Capitolo 41

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<<Ginny! Prendi Teddy e vai alla Tana! Presto!>> urlò Harry. Il Ministero era in delirio. C'erano Dissennatori ovunque, Mangiamorte che scagliavano maledizioni in ogni angolo. Fino a pochi minuti prima sembrava che tutto fosse normale. Ginny era andata al Ministero con Teddy, per incontrarsi con Harry. Ora tutto era cambiato, sembrava di essere di nuovo ai tempi del dominio di Voldemort. Ormai erano passati cinque anni o dal dominio del Signore Oscuro, eppure sembrava tutto uguale. La ragazza non sapeva cosa fare. Non poteva lasciare Harry, ma doveva portare Teddy al sicuro.
<<Ginevra vattene subito!>> urlò Harry, spingendola indietro per evitare che una Maledizione Senza Perdono la colpisse. Ginny annuì e scomparve dentro uno dei tanti camini del Ministero. Il ragazzo non fece in tempo a riprendere fiato che qualcuno urlò il suo nome.
<<Harry Potter!>> gridò Rodolphus Lestrange <<Tu hai ucciso il Signore Oscuro! Tu non meriti di vivere!>> e scagliò una Maledizione Cruciatus contro di lui. Harry si contorse, ma si riprese subito. Ron era lontano da lì, non poteva aiutarlo. Hermione era a casa, perchè quello sarebbe dovuto essere il suo giorno di riposo. Il ragazzo doveva vedersela da solo. Iniziarono a duellare. Era uno scontro molto intenso, il Mangiamorte combatteva per uccidere.
<<Stupeficium!>> urlò Harry, approfittando di un attimo di distrazione del suo avversario.
<<Pietrificus Totalus! Incarceramus!>> terminò, in modo da immobilizzandolo. Cercò Ron, sperando di trovarlo. Qualcosa però attirò la sua attenzione. Com'era possibile? Dolores Umbridge scagliava Maledizioni ovunque, senza sosta. Quella donna era riuscita ad evadere da Azkaban. Harry si avventò su di lei e la colpì alle spalle, immobilizzandola e imprigionandola. Era un delirio. Harry aveva paura. Aveva paura di non uscire vivo dal Ministero.

Nel mentre Ginny era tornata alla Tana con Teddy, dove Hermione è Angelina prendevano un tè insieme, George giocava con suo figlio Fred, Bill leggeva una fiaba a Victoire e Fleur coccolava la piccola Dominique, Penelope parlava con Molly tenendo in braccio la neaonata Lucy e Percy leggeva la Gazzetta del Profeta. Sembrava tutto perfettamente normale. Spesso la famiglia si riuniva a casa Weasley perchè Molly adorava vedere i suoi nipotini. All'arrivo di Ginny tutti si girarono. La ragazza era evidentemente sconvolta, perchè tutti andarono verso di lei.
<<Cosa è successo, Ginny?>> le chiese Hermione. Teddy si staccò da lei e andò da Victoire. La ragazza non riusciva a parlare.
<<Harry... Ministero...Mangiamorte... Devo tornare là, devo aiutare Harry...io...>> ma qualcuno la interruppe
<< Non puoi tornare al Ministero, tutti i camini sono stati chiusi... ho provato anche io a rientrare, ma era impossibile>> disse la voce di Arthur Weasley, alle spalle di Ginny. Anche lui era sconvolto.
<<Cosa intendi dire papà?>> chiese Percy
<<I Mangiamorte e i Dissennatori hanno attaccato il Ministero. Harry e Ron sono ancora là. In quanto Auror devono proteggere l'intero mondo magico.>> Hermione scoppiò in lacrime. Angelina e Fleur si diressero verso di lei, cercando di consolarla. La signora Weasley non sapeva cosa fare, era preoccupatissima. Arthur si diresse verso di lei, tentando di rassicurarla. Ginny si sentiva mancare l'aria. Senza dire una parola, corse fuori. Scoppiò in lacrime, appena nessuno poteva più sentirla. Odiava farsi vedere mentre piangeva. Odiava anche piangere a volte, ma quel giorno proprio non ce la faceva. E se Harry fosse morto? E se non ce l'avesse fatta? Lei sarebbe morta con lui, lo sapeva. Non poteva vivere senza il suo Harry.
<<Sorellina? Tutto bene?>> chiese una voce alle sue spalle. George veniva verso di lei.
<<Secondo te va tutto bene?>> rispose lei scontrosa. Tendeva ad arrabbiarsi con tutti quando era triste. Non appena io fratello la raggiunse però, iniziò a piangere a dirotto. George la abbracciò forte.
<<Harry starà benissimo, vedrai. Non preoccuparti per lui. Sa badare a sè stesso>> disse cercando di consolarla.
<<E... se... se lui...se lui...>> mormorò Ginny, mentre le lacrime le rigavano il viso
<<Lui starà bene Ginny, tranquilla.>> i due rimasero abbracciati per qualche istante, fina a quando la voce di Bill gli intimò di tornare in casa. Era successo qualcosa? Harry era tornato? Ginny si staccò dal fratello e corse subito in casa. Aprì la porta e lo vide. Un ragazzo dai capelli corvini, gli occhi verdi smeraldo e con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Harry era vivo, stava bene. La ragazza non ci pensò due volte e gli saltò letteralmente addosso. Harry la strinse forte a sè. Restarono abbracciati per alcuni lunghi attimi, ignorando il resto della famiglia Weasley. Erano insieme, era tutto a posto. Andava tutto bene.
<<Comunque sto bene anche io Ginny, grazie per averlo chiesto.>> disse Ron, rompendo il silenzio che si era creato. Tutti scoppiarono a ridere.
<<Io avevo paura che... che tu...>> bisbigliò Ginny, all'orecchio di Harry.
<<Va tutto bene, va tutto bene>> disse lui accarezzandole i capelli. Lei si rilassò subito. Poi alzò la voce, rivolgendosi anche agli altri <<I Mangiamorte sono stati definitivamente catturati! Questa storia è ufficialmente finita! Per quanto riguarda i Dissennatori sorveglieranno il perimetro di Azkaban, aiutati da Squadre di Auror molto esperti, in modo che nessun prigioniero evada più>> L'intera famiglia esultò felice. Bill prese qualcosa da bere e lo offrì a tutti. Era davvero tutto finito. Non dovevano più avere paura.

<<Dai Ginny, toglimi questa benda dagli occhi>> si lamentò Harry, mentre la ragazza lo guidava
<<Tra poco te la toglierò, non preoccuparti e fidati di me>>.
Era una bellissima giornata di inizio maggio e Ginny aveva preparato una sorpresa per Harry. Gli tolse la benda dagli occhi e lui esclamó per lo stupore.
<<Hogwarts! Gin, è fantastico!>> disse lui.
<<Sediamoci, così ti... ehm... darò la mia sorpresa>> rispose, indicando un telo da picnic sul prato. Harry la seguì e si sedette. Mangiarono qualcosa che la ragazza aveva portato dentro un cestino e si godettero la bellissima atmosfera.
<<Allora, questa bellissima sorpresa quando l'avrò?>> domandò Harry curioso, dopo un po'. Ginny ebbe una fitta di panico. E se lui non l'avesse più voluta come moglie? E se non era proprio quello che desiderava? E se avesse avuto bisogno di tempo? Non potendo sopportare l'attesa si fece coraggio e parlò.
<<Beh tra... tra un po' di tempo>>
<<Quanto esattamente?>>
<<Ehm... nove mesi circa...>> disse Ginny arrossendo violentemente e guardandolo
<<Beh nove mesi sono un po' tr... ma aspetta... Ginny tu... tu sei... sei incinta?>> La ragazza aveva paura della sua reazione. Magari non voleva un figlio, non ora. Ma lei non poteva farci niente. Un piccolo esserino viveva dentro di lei. Se ne era accorta qualche giorno prima e aveva fatto il test. Non sapeva se fosse un bambino o una bambina. Sperava solo che Harry fosse felice, come lo era lei. Annuì alla domanda del ragazzo.
<<Ginny ma è... è una notizia... è splendido! Noi ... ti rendi conto? Noi... diventeremo genitori... Ginny...>> La ragazza baciò e abbracciò forte. Harry era felice. Non aveva paura. Era contento.
<<Come lo chiamiamo?>> chiese lei, quando si staccarono
<< O la... non sappiamo ancora se sarà un bambino o una bambina>> rispose lui
<<Sarà un bambino... me lo sento>>rispose Ginny, entusiasta
<<Se lo dici tu... allora non lo so... abbiamo tanti nomi tra cui scegliere...>>
<<Potremmo chiamarlo sai... come uno dei Malandrini...dopotutto è tuo figlio, non mi aspetto che il piccolo Potter sia molto tranquillo. Poi credo che gli starebbe benissimo uno di quei nomi.>> Harry era sorpreso. Anche lui avrebbe tanto voluto dargli uno di quei nomi. La baciò, felice. Era incredibile quanto si capissero.
<<Quindi abbiamo a disposizione James o Sirius>> decretò il ragazzo, sorridendo
<<Come mai Remus no?>> domandò Ginny perplessa
<<Perchè lascio che sia Teddy ad usare quel nome quando avrà un figlio. È più un suo diritto che un mio, dopotutto.>> spiegò Harry
<<Si hai ragione...>> rimasero qualche minuto a riflettere su quale dei due nomi usare.
<Magari potremmo insomma... usarli entrambi. James come primo nome, dato che è tuo padre, e Sirius come secondo nome, dato che è il tuo padrino. Che ne dici?>> Il ragazzo la baciò a fior di labbra. Era così felice che il bambino prendesse il nome di suo padre e del suo padrino.
<<Sarebbe perfetto>> sussurrò, prima di approfondire il bacio. Da quel giorno aspettarono con ansia la nascita di James Sirius Potter, il loro bambino.

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