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Il resto della giornata passò lentamente, ero preoccupato per quel incontro.

Armin mi raccontò che disse tutto ai suoi genitori sul suo ex e che la madre voleva parlare con lui. Probabilmente sarà riuscita nel suo intento. Ma per Armin sarà stato come uno schiaffo in faccia.

Gli scrissi qualche messaggio ma non rispose. Sperai solo che avesse gradito il tulipano giallo.

Arrivata l'ora di cena mangiammo pizza. Mio padre era ad una riunione di lavoro, mia madre era uscita prima di lavoro e aveva preso la pizza.

Ne approfittò per parlarmi:

"ti senti meglio?" chiese mettendo a tavolo gli scatoloni della pizze. Io annuii solo e prima di sedermi, presi da bere.

Mia madre annuì e si prese un pezzo di pizza. Io feci lo stesso.

"era successo qualcosa?" chiese indagando sulla questione. Capii dove voleva arrivare.

"più o meno" dissi rimanendo sul vago, non volevo darle troppi dettagli. Sarebbe stato complicato da spiegare.

"capisco" disse, dando un altro morso alla sua fetta di pizza. Ricordo che la pizza era incredibilmente salata, dovetti fermarmi per bere.

"c'entra qualcosa Armin?" chiese andando dritta al sodo. Io per poco non sputai l'acqua che stavo bevendo. Mi aspettavo dicesse Mikasa, non Armin.

Mia madre sorrise alla mia espressione incredula, capendo di aver fatto centro. Purtroppo.

Posai il bicchiere e sospirai, ormai aveva capito tanto vale ammetterlo.

"sì...come hai fatto a capirlo?" chiesi curioso e sperando non sapesse altro o troppo. Dipendeva dai punti di vista.

"perché lui ti piace" disse dando un ultimo morso alla sua prima fetta.

Ero sorpreso, come l'aveva capito? Era così chiaro? Era chiaro a Mikasa, Jean, persino ad Armin...e ora anche a mia madre?!

"oh" dissi solo abbassando lo sguardo sulla mia pizza. Mia madre ridacchiò sapendo di aver fatto centro, di nuovo.

"non sei bravo a nascondere ciò che provi" disse con un sorriso dolce, era una di quella frasi da film che ti fanno capire com'è fatto il protagonista...e che descriveva me.

Non ero mai stato bravo a nascondere o esprimere i miei sentimenti...l'esempio più recente fu Armin.

"lui ricambia?" chiese continuando ad indagare. Pensai che non sarebbe stato male ricevere qualche consiglio o aprirmi a mia madre, così presi il pezzo di pizza che avevo lasciato e tornai a mangiare.

"sì" dissi col boccone in bocca.

"quindi state assieme?"

"no...è una situazione complicata, ieri abbiamo discusso su questo" confessai facendole capire perché il giorno precedente stavo male. Lei annuì capendo.

"oggi non eri andato da lui?" chiese retorica, non le avevo detto dove andavo...ma a quanto pare aveva capito anche questo.

"l'intento era quello, ma...non era in casa" dissi inventandomi una scusa per non dover spiegare che il ragazzo di cui avevo una cotta si era incontrato col suo ex ragazzo per parlare di chissà cosa con i suoi genitori. Forse mia madre avrebbe riso se glielo avessi rilevato.

Mia madre annuì capendo e si prese anche lei dell'acqua.

"sono sicura che troverete una soluzione" disse fiduciosa nei nostri confronti. Stavo per rispondere, ma il campanello della porta mi interrumpe.

"umh deve essere tuo padre, vai un attimo ad aprire mentre apparecchio per lui" disse alzandosi e prendendo un piatto. Posai il mio pezzo di pizza e andai ad aprire.

Tuttavia alla porta non trovai mio padre, ma Armin.

"Armin ciao, tutto okay?" chiesi preoccupato della sua presenza inaspettata. Lui annuì e accennò un sorriso.

Lo feci entrare e ci dirigemmo in camera mia. Ma mia madre ci vide.

"oh ciao Armin!" esclamò lei sorridendo prima a lui poi a me. Mi imbarazzai e abbassai lo sguardo.

"salve, scusate il disturbo"

"nessun disturbo, vuoi unirti a noi? Ho preso le pizze" disse mia madre indicando gli scatoloni ancora pieni della nostra pizza.

Armin nascose una smorfia di disgusto e scosse il capo rifiutando l'offerta.

"andiamo un attimo in camera...Armin ha dimenticato il suo libro di filosofia" mi inventai una scusa, anche se sapevo che mia madre non ci sarebbe cascata.

Tuttavia ci diede il permesso di andare.

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