JADEN'S POV
"Jaden" Clary mi richiama per riottenere la mia attenzione, mi volto in sua direzione.
"Che c'è?" sospiro pensieroso.
"Sei strano" mormora lei.
Il fatto che non si sia ancora rivestita sta mettendo a dura prova il mio autocontrollo. Avverto la sua pelle nuda a contatto con la mia, è come se ogni cellula del mio corpo si infiammasse ogni volta che lei mi sfiora.
Appoggia la sua testa sul mio petto, involontariamente una mia mano finisce fra i suoi capelli scuri e mossi.
"Non sono strano" scuoto la testa.
"È solo che domani, quando sarai lucida, penso che mi odierai davvero" borbotto fra me e me, spero che non mi abbia sentito. A volte mi ritrovo a pensare ad alta voce.
L'abbiamo fatto e lei non era poi così cosciente di ciò che stavamo facendo. Non so se mi spaventi più il fatto che lei si arrabbi con me o se mi infastidisca che lei non ricordi tutto.
"Ma no" ridacchia lei, penso proprio che non abbia ancora smaltito tutto ciò che ha bevuto.
"Domani tu dimmi che sono stata io" aggiunge, continuo ad accarezzarle la testa con la mano.
Non funzionerà. Stavolta mi odierà.
L'ho fatta grossa e sono stato egoista.
"Comunque non me ne pento" sospira poi.
Non so perché, ma avverto un'immediata sensazione di sollievo all'interno del mio stomaco.
"E poi che ti importa?" domanda con una voce sottile, fa leva con una mano sul mio petto per sollevare leggermente il suo busto.
Fa scontrare i suoi occhi con i miei.
"In che senso?" mi acciglio.
"Nel senso che tanto mi hai mollato, che ti importa se non ti parlo più?" mette il broncio per poi ridacchiare.
Comincio a chiedermi quanto lei abbia bevuto, si fa strada dentro di me la consapevolezza che lo abbia fatto per colpa mia.
Uno strano vuoto allo stomaco mi confonde, associo questa sensazione ai sensi di colpa.
Perché mi sento così?
"Non ti ho mollato" un sorrisetto fa capolino sulle mie labbra, mi fa ridacchiare l'espressione imbronciata che si è dipinta sul suo viso.
"Ho fatto quello che è meglio per te" scrollo le spalle, gliel'ho detto. Tanto è così ubriaca che domani non si ricorderà di certo le mie parole.
"Non è vero, io voglio stare con te" fa il labbruccio. Non appena pronuncia queste parole sento qualcosa di strano succedere nel mio basso ventre, come una sorta di formicolio.
"Anzi, in realtà io penso di provare qualcosa per te" mugugna in modo poco comprensibile, non ho idea se abbia detto davvero queste parole o meno.
"Clary non dire cose di cui potresti pentirti" borbotto sospirando sonoramente, cerco di controllare il battito del mio cuore che è appena aumentato a dismisura.
Ma che mi sta succedendo?
"Domani non mi ricorderò nulla, che mi importa" ridacchia divertita.
"Anzi, sai cosa ho voglia di fare?" un sorrisetto beffardo si dipinge sulle sue labbra piene e carnose, il mio sguardo cade inevitabilmente proprio in quel preciso punto.
"Cosa?" scuoto la testa.
Preme all'improvviso le sue labbra sulle mie, le prendo il viso fra le mani. Le sue guance sono leggermente accaldate, sussulto quando si mette a cavalcioni su di me.
La sento sorridere contro le mie labbra.
Le schiude leggermente lasciandomi approfondire il bacio. Se continua a strusciarsi in questo modo finirò per perdere il controllo un'altra volta.
Cerco di regolarizzare il mio respiro.
Odio l'effetto che riesce a farmi questa ragazza.
Continua a muovere piano la sua lingua contro la mia, decido di ribaltare la situazione. La afferro per la vita e la porto sotto di me, cerco di non pesarle troppo reggendomi sui gomiti.
"Jaden" mormora contro le mie labbra.
Mi stacco da lei per un attimo, sembra come combattuta sul dirmi qualcosa o meno. La sua fronte è leggermente corrugata, mentre in smorfia si è dipinta sulla sua bocca.
"Dimmi" scuoto la testa, la guardo con aria interrogativa.
"Niente, è solo che.." fa una pausa.
La porta si spalanca, mi sembrava strano che Quinton non avesse fatto ancora il suo ingresso in stanza. Che idiota che sono, non ho nemmeno chiuso a chiave la porta.
E se fosse entrato mentre stavamo.. beh ecco meglio non pensarci. E se avesse visto Clary senza vestiti? Mi avrebbe dato fastidio, non so nemmeno dire quanto.
Sono geloso? Sì, lo sono.
È ormai innegabile.
"Vedo che avete fatto pace" ridacchia Quinton seguito da Cynthia, la bionda fa il suo ingresso all'interno della nostra stanza.
"Noi andiamo nella stanza degli ospiti" Quinton mi fa poi l'occhiolino per poi sparire dalla camera insieme alla sua ragazza, lo ringrazio mentalmente per averci lasciati nuovamente da soli.
Mi volto di nuovo verso Clary.
"Cosa stavi dicendo?" domando curioso.
"Non mi ricordo" si imbroncia lei.
È come se si stesse sforzando di tenere gli occhi aperti, è evidente che sia stanca.
"Hai sonno?" le domando piano.
"Un po'" arriccia il naso, non finirò mai di pensare che sia davvero carina quando lo fa.
La afferro per la vita e la attiro a me, il mio corpo aderisce perfettamente al retro del suo. Il mio mento è appoggiato sulla sua testa, riesco a sentire il suo profumo dolce addosso a me.
"Notte" mormora.
"Notte" sospiro in risposta.
Il suo petto comincia ad alzarsi e abbassarsi in modo sempre più regolare, si è già addormentata. Involontariamente la mia mano scivola sulla parte bassa della sua schiena, comincio a descrivere una serie di movimenti circolari per accarezzarla.
'Penso di provare qualcosa per te'
Le sue parole continuano a risuonare nella mia testa, non ho idea di che tipo di sentimento sia l'amore. E se tutto ciò che sento quando sono con lei fosse proprio dovuto a quello?
No, non posso essere innamorato.
Scuoto la testa cercando di scacciare questo mio pensiero dalla mia mente.
E se fossi davvero innamorato di lei?
Questo dubbio continua ad assillarmi, è ormai impossibile per me riuscire a prendere sonno.
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MY TROUBLE
FanfictionClary, una ragazza americana di 18 anni, frequenta la UCLA a Los Angeles. Un giorno, un gruppo di ragazzi che non frequentano il suo college, la fermano per farla partecipare a un intervista per il loro video. Da lì cominceranno tutti i suoi proble...