Capitolo 26

5K 181 15
                                    

È trascorsa ormai una settimana da quando siamo tornati tutti qui a LA. Con la scusa dello studio, non ho ancora mai messo piede nella villa. La realtà è che il mio problema è decisamente un altro: ha i capelli biondi, gli occhi color ghiaccio ed è una delle persone più complicate che io abbia mai conosciuto. Non si è mai fatto sentire, non che mi aspettassi un atteggiamento differente da parte sua nei miei confronti.
"Clary sto uscendo" mi avvisa Ava. Credo che sia la quinta volta, da quando siamo ritornate, che va a dormire alla villa insieme a Josh.
"Va bene" le sorrido.
"Mi dispiace lasciarti sola" fa il labbruccio.
"Ava tranquilla" la rassicuro, per me non è assolutamente un problema restare a dormire da sola.
"Mh, allora vado. Josh mi sta aspettando di sotto" ricambia il mio sorriso, chiude il portone d'ingresso del nostro appartamento alle sue spalle.
Torno nella stanza da letto, decido di provare a rimettermi a studiare. Apro il libro di economia politica, ma continuo a girare le pagine a vuoto. Non importa quanto io ci stia provando, faccio davvero fatica a concentrarmi ultimamente.
Mi alzo per chiudere la finestra della mia camera, stasera fa davvero freddo.
Il fastidioso suono del citofono mi fa sobbalzare, non aspetto nessuno. Non ho davvero la minima idea di chi possa essere a quest'ora. E se Ava si fosse dimenticata qualcosa e fosse tornata per recuperarla?
Mi precipito verso la porta, porto la cornetta del citofono al mio orecchio.
"Chi è?" domando.
"Io" riconoscerei fra mille la sua voce.
Che cosa ci fa qui? Come ha avuto l'indirizzo preciso del mio appartamento? Credo che ci sia di mezzo lo zampino di Ava e dei suoi sensi di colpa per avermi lasciata sola per l'ennesima notta. Jaden bussa alla porta distogliendomi dai miei pensieri, è salito davvero in fretta.
"Si può sapere cosa ti salta in mente?" apro il portone, gli lancio un'occhiata confusa.
"È questo il modo di salutare?" ridacchia, gli faccio segno di seguirmi in salone. Ora che ci penso, non è mai stato in casa mia prima d'ora.
"La tua amica ti ha lasciata sola e ho pensato, da bravo amico, di farti compagnia" risponde alla mia domanda, lo guardo di traverso.
"Amico?" ribatto con tono sarcastico.
"Non ho mai detto che siamo amici" mi siedo sul divano e incrocio le braccia al petto. Lui si accomoda al mio fianco, talmente vicino da fare toccare le sue gambe con le mie.
"Se non siamo amici significa che hai accettato le mie condizioni?" ghigna.
"Assolutamente no!" esclamo.
"Uh quanto sei noiosa" borbotta divertito.
"Non sono noiosa Jaden, non voglio essere l'ennesima ragazza che usi a tuo piacimento finché non ne trovi una migliore che prenda il suo posto" gli spiego il mio punto di vista.
"Perciò hai paura che io possa sostituirti?" questo dimostra che non ha ascoltato nemmeno una parola del mio discorso.
"Ma che cosa stai dicendo!" alzo gli occhi al cielo esasperata. Davvero non capisce?
"Non capisco perché devi farti tutte queste paranoie, ci divertiamo e basta" si morde il labbro inferiore, mi concentro sul non far cadere il mio sguardo proprio in quel punto.
"Ti ho detto di no, non voglio essere il tuo giocattolo del momento" sbuffo.
"Allora vorresti qualcosa di più da me?" si avvicina lentamente al mio volto, le sue labbra sono a pochi centimetri di distanza dalle mie.
"No" ribatto tentando di sembrare convinta della mia risposta. Il mio battito comincia ad accelerare. Sto letteralmente morendo dalla voglia di sentire le sue labbra sulle mie, ma devo resistere ad ogni costo.
"È evidente che tu mi voglia baciare" se ne è decisamente accorto anche lui.
"È sbagliato" replico io. Si avvicina ancora di più, le sue labbra sfiorano a malapena le mie.
Sta mettendo davvero a dura prova quel poco autocontrollo che mi è rimasto.
"Non è sbagliato, se ti fa stare bene" fa spallucce, si sofferma a guardare intensamente la mia bocca mentre la sua mano destra finisce sulla mia coscia.
"Smettila" lo ammonisco, sto per perdere il controllo sul mio corpo. Non credo che riuscirò a resistere ancora a lungo, mi sta tentando davvero troppo stasera.
"Lo sai benissimo anche tu che non vuoi assolutamente che io la smetta, anzi.." le sue dita scivolano sulla parte interna della mia coscia, non riesco più a mantenere il controllo sulle mie reazioni.
"Lasciati andare e smettila di farti mille paranoie" lascia un bacio all'angolo della mia bocca.
"Fai quello che ti senti per una volta senza farti frenare dalla testa" comincia seminare una serie di baci sul contorno delle mia labbra, senza mai soffermarsi davvero su di esse. Sto per impazzire mentre lui si sta divertendo particolarmente a torturarmi in questo modo. Sta giocando in modo sporco, davvero sporco.
"Jaden non vale così" sospiro.
Ho voglia di sentirlo, e non c'è niente che io possa fare in questo momento per trattenermi ulteriormente.
"Tieni a mente che non accetterò mai le tue condizioni" mormoro prima di premere le mie labbra contro le sue. Ho una voglia matta di lui.
Con la sua lingua chiede l'accesso alla mia bocca, non esita a approfondire il bacio. Ci alziamo senza staccare la bocca l'uno dall'altro, avanziamo verso la mia stanza. Apre la porta con un calcio. Mi ritrovo appoggiata al muro, il suo corpo premuto contro il mio.
Domani me ne pentirò amaramente e mi insulterò da sola, ma in questo momento non me ne importa assolutamente nulla.
Mi afferra per i fianchi, mi fa stendere sul letto per poi posizionarsi sopra di me. Mi sfila subito la maglia, per poi baciare ogni centimetro della mia pelle. Passa poi ai miei pantaloncini, li lancia facendoli finire in un punto indefinito della mia camera. Faccio lo stesso aiutandolo a sbarazzarsi della sua maglietta e dei suoi jeans.
Le sue dita risalgono piano piano lungo le mie cosce, indugia sul bordo dei miei slip. Si stacca dalle mie labbra facendo scontrare i suoi occhi con i miei, come per chiedermi il permesso per ciò che ha intenzione di fare.
Riprendo a baciarlo, con ancora più foga e intensità di prima. Affondo le unghie nella sua schiena non appena scosta il sottile tessuto dei miei slip per fare scivolare le sue dita sento di me.
"Ti sto odiando" sospiro contro le sue labbra, lui continua a muovere lentamente le sue mani.
"Jaden" chiamo il suo nome quando una sensazione di calore mi travolge e mi irradia nel basso ventre.
"Mi stai odiando?" domanda divertito.
"Sta zitto" lo ammonisco. Ormai il danno l'ho fatto, tanto vale farlo impazzire propio come lui ha fatto con me.
"Pensa che potrebbe essere sempre così fra noi due" mugugna prima di riprendere a far scontrare le sue labbra con le mie.
"Solo per stasera" soffio contro la sua bocca.
"Poi non riuscirai più a farne a meno" il suo respiro diventa affannoso non appena mi posiziono a cavalcioni su di lui.
"Credo che sarà il contrario, ricorda che questa è la prima e ultima volta in cui succederà qualcosa del genere" sogghigno insinuando la mia mano sotto i suoi boxer.
"Che stronza" sospira sonoramente.
"Mai quanto te" comincio a muovere la mia mano molto lentamente, per torturarlo proprio come ha fatto lui con me.

"È tardissimo" esclamo dopo aver visto l'orario sul display del mio cellulare, non pensavo che avessimo tardato così tanto.
"Resta qui a dormire, non mi va che guidi a quest'ora" mormoro voltandomi nella sua direzione.
"Ti preoccupi per me?" ridacchia.
"O hai semplicemente voglia di dormire con me, ma ti costa troppo ammetterlo?" mi stuzzica. Ci ha preso proprio in pieno, ma non ho la minima intenzione di dirglielo.
"Non montarti la testa" borbotto. Mi afferra all'improvviso per i fianchi e mi porta su di lui.
Preme le sue labbra sulle mie, approfondisce immediatamente il bacio.
"Da domani niente più baci" ridacchio contro le sue labbra.
"Staremo a vedere" mi fa l'occhiolino.
"Sono seria" mormoro.
Ho l'impressione che stasera non dormiremo affatto, nessuno dei due ha intenzione di staccare le labbra dall'altro.

Mi sveglio ancora intorpidita. Il braccio di Jaden circonda la mia vita, mentre la sua mano è stretta alla mia. Non mi sono minimamente resa conto che avessimo dormito con le dita intrecciate.
"Jaden, devi svegliarti. Ho lezione fra meno di un'ora" mi divincolo dalla sua stretta e lo scuoto leggermente.
"Ho sonno" mugugna con la voce impastata. È normale che sia ancora stanco, avremo dormito forse due ore al massimo.
"Non fa niente" ridacchio. Mi alzo per sollevare le tapparelle, la luce che entra nella stanza lo costringe ad aprire gli occhi.
"Devo fare una doccia e poi devo andare a lezione, sono in ritardo tremendo" borbotto.
"Andiamo a fare la doccia?" ghigna lui.
"No vado io, da sola Jaden" sbuffo richiudendo la porta del bagno alle mie spalle prima che possa dire qualcos'altro.
Dopo essermi lavata, mi rendo conto di essermi dimenticata di portare il cambio nel bagno. Sono costretta a tornare nella mia stanza con addosso solo l'accappatoio, lo lego bene in vita per evitare situazioni ambigue.
Non appena mi vede, Jaden avanza verso di me. Avvicina il suo viso al mio, il mio battito comincia ad accelerare. Come fa a essere così bello anche si prima mattina? Oh no, devo smetterla di fare questi pensieri su di lui.
"Non si può" sfuggo da lui, mi avvicino all'armadio per prendere qualcosa da indossare. Sento i suoi passi alle mie spalle.
Mi ritrovo all'improvviso con la schiena appoggiata all'anta dell'armadio e il suo corpo premuto contro il mio.
"Perché non si può?" soffia contro le mie labbra, non può continuare a comportarsi in questo modo.
"Lo sai" sospiro sonoramente, non possiamo ricominciare tutto da capo.
Stanotte so di aver sbagliato, ma il vero problema è che non ne sono così pentita come mi sarei aspettata di sentirmi.
"Lo so, ma non lo capisco" sfiora appena la mia bocca con la sua, tento di fare appiglio all'ultimo briciolo di autocontrollo che mi è rimasto per non cedere alle sue tentazioni ancora una volta.
"Sono in ritardo" gli sfuggo di nuovo, afferro un paio di jeans e una t-shirt a caso e mi richiudo nel bagno.
"Oggi ti aspetto alla Sway, c'è il lancio della mia canzone. Puoi anche smetterla di evitarmi come hai fatto durante tutta la settimana" alza la voce per fare in modo che io riesca a sentirlo.
"Va bene" acconsento.
"Se non dovessi venire, giuro che ti vengo a prendere. Ormai so dove abiti" sogghigna.
"Vengo" replico tornando nella stanza.
"Non ti ho evitato, ma mi sembra che nemmeno tu ti sia mai fatto sentire" aggiungo sbuffando.
"Ti sono mancato?" ridacchia divertito.
"No" mento.

Ecco qui un nuovo capitolo, però vi avverto non abituatevi troppo a questi momenti di calma ( si fa per dire ) fra Jaden e Clary perché presto tornerà la 'tempesta' fra loro due.
Non vi anticipo altro, ma ne succederanno delle belle nei prossimi capitoli!
Spero che questo vi sia piaciuto!
Ci tengo a ringraziarvi per tutti i commenti che state lasciando, sono felicissima che la mia storia vi stia piacendo🥺
Grazie🤍🤍

MY TROUBLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora