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Il primo giorno non andò così male, Michael e Jeremy erano così entusiasti da coinvolgermi completamente nelle loro attività ed io avevo dimenticato nuovamente il motivo per cui ero arrabbiata, visitammo una piccola parte del Ranch e quando si fece sera Michael ci portò lungo la riva del lago, vicino ad un albero enorme e sorrise indicando una tenda sotto di esso.

Spalancai gli occhi sbalordita e li fissai mettere in ordine i propri sacchi.

-Questo non era nei piani, io non dormo là dentro- dissi in un sussurro.

-Come no?- Jeremy si voltò verso di me mentre Michael sorrise per niente sorpreso.

-Non era nei patti, io torno in stanza, ho bisogno di un bagno caldo e di un letto comodo, non

dormirò qua fuori per terra per lo più dove si gela dal freddo-

-Non farà poi così freddo-

-Lascia stare Jerry, lo immaginavo, voi donne quando si parla di campeggio vi tirate sempre

indietro- disse Michael posando a terra un sacco a pelo enorme.

-Come dici?- finsi di non capire ma avevo capito benissimo ciò che Michael aveva detto e dove

voleva arrivare e se si parlava di umiliarlo non mi tiravo di certo indietro e alla fine mi accampai

insieme a loro.

-Uomini, dimostrate tutti dieci anni di intelletto- dissi prendendo della legna per il fuoco.

-Solo quelli superdotati- mi rispose Michael ridendo.

-Queste battutine risparmiale per l'intervista, le tue fans saranno felici di sapere questo genere di

particolari, Michael Black, il superdotato. Cadranno tutte ai tuoi piedi- dissi con sarcasmo.

-Beh tu dovresti saperlo fin troppo bene- sorrise compiaciuto, arrossii nuovamente.

-Se... se non lo ricordo evidentemente è perché non mi hai sbalordito- avrei voluto dire quella

frase con la sicurezza con cui andava detta e invece balbettai più volte, le mie parole lo ferirono

profondamente e quando mi voltai dalla sua parte dovetti fare i conti con uno sguardo così devastato da farmi provare un pizzico di dispiacere.

-Non ho più molte fans sai?- mi rispose con rabbia, non si era offeso per quello che avevo detto

sulla notte passata insieme, ma al pensiero di ciò che le persone pensavano su di lui e di come lo avevano abbandonato, rimasi semplicemente in silenzio, non intendevo discutere né litigare con Black, soprattutto davanti a mio figlio che lo trattava come se fosse un'eroe dalla quale prendere spunto. Lo ammirava, lo ammirava seriamente ed avrei preferito mentire a me stessa piuttosto che ammetterlo.

Passammo una serata piacevole dove Michael e Jeremy si raccontarono storie di paura, come le

chiamavano loro, mentre io mi coricai nel mio sacco a pelo senza cenare cercando disperatamente di dormire, Michael aveva portato per cena tutte le schifezze possibili ed immaginabili: dai marshmellow, alle caramelle gommose, patatine alla pizza, le babyruth, gli skyttles... Quando annunciai di andare a letto nessuno dei due cercò di dissuadermi nel farlo, mi faceva stare male pensare che mio figlio preferisse la compagnia di quell'individuo alla mia, mi faceva soffrire ma ero consapevole del fatto che nel tempo trascorso insieme, non avevo mai dato tante attenzioni a Jeremy come fece Michael.

Mi addormentai con quei pensieri poco dopo e venni svegliata da un tocco tocco leggero, una mano che accarezzava la mia pelle, era così fievole e dolce che avrei voluto durasse in eterno ma quando le sue labbra sfiorarono lentamente il mio collo, non provai ciò che pensavo, bensì mi sentii piacevolmente colpita e strana.

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