"Poteva accompagnarmi tranquillamente Bryce, non c'era bisogno" gli lancio un'occhiataccia.
"No" si limita a rispondermi Jaden.
"Vieni con me" mi fa segno di seguirlo.
Tento di fare un passo, ma il dolore alla caviglia sta diventando davvero insopportabile. Insulto mentalmente chi ha lasciato quella bottiglia in mezzo alla pista da ballo.
"Ti fa così tanto male?" storce la bocca.
"No" mento, non ho voglia che mi prenda in braccio.
"Ti aiuto" cinge la mia vita con un braccio per tentare di tirarmi su, ma oppongo resistenza.
"Posso camminare da sola" borbotto.
"Non è vero" obietta.
Mi ritrovo con i piedi sollevati da terra, il mio addome appoggiato sulla sua spalla.
"Jaden" sbuffo.
"Smettila di lamentarti" sospira lui.
Avanza in direzione della sua stanza, si dirige nel bagno all'interno della camera.
Mi mette giù, mi sforzo di non appoggiare il piede sul pavimento. Tento di tenermi in equilibrio su una gamba, appoggio la schiena contro le piastrelle fredde del muro.
"Dovremmo avere del ghiaccio secco da qualche parte" comincia a frugare convulsamente all'interno di un mobiletto in legno bianco.
"Odio prendere le storte" una smorfia di fastidio si dipinge sulle mie labbra.
"Mi succedeva spesso quando facevo la cheerleader" aggiungo.
"Hai ricominciato a parlarmi?" un sorrisetto sghembo fa capolino sul suo viso.
"Okay torno ad ignorarti" borbotto piccata.
"Trovato" estrae una sorta di contenitore in alluminio dallo scaffale. La sua mano scivola lungo la mia coscia, arriva fino al retro del mio ginocchio provocandomi una serie di brividi.
Tiene ferma la mia caviglia e spruzza il ghiaccio secco sulla mia caviglia, avverto un'improvvisa sensazione di freddo sulla mia pelle.
"Ahia" mi lamento.
"Scusa" allenta la stretta sulla mia gamba.
"Dormi qui, non puoi guidare con la caviglia così" ripone il contenitore in alluminio all'interno del mobiletto.
"Non c'è problema posso guidare, il ghiaccio fa passare il dolore no?" scrollo le spalle.
"Clary non guidi" si impunta.
"A costo di legarti al letto, tu non ti muovi da qui" aggrotta le sopracciglia.
"Che poi si potrebbero fare diverse cose.." sogghigna, mi lancia un'occhiata divertita.
"Jaden" lo ammonisco.
Mi solleva nuovamente in braccio, mi appoggia delicatamente sul suo letto.
Non l'ho mai visto così apprensivo.
"Sappi che non dormirò su questo letto" sollevo leggermente il busto e mi tengo in equilibrio sui gomiti.
"Perché?" fa il finto tonto.
"Non dormirò nel letto con te" sospiro.
"Perché no?" insiste, non ho la minima idea di dove voglia arrivare con queste domande.
"Non mi sembra il caso" mugugno.
"A me sì" fa spallucce lui.
"Facciamo una cosa, resto a dormire qui solo a una condizione" sogghigno io.
"Cioè?" mi guarda con aria interrogativa.
"Dovrai rispondere a una mia domanda, senza girarci intorno come tuo solito" preciso.
"Vediamo cosa posso fare" si passa una mano fra i capelli, scompiglia leggermente il suo ciuffo biondo.
"Dai" borbotto.
"Solo una domanda" bofonchia.
"Perché mi hai chiesto se mi piacesse Bryce?" domando torturando nervosamente con le dita l'orlo della mia gonna.
"Curiosità" si siede a fianco a me sul letto, si sdraia sfiorandomi leggermente. Incrocia le dita sul retro della sua nuca per sorreggerla.
"Jaden non è vero" sospiro esasperata.
"Non lo so, okay? Non ho idea nemmeno io del perché te lo abbia chiesto" sbotta ad un certo punto, resto in silenzio per qualche istante.
"So solo che mi da tremendamente fastidio quando baci qualcuno che non sia io" aggiunge cogliendomi alla sprovvista.
"Almeno adesso capirai cosa posso aver provato io tutte quelle volte che ti ho visto baciare un'altra" non mi rendo conto di aver pensato ad alta voce, mi copro la bocca con una mano non appena realizzo.
"C'è una cosa che non capisco.." fa scontrare i suoi occhi di ghiaccio con i miei.
"Cosa?" domando curiosa.
"No, niente" risponde come al suo solito.
Odio quando fa così, ma stavolta non ho la minima intenzione di lasciar correre la questione.
"Adesso parli" insisto, incrocio le braccia al petto e metto il broncio.
"No" ribatte secco, è tornato al suo solito atteggiamento freddo e distaccato.
"Perché fai così!" sbotto irritata.
"Così come?" aggrotta le sopracciglia.
"Lascia stare, voglio solo andare a dormire" cerco di farle leva sui gomiti per alzarmi in piedi, credo proprio che andrò nella stanza degli ospiti. Ne ho davvero abbastanza di questi suoi discorsi inconcludenti.
Dice una cosa, ma si comporta come se fosse tutto l'esatto contrario di ciò che cerca di dimostrare.
"Dove vai?" domanda, mi raggiunge con due falcate. Appoggio la mano contro il muro e cerco di bilanciare tutto il mio peso su una sola gamba.
"Nella stanza degli ospiti" ribatto secca.
Mi sforzo di riprendere a camminare, mi avvicino alla porta della sua stanza e abbasso la maniglia.
"Vengo con te allora" asserisce serio.
"Assolutamente no" sto per uscire dalla stanza quando mi afferra per il polso, le sue dita sono ben strette attorno ad esso.
"Mi lasci andare?" borbotto.
"Non ci riesco" scuote la testa, ho come l'impressione che si stia riferendo a qualcos'altro e non alla situazione in cui siamo ora. Credo che stia alludendo all'ultimo discorso serio che abbiamo avuto, quando mi ha detto che per lui sono stata solo un gioco.
E se non mi avesse detto la verità?
Scaccio questo pensiero dalla mia testa, non avrebbe avuto il minimo senso dirmi una bugia.
"Proprio non ci riesco, per quanto io mi stia sforzando di farlo" aggiunge pensieroso, si tocca il mento con l'indice e il pollice.
"Non ti seguo" ammetto, continuo a guardarlo con aria interrogativa e confusa.
"Io non.." si interrompe bruscamente.
"Faccio fatica a dire le cose" si lamenta sbuffando, c'è da dire che questo l'ho capito già da un bel pezzo.
"Ho notato" per sbaglio rimetto giù il piede dolorante, la forte fitta alla caviglia mi fa storcere la bocca in una smorfia di dolore.
"Ahia" piagnucolo.
"Vieni a letto" mi solleva nuovamente da terra, quasi mi ci potrei abituare a stare così fra le sue braccia. Ma sto dicendo sul serio?
Più vado avanti e più rendo conto di essere davvero un caso perso. Penso proprio di aver letteralmente perso la testa per lui e questo non va affatto bene.
"A cosa pensi?" scuote una mano di fronte al mio viso per attirare la mia attenzione, mi distoglie così dai miei pensieri.
Mi ritrovo seduta di nuovo sul suo letto.
"Non cambiare discorso" sospiro.
"In che senso non riesci a lasciarmi andare?" mi sdraio su un fianco con la testa rivolta verso di lui.
"Non lascerai perdere vero?" si passa una mano fra il suo ciuffo biondo.
"No, a costo di tenerti sveglio tutta la notte" ridacchio. È così strano di come il mio umore, ultimamente, sia totalmente condizionato dalla mia situazione con lui.
"Clary non è niente, ho bevuto non so nemmeno io cosa stessi dicendo" fa spallucce. Non gli credo, sono più che sicura che stasera abbia toccato a malapena l'alcool.
"Okay, buonanotte" sbotto.
Mi sono stufata di insistere, non posso tirargli fuori le parole di bocca ogni volta.
Mi giro sul fianco opposto al suo e abbasso le mie palpebre, spero di riuscire a prendere sonno il prima possibile e di non fare caso alla presenza del suo corpo a fianco del mio.
"Cosa ho detto di sbagliato?" borbotta fra sé e sé, sento il materasso incrinarsi al mio fianco.
"Tutto" rispondo secca.
"Hai sbagliato tutto" preciso.
"Credi che non lo sappia?" borbotta.
"Allora perché continui a comportarti da idiota?" sollevo entrambe le sopracciglia, mi volto nuovamente nella sua direzione.
I suoi occhi di ghiaccio si scontrano con i miei, avverto il familiare formicolio allo stomaco.
"Non lo so, credo che sia meglio se andiamo a dormire" mugugna, davvero non riesco a capirlo. È stato lui ad insistere per farmi restare qui. Non ha senso niente di tutto ciò che sta facendo o dicendo.
Che cosa gli prende ora?
"Credo che fosse meglio quando cercavo di starti alla larga" sputo acida.
"Giuro che ti sto odiando" sbuffo poi.
"Non è vero" scuote la testa, un ghigno beffardo fa capolino sulle sue labbra.
"Invece ti odio. Ah e non ti sopporto" arriccio il naso involontariamente, lui scuote la testa divertito.
"Invece ti piaccio, anche molto" ridacchia mordendosi il labbro. Ma è davvero lunatico, non ci sto capendo davvero più nulla.
"No" scuoto la testa.
"E invece sì" inaspettatamente preme le sue labbra sulle mie, sussulto al contatto della sua bocca con la mia. Mi costa ammetterlo, ma mi è mancata. Ho baciato altri ragazzi e nessuno mi fa provare ciò che riesce a farmi sentire lui. Non avevo la minima idea, prima di aver baciato lui, di cosa fossero queste farfalle allo stomaco di cui molti parlano.
La mia testa mi sta dicendo di staccarmi da lui e correre in un'altra stanza, ma il mio cuore mi sta ordinando di fare tutt'altro.
Il mio battito comincia ad accelerare, schiudo leggermente le labbra lasciandogli approfondire il bacio.
Non posso prendermela ulteriormente con lui, sono io che gli do modo di comportarsi così nei miei miei confronti. Per quanto sia sbagliato, non riesco a farne a meno.
"Non ti piaccio eh?" mormora contro la mia bocca, lo sento sorridere contro le mie labbra.
"Per niente" ridacchio, un sospiro lascia le mie labbra quando le sue mani scivolano lungo le mie gambe.
La sua lingua continua a scontrarsi incessantemente con la mia, mi morde piano il labbro inferiore. Affondo le mie dita sulla sua schiena quando comincia a lasciare una serie di piccoli baci dall'incavo del mio collo fino alla clavicola.
Si sposta con il peso sopra di me, il suo corpo aderisce perfettamente al mio. Allaccio le mie gambe attorno alla sua vita, il suo bacino si scontra all'improvviso con il mio.
Comincia a baciarmi intorno alle labbra senza mai soffermarsi su di esse, odio profondamente quando fa così.
"Jaden" sospiro. Porto una mano dietro alla sua testa e faccio scontrare la sua bocca con la mia. Riprende a baciarmi, con ancora più foga di prima.
Si spalanca d'improvviso la porta, una luce fioca entra all'interno della stanza.
"Quinton che ci fai qui?" sbotta Jaden spostandosi improvvisamente da sopra di me.
"È anche la mia stanza" alza le mani in segno di resa, sposta il suo sguardo curioso da Jaden a me. Mi guarda incuriosito.
"Tempismo perfetto" borbotta Jaden fra sé e sé, Quinton ridacchia sotto i baffi.
"Con te non ho ancora finito" sussurra Jaden al mio orecchio, provoca in me una serie di brividi.
"Ma dovrai aspettare domani" ridacchia cingendo la mia vita con un braccio.
"Chissà se ne avrò voglia" gli faccio la linguaccia.
"Vedremo" mi ruba un bacio a stampo sulle labbra. Mi giro su un fianco, il suo corpo premuto contro il retro del mio.
Jaden prende sonno quasi subito, sento il suo respiro farsi profondo e il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente.
Non dovrei essere qui, ma al momento mi sento bene. Per quanto sia sbagliato, lui è decisamente il mio problema.
Quando mi è vicino, non riesco più a controllare i miei istinti e non riesco a dare ascolto a ciò che mi dice la mia testa.
Un senso di incertezza si impossessa di me, avverto una forte stretta allo stomaco.
Tornerà tutto come prima?
Non voglio che ritorni tutto alla normalità, non voglio che ricominci questa cosa fra noi per poi vederlo scappare di nuovo.
Forse dovrei parlagli, fargli capire come mi sento. Ma non credo che possa comprendermi, lui me l'ha sempre detto di non volere una relazione. Il problema sono io che, come una stupida, continuo a vivere nella speranza che possa cambiare qualcosa nella situazione fra me e lui.
Un brutto presentimento si fa spazio dentro di me, Jaden non vorrà mai ciò che voglio io.
Ho paura di starmi innamorando di lui e sono terrorizzata di rimanerci scottata ancora una volta.Nuovo capitolo! Clary è caduta ancora una volta nella 'trappola' di Jaden, si sta innamorando e non riesce a dare ascolto alla sua testa.
Cosa succederà adesso?
Secondo voi Jaden prova qualcosa per Clary o si tratta semplicemente di una cotta passeggera?
Per scoprirlo non vi resta che aspettare il prossimo capitolo! Ancora grazie per le letture, i commenti e i voti!🤍
STAI LEGGENDO
MY TROUBLE
FanfictionClary, una ragazza americana di 18 anni, frequenta la UCLA a Los Angeles. Un giorno, un gruppo di ragazzi che non frequentano il suo college, la fermano per farla partecipare a un intervista per il loro video. Da lì cominceranno tutti i suoi proble...