"Clary svegliati è il nostro primo giorno qui all'UCLA e non vorrei fare tardi a lezione a causa tua!" sbuffa la mia migliore amica Ava, nonché mia coinquilina per i prossimi cinque anni di college.
Siamo entrambe nate nel New Jersey e ci conosciamo da quando ne ho memoria, è sempre stato il nostro sogno fin da bambine trasferirci insieme qui a LA per il college.
Abbiamo aspirazioni diverse, lei vuole diventare un'avvocato mentre a me piacerebbe qualcosa nel campo della moda e del marketing. Questo college ha un sacco di corsi, perciò l'abbiamo ritenuta la scelta più giusta per entrambe.
Ava alza le tapparelle facendo entrare una luce fastidiosa che mi costringe ad aprire gli occhi.
"Buongiorno anche a te" borbotto infastidita mentre mi alzo a fatica dal letto.
"Il bagno è tutto tuo, io sono sveglia da un pezzo" mi spinge letteralmente all'interno del bagno, a volte sa essere davvero irritante.
Richiudo la porta alle mie spalle ed entro nella doccia, l'acqua tiepida mi aiuta a svegliarmi a poco a poco.
Esco dalla doccia con il mio accappatoio addosso, spazzolo i miei lunghi capelli scuri prima di asciugarli e fare la mia solita piega mossa.
"Sbrigati! Hai esattamente mezz'ora di tempo" grida Ava dalla camera da letto, stamattina sta decisamente cercando di farmi saltare i nervi.
Odio quando qualcuno mi mette fretta, ho bisogno dei miei tempi per fare le mie cose.
"Sì, ma calmati Ava. Sei troppo agitata questa mattina!" apro le porte dell'armadio cercando qualcosa da indossare.
Alla fine opto per un paio di jens neri aderenti e strappati con una t-shirt bianca oversize, non ho voglia di mettermi a comporre outfit elaborati.
"Sono pronta!" dico non appena termino di mettermi il mascara sulle ciglia.
"Finalmente!" esclama Ava trascinandomi fuori dalla nostra stanza.
Il mio stomaco inizia a brontolare, ho un disperato bisogno di zuccheri per poter tirare avanti una giornata intera.
"Ci fermiamo a fare colazione?" propongo alla mia migliore amica che acconsente senza nessuna lamentela.Ci fermiamo in un piccolo bar accanto all'edificio dove si svolgerà la nostra prima lezione del giorno, ma credo che oggi i professori si limiteranno a delle presentazioni generali dei loro corsi.
"Cosa posso portarvi?" un ragazzo molto carino, con la divisa del bar, si avvicina a noi.
"Due toast" ordino, il solito che prendevamo ogni giorno in New Jersey nel bar della scuola.
"Non perdiamo le vecchie abitudini" ridacchia la mia migliore, lanciando un'occhiatina sognante al barista.
Il ragazzo compare pochi secondi dopo porgendoci la nostra ordinazione, poi scompare dietro il bancone.
"Sono emozionantissima" esclama Ava trepidante come una bambina. Lei è quella più sensibile e allegra fra le due, io ammetto di avere un carattere molto complicato. Agli occhi di un estraneo potrei sembrare apatica, ma quando mi affeziono a qualcuno so dare tutta me stessa.
"Tu non sei emozionata?" mi domanda con gli occhi colmi di speranza e emozione.
"Normale" ridacchio di fronte alla sua espressione confusa, lei sostiene che la mia sia solo una corazza. Io non sono d'accordo, è semplicemente molto difficile che qualcosa riesca a farmi emozionare davvero.
Non sono mai stata innamorata ad esempio, nessuno è mai riuscito a farmi provare quelle sensazioni che si possono associare all'amore.
Lei invece è stata per tre anni con uno stesso ragazzo di cui era innamorata follemente, ma sono stati costretti a lasciarsi a causa della distanza. Lei è qui a LA con me, mentre lui si è trasferito in Canada.
"È tardi" Ava guarda l'orario sul cellulare agitata, mi trascina alla cassa per pagare.
Il ragazzo che ci ha portato le nostre ordinazioni, ammicca nella mia direzione. Non gli do corda, Ava sembra delusa. C'è un codice fra noi due, non si guardano i ragazzi su cui ha messo gli occhi l'altra. Sarebbe molto difficile, quasi impensabile, che ci piacesse lo stesso ragazzo. Abbiamo gusti così diversi.
Lei cerca il classico principe azzurro, mentre a me piacciono i ragazzi misteriosi e particolari. Non ho mai trovato nessuno però che mi abbia suscitato un interessa tale da volermi impegnare."È stupendo!" saltella Ava non appena mettiamo piede nell'edifico principale. Si tratta di un'ampia sala con il soffitto completamente in vetro, si riescono a vedere le nuvole che passano lente sopra le nostre teste.
"Non è male in effetti" ammetto io annuendo.
"È anche pieno di bei ragazzi" ammicca la mia migliore amica in direzione di un gruppo di ragazzi in divisa sportiva gialla e blu, credo che sia la squadra di football del college.
"Su questo non posso darti torto" ridacchio incrociando il mio sguardo con un ragazzo di quel gruppo moro con gli occhi scuri, leggo il nome Ryan Clements sul retro della sua felpa. Buono a sapersi.
"Smettila, avrai tempo per flirtare Clary" esclama divertita Ava mentre entriamo nell'aula magna dove si svolgeranno le varie presentazioni.Le presentazioni sembrano non terminare mai, seguo ogni tanto i vari discorsi annoiata.
Ava, al contrario, si è messa addirittura a prendere appunti guadagnando occhiate stranite da parte di alcuni ragazzi seduti nella fila dietro.
"Piacere Ryan" si siede accanto a me il ragazzo che avevo notato prima nella sala accoglienza.
"Clary" gli stringo la mano.
"Da dove vieni Clary?" domanda ammiccando il moro puntando i suoi occhi scuri nei miei.
"New Jersey, tu?" chiedo a mia volta.
"Sono di qui, ci si vede in giro Clary" si rialza e esce dalla stanza. Che sia entrato qui solo per chiedermi il nome? Curioso.
"Che cavolo voleva?" bisbiglia Ava.
"Mi ha chiesto il nome" faccio spallucce indifferente. È sicuramente un bel ragazzo, ma niente di più.Finalmente terminano queste ore lunghe e noiose, usciamo fuori nel cortile.
È pieno di gente, ma un gruppo di ragazzi attira la mia attenzione. Stanno filmando qualcosa, uno di loro tiene una videocamera molto ingombrante in mano.
Incuriosita, prendo la mano della mia amica e ci avviciniamo mantenendoci però a debita distanza.
Sgrano gli occhi non appena riconosco quei ragazzi, si tratta di alcuni membri della Sway House. Si tratta di ragazzi famosi su un'applicazione molto conosciuta, vivono tutto insieme all'interno di un'enorme villa che si trova qui nei dintorni.
Li seguo praticamente da sempre, anche Ava sembra riconoscerli perché comincia a stringere forte la mia mano agitata.
"Dammi un pizzicotto. Deve essere un sogno. Io non ho Josh, Bryce, Quinton e Jaden di fronte ai miei occhi" mormora Ava, ridacchio alla sua affermazione.
"Hey tu moretta" una voce richiama la mia attenzione, Bryce.
"Parli con me?" domando con poco entusiasmo, non voglio dare a vedere che sotto sotto io sia un po' emozionata dalla loro presenza.
"Sì, vieni qua. Porta anche la tua amica biondina" mi fa segno di avvicinarmi, faccio come dice.
"So chi siete e posso immaginare il tipo di video che state girando" ridacchio divertita.
Credo si tratti di quella seria di video che hanno intitolato "Interviste imbarazzanti ai ragazzi del college".
"Se ci conoscete non c'è gusto" il biondo, Josh, si passa una mano fra i capelli.
"Possiamo fare una foto?" domanda timidamente Ava estraendo il cellulare dalla sua tasca, noto che è arrossita leggermente.
I ragazzi si avvicinano a noi, Ava scatta un selfie con la mano tremolante. Deve imparare a tenere a freno la sua emozione, anche se di fronte a questi ragazzi capisco che sia complicato.
"Questo lo tagli dal video Josh" dice Bryce al biondo prima di avvicinarsi a noi. Il mio sguardo ricade inevitabilmente su Jaden, si passa una mano fra il suo ciuffo biondo.
I suoi occhi chiari si posano su di me, mi sento per la prima volta in soggezione.
"Come vi chiamate?" domanda Bryce distogliendomi da Jaden.
"Clary e Ava" indico la mia migliore amica, che non riesce a spiccicare una parola.
"Va bene Clary e Ava, noi diamo una festa a casa nostra stasera. Siete carine, potete venire" ghigna Bryce cosciente del suo indiscutibile fascino. Anche lui un bel ragazzo, ma niente di più.
"Ma la hai appena conosciute" parla finalmente Jaden, spostando lo sguardo da me a Ava.
"Quindi? Fa silenzio guastafeste" lo ammonisce Bryce, Quinton e Josh ridono di gusto di fronte al loro battibecco.
"Veniamo" accetto subito, Ava sorride al mio fianco. Non rifiuto mai una festa.
"Dammi il numero, così ti inoltro l'indirizzo" ammicca il ragazzo, avverto Jaden sbuffare sonoramente accertandosi che Bryce lo abbia sentito.Eccomi qui con una nuova storia. Ero ispirata stamattina e ho voluto scrivere un capitolo. È da tempo che avevo questa idea e ho voluto provare intanto a buttare giù qualcosa. Fatemi sapere se come idea può piacervi e insomma vorrei sentire un vostro parere.🥰
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MY TROUBLE
FanfictionClary, una ragazza americana di 18 anni, frequenta la UCLA a Los Angeles. Un giorno, un gruppo di ragazzi che non frequentano il suo college, la fermano per farla partecipare a un intervista per il loro video. Da lì cominceranno tutti i suoi proble...