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Le mie previsioni furono corrette.

Quello stesso giorno lo accompagnai dalla psicologa e lo aspettai per un'intera ora. Ma tutto quel tempo perso venne ripagato:Armin uscì dall'ufficio con un sorriso sincero e mi abbracciò, ringraziandomi per l'ennesima volta.

Non mi disse cosa si fossero detti durante l'incontro, ma mi bastò vedere un Armin felice per il resto del mese per tranquillizzarmi.

Il mese scolastico passò più velocemente del previsto, e quando sbattei il mio 8 in filosofia erano tutti increduli.

Io, Eren, ero partito all'inizio dell'anno solo con una sfilza di insufficienze e a rischio bocciatura...per poi chiudere l'anno col voto più alto nella materia che, inizialmente, odiavo.

Ma la soddisfazione più grande non fu vedere la faccia incredula di Mikasa, non fu vedere Armin soddisfatto sia dei suoi insegnamenti che avevano dato i frutti sia del suo miglior allievo...ma la vera soddisfazione fu di aver preso un voto più alto di Jean!

Lui aveva preso solo 7, io 8!

Non fraintendemi:io e Jean ci vogliamo bene, siamo amici e lo trovo. simpatico...ma questa è l'eccezione della nostra amicizia.

"per festeggiare andiamo al mare?" chiese Sasha, il giorno stesso delle consegne delle pagelle. Ma sapevo che non voleva festeggiare la nostra promozione, voleva solo una scusa per uscire con Connie...l'amico di classe di Armin!

Sasha e Connie sembravano essere entrati subito in sintonia. Devo ammettere che inizialmente ero geloso di Connie, che stesse troppo con Armin o che avesse cattive intenzioni. Ma imparandolo a conoscere ho capito che è uno apposto.

Quando Sasha fece quella domanda, guardai subito Armin:se la sentiva di stare in costume da bagno, ovvero a torsonudo, con tutti noi? Per non parlare degli sconosciuti in spiaggia? Se si sentisse a disagio?

Ma invece ne sembrava entusiasta e accettò subito l'idea, si girò verso di me e mi sorrise, notando che lo stavo guardando.

Così ci organizziamo per il giorno dopo:prendemmo il treno delle 8, mi addormentai sulla spalla di Armin per tutto il viaggio. Lui non mi svegliò e gli altri mi riempirono di foto.

Appena arrivati sulla spiaggia erano esattamente le 9. Sistemammo gli ombrelloni e i teli mare.

L'istinto di mamma Mikasa agì:mi riempì di crema solare, tra un po' mi finiva in bocca. La mise anche a Jean che, al contrario mio, non fece storie. E quando era il turno di Connie e Sasha se la svignarono e si tuffarono direttamente in acqua. Mikasa andò a rincorrerli ed ero sicuro che li avrebbe trascinati fuori da lì. Jean la inseguì preoccupato e io risi alla scena.

Mi girai per vedere dov'era finito Armin e lo trovai sotto l'ombrellone, ancora vestito. Mi preoccupai e mi avvicinai a lui.

"odio il sole" borbottò Armin facendo una smorfia al sole alto in cielo. Sembrava un bambino.

"ti metto la crema solare, se vuoi" dissi grattandomi la nuca e sperando non risultasse strano. Armin notò il mio imbarazzo e ridacchiò, per poi accettare la proposta.

Doveva solo spogliarsi...il problema non era il sole, chiaramente.

"te la senti di...sai" mormorai indicando la sua figura minuta che indossava ancora una maglia a maniche corte azzurra e i pantaloncini lunghi fino alle ginocchia. Armin sospirò e annuì.

"questa è la mia opportunità per dimostrare che i miei sforzi non sono stati vani" disse determinato, si alzò dal telo e si fece coraggio. Io mi morsi il labbro agitato.

"certo, ma se non te la senti non devi farlo per forza" dissi cercando di fargli capire che non doveva avere fretta. Ma lui scosse il capo e si tolse i pantaloncini, mostrando il costume da bagno blu.

"è okay, va bene così. Non preoccuparti" disse sorridendo e posando i pantaloncini nel suo zaino, per non farli sporcare dalla sabbia. Io sospirai per poi sorridergli, se era pronto allora dovevo supportarlo.

Armin sospirò un'altra volta per farsi coraggio.

"mi devo girare?" chiesi cercando un modo per metterlo a suo agio il più possibile. Armin trattenne una risata e scosse il capo.

"non ho più paura" mormorò prima di togliersi la maglia e mostrare il fisico per cui aveva lavorato tanto.

Era normale...cioè non saprei come descriverlo. Non si vedevano più le ossa dovute all'eccessiva dieta. C'erano alcuni segni rossi, pensai immediatamente che fossero causa del suo ex. Deglutii, senza darlo a vedere. Non volevo farlo preoccupare, sembrava star bene.

Aveva gli occhi chiusi mentre sentiva sul suo viso l'aria marina, gli spostava di poco i capelli. Fece un respiro profondo per respirarla e poi sorrise.

"mi era mancato il mare" mormorò per poi sorridermi. Aveva ancora la maglia in mano e guardava le onde del mare infrangersi sulla sabbia. Mi chiesi quando fu l'ultima volta che ci venne.

"Armin la crema!" urlò Mikasa raggiungendo la nostra postazione. Non ho voglia di commentare Mikasa che trascinava Connie e Sasha zuppi d'acqua, Jean dichiarò che voleva fermarla ma Mikasa era più forte.

"gliela metto io!" urlai di rimando mostrando il tubetto di crema solare alla ragazza per tranquillizzarla. Armin ridacchiò e senza troppe storie si fece mettere la crema solare.

Dopo poco ci tuffamo entrambi in acqua.

La giornata passò troppo in fretta:rimanemmo lì a pranzo, verso le 17 ci facemmo un altro bagno e aspettammo il sorgere del sole per andarcene.

"Eren guarda!" esclamò Armin con i piedi in acqua, prima che il sole calasse lasciando spazio alla sera.

Mi avvicinai a lui e mi mostrò ciò che manteneva in mano:una conchiglia bianca.

"non si trovano tutti i giorni le conchiglie" commentai, chissà dove l'aveva trovata. Armin ridacchiò e annuì.

"sono stato fortunato" disse, ma non stava guardando la conchiglia. Stava guardando me.

Il tramonto colorò i nostri visi di rosso, l'acqua era calma e iniziò a tirare un leggero vento rinfrescante.

Se ripenso a questo periodo della mia vita non posso fare a meno di non piangere. Suppongo che sia stato l'anno più bello, ma anche il più tosto della mia adolescenza. Ma è stato anche quello che ha segnato di più la mia vita.

Ora Armin sta bene:le sedute con la psicologa Hanji sono continuate anche al di fuori della scuola. Armin ha riacquistato la felicità che gli era stata tolta, ha riacquistato un sano senso del mangiare e ha ritrovato un sogno da realizzare.

Io ho ritrovato l'amore:io e Armin siamo davvero anime gemelle come narrava Platone?

Chi lo sa, forse sì o forse no.

Nessuno dei due è sicuro di quello che potrebbe capitarci nel futuro:potremo separarci o anche diventare più uniti di prima. È imprevedibile.

Ma nessuno dei due ha voglia di preoccuparsene. Ci godiamo il presente, giorno per giorno, senza fretta.

Ho finito di raccontare il nostro pezzo di storia, penso che sia giusto finire qui. Vi lascio con come è iniziata questa storia.

Quando incontrano l’altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straodinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall’affinità con l’altra persona, se ne innamorano e non sanno più vivere senza di lei – per così dire – nemmeno un istante. E queste persone che passano la loro vita gli uni accanto agli altri non saprebbero nemmeno dirti cosa s’aspettano l’uno dall’altro. Non è possibile pensare che si tratti solo delle gioie dell’amore: non possiamo immaginare che l’attrazione sessuale sia la sola ragione della loro felicità e la sola forza che li spinge a vivere fianco a fianco. C’è qualcos’altro: evidentemente la loro anima cerca nell’altro qualcosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza.
(Platone, Il Simposio)

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