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-Jeremy stai vicino al bordo ok? Erika faglielo capire anche tu per favore- dissi dopo aver chiuso il libro e riposto sul tavolino di fianco al mio sdraio, mi stiracchiai indolenzita.

-Si signorina- mi rispose imbarazzata, la mettevo sempre a disagio, qualunque cosa dicessi Erika non sembrava a suo agio con me, da un lato pensavo mi odiasse e che cercasse di mettermi contro mio figlio, dall'altro sapeva benissimo che se avessi scoperto una cosa del genere sarebbe stata licenziata in tronco e sapevo quanto avesse bisogno di lavorare. Ero consapevole del suo disprezzo nei miei confronti per via di Dave, probabilmente sperava in un rapporto duraturo con il mio futuro marito, sicuramente mi vedeva come un impedimento per il loro futuro, senza contare le altre donne, sembrava che Erika fingesse di non vederle ma erano presenti nella vita di Dave più di quanto ne fossi presente io.

-Allora... come lo trova?- alzai leggermente lo sguardo e lo vidi in costume accanto a me che sorrideva compiaciuto, feci una smorfia di disapprovazione, non potevo fargli credere che mi era piaciuto davvero e che non vedevo l'ora di fargli alcune domande.

-La verità?- sorrise dolcemente, lo guardai con disapprovazione, non conoscevo il motivo per cui provassi quei sentimenti contrastanti per Black, sapevo solo che il suo essere un animo totalmente puro mi dava sui nervi, la sua bontà e generosità mi mettevano in difficoltà e il suo sapermi leggere dentro non mi aiutava nel compito di annientarlo.

-Certo- si sedette sullo sdraio di fianco al mio, sembrava curioso di ascoltare il mio pensiero, seppur sapesse che sarei stata dura e forse il mio sguardo tradiva i miei pensieri, mi osservava dietro i suoi odiosi occhiali a specchio, sapevo che moriva dalla voglia di conoscere il mio parere su di lui e sapevo benissimo quanto aspettasse che le mie parole lo rincuorassero dal profondo, ma d'altro canto non lo feci, anzi, non potevo permettermi di desistere e ammettere che in fondo in fondo mi piacesse.

-Lo trovo noioso, soporifero e trovo che ci sono troppe date e pochissimi suoi pensieri, sembra sempre e in ogni caso che voglia nascondersi da tutti, che scopo c'è in un'autobiografia se si raccontano solo gli avvenimenti?-

-Beh le mie fan vogliono sapere passo dopo passo tutti i miei successi, data dopo data, i pensieri ci sono ma non dovevo sbilanciarmi troppo, le case editrici non permettono sempre di mostrare tutto...-

-Beh le case editrici a volte ascoltano i propri...-

-Quindi mi sta dicendo che avrebbe voluto entrare nella mia testa, che avrebbe voluto saperne di più su ciò che penso della mia vita. Beh ha l'onore di scoprirlo a breve- sorrise soddisfatto.

-Sto dicendo che c'è tanto fumo e poco arrosto, non mi interessa sapere la data di quando ha cantato l'ultima volta, ma il percorso che ha fatto e il perché si è spinto a intraprendere determinate strade piuttosto di altre- risposi seccata.

-Oh, capisco- disse alzandosi.

-Non volevo offenderla e se l'ho fatto in qualche modo mi perdoni ma sa, io dico sempre la verità- risposi fredda, nonostante gli occhiali da sole sembrava ferito, ero riuscita nel mio intento eppure mi sentii in colpa, un sentimento a me sconosciuto da tempo ormai, cosa mi stava facendo quell'uomo?

-Nessun malinteso, nessuna offesa... Mi fa piacere che la mia vita le interessa così tanto, nel profondo- lo disse con un tono di voce diverso, profondo -mi scusi- si voltò verso di me sorridendo e prendendo la rincorsa si tuffò a bomba facendomi rabbrividire per il freddo dell'acqua sulla mia pelle.

"Cazzo!" mi guardò divertito e prese una palla da una cesta, l'aveva fatto apposta.

-Ehy Jerry, che ne dici di sfidare la mamma a pallanuoto?- domandò Michael divertito.

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