Capitolo 19

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"Ma che sta succedendo qui?" la voce di Ava mi costringe ad aprire gli occhi.
"Buongiorno anche a te" borbotto assonnata.
"Hai dormito con lui?" bisbiglia con aria sconvolta spostando lo sguardo da me a Blake che è ancora addormentato.
"La sua stanza era occupata, non agitarti inutilmente" rispondo curandomi di tenere la voce bassa per non rischiare di svegliare Blake.
"Piuttosto, tu cosa hai combinato stanotte?" le domando, lei arrossisce all'istante.
"Ti aspetto giù per la colazione, non ho intenzione di parlare ora di questo con lui qui dentro" con un cenno del mento indica Blake.
"Ma sta dormendo, dai raccontami tutto" sogghigno rigirandomi a pancia in su.
"Più tardi" mormora prima di uscire dalla stanza.
"Buongiorno" biascica al mio fianco Blake con la voce impastata, si passa una mano fra i suoi capelli leggermente scompigliati.
"Chi era?" domanda stiracchiandosi.
"La mia amica, ha svegliato anche me" faccio spallucce, mi alzo a fatica dal letto.
"Andiamo a fare colazione?" propongo, da quando ho aperto gli occhi il mio stomaco non ha mai smesso di brontolare.
"Sì" allunga un braccio per recuperare la sua maglia appoggiata sopra il comodino.

Scendiamo al piano inferiore senza dire una parola, a quanto pare nessuno dei due è particolarmente loquace di prima mattina.
"Buongiorno" ci saluta Tayler, è seduto intorno al tavolo accanto a Kelianne.
"Dove hai dormito?" indaga assottigliando gli occhi e riducendoli a due fessure.
"Da Clary" risponde Blake.
"Potevi anche avvertirmi che mi avresti chiuso fuori dalla mia stanza" aggiunge sospirando.
"Scusami" sogghigna Tyler alzando le mani in segno di resa, si scambia un'occhiata complice con la bionda seduta al suo fianco.
Apro la credenza per cercare qualcosa da mangiare, mi sollevo sulle punte per prendere la scatola dei cereali che si trova sul ripiano più alto.
"Sei troppo bassa" riconosco la sua voce alle mie spalle. Allunga un braccio raggiungendo la scatola senza difficoltà e me la passa.
"Grazie" accenno un sorriso.
"Dopo vieni in camera mia" scandisce bene le parole, sembra più un ordine che una richiesta. Non mi lascia il tempo di ribattere che è già uscito dalla cucina. Mille domande mi frullano per la testa, perché vuole che io vada da lui? Cosa dovrà mai dirmi?
Mi siedo accanto a Blake, verso i cereali nella ciotola e poi aggiungo del latte.
"Oggi ho voglia di andare sullo skate. Tayler ti ricordi se li abbiamo portati qui?" chiede Blake.
"Sì, li ho lasciati giù nel garage" risponde lui.
"Vieni anche tu?" propone Blake voltandosi nella mia direzione.
"Verrei volentieri, ma non sono mai stata capace" ammetto facendo una smorfia.
"Non c'è problema, ti insegno io" mi fa l'occhiolino.
"Va bene" acconsento, è davvero difficile riuscire a dirgli di no. È davvero simpatico e disponibile, tutto il contrario di qualcun altro.

Salgo le scale per raggiungere la stanza di Jaden, voglio proprio sapere cosa ha da dirmi.
La porta è socchiusa, entro senza bussare.
"Ci hai messo troppo" sbuffa, stamattina sembra che sia particolarmente di cattivo umore.
"Perché mi hai chiesto di venire qui?" mi appoggio con la schiena contro il muro e incrocio le braccia al petto.
"Quanta fretta" sogghigna squadrandomi dall'alto verso il basso, per poi rialzare il suo sguardo all'altezza del mio viso.
"Jaden vai al punto" borbotto, lui si avvicina a me passando una mano fra il suo ciuffo biondo per scompigliarlo.
"Cosa è successo ieri con Blake?" si acciglia.
"Non credo che siano affari tuoi" arriccio il naso, mi sembra quasi che si stia sforzando di trattenere un sorriso.
"Parla" torna subito serio.
"Che ti importa?" domando confusa, esista qualche secondo prima di rispondere.
"Niente" fa spallucce.
"Allora perché mi hai chiesto di venire qui? Mi farebbero davvero comodo delle istruzioni per riuscire a capirti" mi volto per andarmene, ma mi blocca prendendomi per il polso.
"Non è successo nulla?" insiste allentando la presa. Non riesco a capire perché mai gli importi così tanto, non mi sembra che ieri sera si sia fatto problemi a chiudersi nella stanza con Charly. Non oso nemmeno immaginare cosa possano aver fatto, non otterrei altro che aumentare il fastidio che provo ogni volta che lo vedo vicino a lei.
"No, adesso posso andare?" sbotto.
"Sicura?" aggrotta le sopracciglia.
"Sì, Jaden" sbuffo prima di uscire dalla sua stanza.

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