Capitolo 49

1.1K 38 11
                                    

Era arrivato il momento per James Sirius Potter di andare ad Hogwarts. La mattina del primo settembre il ragazzo si svegliò alle sette in punto e iniziò a correre per tutta la casa.
<<Svegliatevi! Svegliatevi! Devo andare ad Hogwarts!>> urlò a gran voce, scendendo in cucina già vestito. Il resto della famiglia lo raggiunse qualche minuto dopo, dato che non accennava a smettere di urlare.
<<Jamie sono le sette e mezza, il treno parte alle 11:00>> gli disse Lily assonnata. Ginny preparò la colazione per tutti e la servì.
<<Non vedo l'ora di andarci anch'io!>> esclamò Albus felice.
<<Tra due anni potrai andarci, Al>> gli rispose Harry, mangiando un toast.
<<Dobbiamo partire! Arriveremo in ritardo, dobbiamo muoverci>> iniziò James alzandosi di scatto.
<<James rimettiti seduto, partiremo da qua alle dieci, quindi fai colazione con calma>> gli disse Ginny. Il ragazzo fece una smorfia, ma poi ascoltò la madre. Fecero colazione con molta calma, nonostante James continuasse a tamburellare sul tavolo con la mano. Verso le otto e mezza iniziarono a fate la doccia e a vestirsi. Si prepararono e indossarono vestiti Babbani. James controllò più volte di aver messo tutto nel baule e infine alle dieci meno un quarto erano pronti.
<<Siamo in ritardo!>> strillò James
<<No, non lo siamo, anzi siamo troppo in anticipo>> spiegò Harry con calma. Ginny riordinò la cucina, dato che prima non aveva avuto il tempo di farlo a causa delle urla del suo primogenito. Finalmente alle dieci e dieci partirono. Salirono in macchina e raggiunsero la stazione di King's Kross. Una volta arrivata si diressero verso il muro che portava al Binario Nove e Tre Quarti.
<<Non vedevo l'ora di farlo!>> esclamò James felice, per poi correre dritto verso il muro, senza paura. Harry lo raggiunse insieme a Lily, mentre Ginny arrivò con Albus.
<<Mi raccomando Jamie, non combinare guai>> iniziò la madre
<<Papà combinava guai>> ribattè lui
<<Papà infatti è stato messo in punizione svariate volte>> rispose lei, guardando Harry, che alzò le spalle innocente. James rise e abbracciò la madre. Poi si diresse verso il padre, che gli appoggiò la mano sulla spalla.
<<Allora Jamie... studia, fatti tanti amici, scrivici ogni tanto ma soprattutto... divertiti>> lo baciò sulla fronte e lui sorrise.
<<James!>> esclamò Lily, ormai triste per l'imminente partenza del fratello. Lui la abbracciò forte.
<<Mi mancherai Lillina Piccolina>> le sussurrò. Il rapporto che quei due avevano era bellissimo. Si volevano molto bene.
<<Mi mancherai leggermente anche tu, Albus Severus Potter>> disse al fratello in tono pomposo. Lui alzò gli occhi al cielo e lo abbracciò. Salutò con la mano la famiglia e salì sul treno, alla ricerca di uno scompartimento. Harry fissava il figlio, con un sorriso in volto. Non si era nemmeno accorto che molta gente lo fissava ammirata. Era concentrato su James, che stava per partire. Era una vera sofferenza vedere proprio figlio partire. Ginny appoggiò la testa sulla spalla del marito, che le accarezzò i capelli. Dopo un po' il treno partì e tutti insieme salutarono James, leggermente malinconici. Quel ragazzo sarebbe mancato a tutti loro.

<<Harry James Potter!>> urlò Ginny Weasley, chiamando il marito per tutta la casa. Harry corse velocemente verso di lei, preoccupato e impaurito.
<<Cosa è successo, cara?>> disse dolcemente, tentando di calmarla.
<<Tuo figlio a combinato un altro guaio! La Mcgonagal ti aspetta nel suo ufficio tra cinque minuti!>> Harry si mise le mani nei capelli. Era fine aprile e James aveva iniziato il suo primo anno da un bel po'. Durante gli ultimi mesi aveva ottenuto un record di punizioni mai visto ad Hogwarts, poteva fare invidia sia a James Potter e Sirius Black sia ai Gemelli Weasley. Era la decima volta che la Mcgonagal convocava Harry e Ginny nel suo ufficio a causa di James. Nonostante ciò, il ragazzo sembrava non volersi calmare. Lui e alcuni amici ormai venivano considerati i veri eredi dei Malandrini.
<<Se vado io là, giuro che lo diseredo!>> urlò ancora Ginny
<<Non preoccuparti, vado io e risolvo la questione>> rispose Harry. Lei annuì e uscì dalla stanza. Il marito andò in salotto, prese un po' di Polvere Voltante e ,attraverso la Metropolvere, raggiunse il camino dell'ufficio della Preside.
<<Non macchi il tappeto, Signor Potter>> disse subito Minerva Mcgonagal, senza neanche salutarlo. Harry si alzò subito e vide James, accompagnato da un ragazzo dai capelli rossi. Riconobbe subito Louis Weasley, il terzo figlio di Bill e Fleur.
<<L'ho convocata qui, per la decima volta quest'anno, a causa di suo figlio James Sirius Potter e del suo amico Louis Arthur Wesley>> iniziò la Preside <<Ora, dato che i genitori, nonché responsabili di quest'ultimo sono impossibilitati a raggiungerci, mi trovo costretta a rivolgermi solo a lei e a sperare che passi il messaggio.>> Harry annuì, in silenzio.
<<Dunque, questa mattina, precisamente alle nove e ventisette, i due ragazzi qui presenti si sono nascosti nell'ufficio del nostro custode il Signor Gazza e al suo arrivo lo hanno tempestato di Caccabombe. Notando che le punizioni non fanno effetto su questi due, spero che una minaccia di sospensione possa servire a qualcosa. Ora, Signor Potter, è libero di parlare a suo figlio e al suo amico in privato.>> dettò ciò uscì dall'ufficio, lasciandoli da soli.
<<James...>> cominciò Harry << Non posso dire nulla di te Louis, non sono tuo padre nè un tuo tutore... ma comunque vi prego... calmatevi!>>
<<Ma papà! Non possiamo farlo proprio adesso che abbiamo scoperto come funziona!>> protestò James
<<Esatto Signor Potter, dopo mesi siamo arrivati alla soluzione!>> lo sostenne Louis.
<<Ma quale soluzione?>> chiese Harry confuso
<<Andiamo papà! La Mappa del Malandrino, no? Il nostro piccolo segreto sai? Siamo riusciti a capire come funziona!>> rispose il figlio entusiasta
<<Voi... ma come... ma è... non importa. Dovete calmarvi ragazzi. Altrimenti verrete espulsi, cercate di fare meno scherzi o... almeno non fatevi scoprire e non combinate guai troppo grossi>> I due annuirono.
<<Insomma la Professoressa Mcgonagal vi espellerà se continuate così! Cercate di darvi una calma! Non vorrete tornare a casa e lasciare Hogwarts per sempre>> l'ultima minaccia sembrava averli convinti, così Harry sorrise.
<<Ora scusatevi con la Preside e non combinate altri guai>> si raccomandò, prima di abbracciare il figlio. I due amici uscirono dallo studio della Preside e dopo poco entrò lei.
<<Come farò con quei due?!>> esclamò esasperata rivolta ad Harry <<Sono peggio di James, Sirius, Fred e George messi insieme!>> lui contenne a stento una risata. Sembrava quasi che i Malandrini fossero tornati ad Hogwarts.

ANGOLO AUTRICE
siamo quasi alla fine, che ne pensate? James è un vero combina guai, proprio come il nonno paterno, di cui porta il nome? Credo che manchi un solo capitolo per terminare la nostra storia, spero vi sia piaciuta.

&quot;Guarda i miei occhi&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora