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Avevo 16 quando presi un'insufficienza al compito di filosofia. L'ennesima insufficienza.

Purtroppo il corso di filosofia finì quel giorno, persi l'occasione di poter capire qualcosa di tutte quelle teorie. Ma ero un fottuto idiota. Un fottuto idiota che rischiava la bocciatura.

"quanto hai preso al compito?" chiesi a Mikasa con una mano sotto il mento. Fissavo il mio voto macchiato di rosso e mi chiedevo perché non riuscivo a farmi piacere la filosofia.

Mikasa alzò il suo foglio sfoderando fiera il suo 8. Lei era sempre stata brava in tutto. Mi batteva sempre. Non aveva bisogno del corso. Io invece sì, ma non avevo ricavato nulla. Ero un idiota.

Annuii e le sorrisi. Nonostante avessi preso un'altra insufficienza ero felice per lei. Avrei voluto avere la sua determinazione, o semplicemente la sua intelligenza.

"dovresti studiare Eren, rischi di farti bocciare" disse Mikasa con uno sguardo serio, era pronta a farmi la ramanzina che meritavo. Magari mi avrebbe aiutato, magari quella ramanzina mi avrebbe spronato a studiare...

Invece no, arrivò Jean ad annunciare il suo 7 di filosofia. Lo odiai più del solito quel giorno. Anche quella faccia da cavallo aveva ottenuto un buon voto?!

Mikasa si complimentò con lui. Mi lanciò uno sguardo che significava 'non ho ancora finito con te'. Poi prese di nuovo a parlare con Jean.

Sbuffai, stavo per andarmene via e lasciare la coppietta in pace, ma un ragazzo fin troppo familiare mi ostacolò.

"ciao Eren" mi salutò Armin quel giorno, mi sorrise come sempre.

Ci vedemmo tutta la settimana per il corso di filosofia, ma non parlammo mai. Lui era sempre troppo concentrato a prendere appunti e seguire ogni parola che usciva dalla bocca del prof Erwin. A me non interessava né lui né la lezione. Ma ammetto che ogni tanto, con la coda nell'occhio, osservavo i suoi movimenti:come impugnava la matita, come osservava il prof Erwin scrivere alla lavagna, come alzava la mano quando sapeva qualcosa...una volta vidi il tremolio della sua mano. Lo trovai strano, ma quel giorno non ci diedi peso.

Comunque non ci rivolgevamo mai parola. Allora perché quel giorno mi venne a parlare?

"oh, ciao Armin" risposi confuso. Lui continuò a sorridere. Io ci provai, ma uscì una smorfia.

"Eren non ci presenti?" Mikasa si sporse curiosa. Aveva sentito i nostri saluti e ovviamente lo trovò strano, poiché a scuola parlavo solo con lei e Jean (quest'ultimo solo per insultarlo).

Io non seppi che dire. Armin si spostò per presentarsi a Mikasa.

Non capii che stesse facendo:ci eravamo parlati mezza volta e si presentava alla mia migliore amica?

"sono Mikasa, voi due siete amici?" chiese la ragazza sorridendo al biondo davanti a me. Quel gesto non mi piacque. Sapeva che non avevo amici, oltre lei.

"andavamo allo stesso corso di filosofia" spiegai interrompendo Armin. Avevo paura di come e cosa potesse rispondere.

Armin sorrise solo e annuì.

"quello del prof Erwin?" chiese retorica Mikasa. Io annuii.

"allora anche tu avrai fatto il compito di filosofia Armin. Com'è andata?" chiese la ragazza. Mi chiesi perché non si potesse fare i fatti suoi.

"oh sì, è andato bene" disse Armin prima di frugare nel suo zaino e mostrare il compito svolto. Non riuscii a credere ai miei occhi.

Sia io sia Mikasa eravamo sconvolti e sorpresi.

"hai preso 10?! Col prof Levi?!" esclamai guardando il compito di Armin tra le mie mani. Non aveva fatto mezzo errore.

Armin si imbarazzò e si grattò la nuca.

Mikasa mi diede uno schiaffo e non capii il perché.

"avete fatto lo stesso corso e tu non sei riuscito a prendere nemmeno la sufficienza?! Ma non ti vergogni!" urlò Mikasa. Questo era il 'non ho ancora finito'.

Io mi lamentai per il dolore del colpo ricevuto, mentre lei continuava a sbraitare. Jean cercava di trattenerla. Il compito di Armin cadde a terra.

Armin era chiaramente confuso, recuperò il suo compito e forse avrei dovuto ringraziarlo per avermi salvato la vita:

"in realtà non è merito del corso del prof Erwin, sono sempre stato portato per la filosofia. È la mia passione!" spiegò Armin con un sorriso. Questo fece calmare Mikasa che aveva voglia di strozzarmi in mezzo al corridoio della scuola.

"una passione?" mi chiesi tra me e me.

"allora perché sei andato al corso?" chiese Jean confuso. Armin alzò le spalle.

"mi hanno detto che era bravo, non mi dispiaceva approfondire su qualche argomento" disse solo. Mikasa capì, ma mi guardò male lo stesso.

Poi le venne un colpo di genio:

"perché non fai da tutore a Eren?" propose la ragazza a Armin. Ovviamente si era capito che avessi preso un'insufficienza.

Armin era sorpreso, mi guardò cercando un consenso. Probabilmente aveva paura di Mikasa.

Pensai che Mikasa, purtroppo, non si fosse dimenticata della storia del tutore.

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