Capitolo 33

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La mattina dopo Harry, si alzò di buon ora come sempre. Ginny era sveglia e lo attendeva per fare colazione insieme. Lui entrò in cucina e la baciò sulla fronte.
<<Buongiorno!>> disse lei abbracciandolo
<<Buongiorno anche a te>> rispose lui. Mangiarono abbastanza in fretta e Harry fece per uscire, quando si ricordò che aveva lasciato l'anello di Ginny in camera! Corse subito su per le scale, lo prese e tornò di sotto. La ragazza si insospettì nel vedere quel comportamento strano di Harry.
<<Cosa avevi dimenticato?>> chiese
<<Io... non... niente... pensavo... devo andare, ciao! A dopo!>> blaterò prima di Materializzarsi. Ginny era ancora più sospettosa. Cosa le stava nascondendo Harry? Decise di non pensarci e di rilassarsi. Trascorse una mattina tranquilla, fino all'ora di pranzo. Harry non tornò a casa, ma lei non se ne preoccupò dato che succedeva spesso. Così Kreacher le preparò il pranzo e lei mangiò, intenta a leggere la Gazzetta del Profeta. Non fece in tempo ad assaggiare il delizioso stufato servito dall'Elfo che qualcuno si Materializzò in salotto.
<<Harry? Sei tu?>> chiese alzandosi e dirigendosi verso il salotto.
<<No, Ginny sono io>> disse le voce di Luna Lovegood.
<<Luna! Che bella sorpresa! Come mai non mi hai detto niente?>> eslcamò la rossa felice.
<<Io... non lo sapevo>> c'era una fitta di tristezza nella sua voce e Ginny se ne accorse.
<<Luna, stai bene?>>domandò
<<Io... non lo so, Ginny!>> esclamó Luna mettendosi le mani tra i capelli biondo sporco.
<<Vieni, siediti qui>> disse facendola accomodare sul divano <<Allora, qual'è il problema?>>
<<Si tratta... si tratta di Neville!>>
<<Neville? Cosa intendi dire?>>
<<Lui... era così freddo nei miei confronti ultimamente. Non capivo, così stamattina gli ho chiesto se avessi fatto qualcosa per meritarmi quel trattamento.Lui... lui...>>
<<Cosa ha detto Luna?>>
<<Diciamo che... non me l'ha proprio detto... me l'ha fatto intendere. Beh... in pratica lui... si vergogna di me!>>
<<Ma questo non è possibile! Insomma.... perchè qualcuno dovrebbe vergognarsi di te?>>
<<Credo che abbia a che fare con il mio lavoro... o con le mie ricerche sui Nargilli... ma lui si... si vergogna a farsi vedere in pubblico con me!>>
<<Ma.. ne sei sicura?>> domandò Ginny che cominciava a capire
<<Più che sicura! Cosa dovrei fare... lui mi piace... non voglio che ci lasciamo...>>
<<Allora Luna, tu devi essere te stessa, sempre. Chi ti impedisce di esserlo non ti vuole bene veramente. Prova a parlare chiaramente con Neville, dicendogli che tu non cambierai e lui dovrà accettarti se davvero ti ama>>
<<E se non... se non accettasse?>>
<<Vuol dire che non era la persona giusta per te. Poi ci sono sempre io! Puoi venire a trovarmi ogni volta che vuoi.>>
<<Davvero?>>
<<Davvero. Sei la mia migliore amica, ci sarò sempre per te, lo sai.>> Le due ragazze si abbracciarono.
<<Ora, vai da Neville e metti le cose in chiaro! So che puoi farcela!>> disse Ginny
<<Grazie, Ginny, davvero.>> La salutò e si Smaterializzò.
Il resto del pomeriggio trascorse tranquillo e Ginny inizió a prepararsi per andare al Ministero. Lei e Harry, come ogni venerdì, sarebbero andati a trovare Ron e Hermione e poi a prendere Teddy. Così salì in macchina e si avviò.

Nel frattempo Harry aveva lavorato molto. Kingsley l'aveva chiamato molto spesso nel suo ufficio e perciò non aveva ancora avuto tempo di mandare la lettera a Cho. Decise che l'avrebbe spedita prima di andare con Ginny da Ron e Hermione. Il rosso aveva approvato la sua idea di inviare quella lettera, avrebbe sicuramente risolto tutto. Harry si trovava nell'ufficio di Kingsley per discutere di alcuni affari. Non vedeva l'ora di terminare la giornata lavorativa per andarsene con Ginny. Era molto felice quella mattina, ma sicuramente non sapeva cosa stesse accadendo nel suo ufficio in quel momento.

Ginny una volta arrivata al Ministero, decise di dirigersi verso l'ufficio di Harry. Non impiegò molto ad arrivarci, così bussò ed entrò. Una volta aperta la porta, si sentì quasi svenire.
<<Ciao Ginevra>> disse Cho Chang, seduta dietro la scrivania.
<<Tu cosa ci fai qui?>> chiese Ginny
<<Aspetto Harry, naturalmente>>
<<Non credo che Harry abbia voglia di vederti, quindi esci>>
<<Io credo invece, che lui muoia dalla voglia di passare del tempo con me... sai dopo ieri...>>
<<Non ci casco, Cho, A Harry non interessi più da tempo>>
<<Allora perchè ieri ci siamo baciati?>> Ginny si sentì mancare. Non era possibile, il suo Harry con Cho. No impossibile. Lei era solo gelosa.
<<Stai mentendo! Harry non ti bacerebbe mai e lo sai anche tu!>> Ginny inziò ad alzare il volume della voce.
<<Dunque allora era un caso che ci stessimo parlando, quel giorno? Sai prima delle vacanze di Natale, quando tu ci hai interrotti.>>
<<Vi siete scontrati e tu gli hai disperatamente chiesto di andare a bere qualcosa. Lui naturalmente non voleva.>>
<<Beh, non sono sicura che fosse così contrariato all'idea di uscire con me. E in ogni modo, dato che non mi credi, cosa ne pensi di questi?>> e mostrò una scatolina di velluto e una lettera con su scritto "Cho Chang". Ginny aveva capito e iniziava a sentirsi male. Non poteva essere vero.
<<Cosa... cosa c'è... cosa c'è nella scatolina?>> chiese quasi piangendo. Cho sorrise, e la aprì. La rossa stava per cadere, si sentiva male. Era un anello. Harry voleva mandare un anello a Cho. Da quanto tempo la stava tradendo? Quando gli avrebbe detto che in realtà era innamorato di Cho? Proprio in quel momento entrò Harry. Il ragazzo rimase spiazzato vedendo Cho e Ginny nella stessa stanza.
<<Cosa... cosa succede?>> chiese, un po' preoccupato.
<<Tu... vi siete baciati?!>> urlò Ginny, che a stento riusciva a trattenere le lacrime.
<<Ginny, io... posso...>> ma non riuscì a terminare la frase, che la rossa scappò via. Harry si rese conto di cosa aveva fatto Cho.Notò che la ragazza aveva in mano la lettere e l'anello.
<<Tu! Inizia a preparare le valigie! Cosa credevi eh? Che se avessi litigato con Ginny sarei venuto da te? Non ci penso neanche! Mettitelo in testa, Cho! TU NON MI PIACI! Sono innamorato di Ginny e le chiederò di sposarmi!>> urlò il ragazzo contro di lei. Riprese l'anello e se ne andò.

Arrivò a casa un minuto dopo e notò che anche Ginny era appena entrata .
<<Ginny ascoltami. Non è come...>>
<<Cosa Harry? Cosa? Quando avevi intenzione di dirmi della tua relazione con Cho? Al vostro matrimonio forse?>>Gridò lei sconvolta. Harry le aveva mentito per tutto quel tempo, le prove erano inconfutabili.
<<Ginny io e Cho...>>
<<Allora dimmi, guardandomi negli occhi, che non vi siete mai incontrati>> Harry la guardò
<<Beh, lei...>> Ginny gli impedì di nuovo di terminare la frase.
<<Tu baci Cho, mentre io sto a casa ad aspettarti come una stupida>> continuò urlando << Poi naturalmente vi sposerete no? Magari mi inviterai anche al vostro matrimonio, aspettandoti che io sia felice per te. O forse pensavi di mentirmi per tutta la vita!>> ormai Ginny piangeva a dirotto e Harry non sapeva come calmarla, dato che lei non gli dava la possibilità di spiegarsi.
<<Ginny io non sto con Cho! Non la amo, io...>> Lei lo interruppe di nuovo.
<<E allora dimmi che quella lettera sulla scrivania non era indirizzata a lei!>>
<<Certo che era per lei, ma...>>
<<Volevi chiederle di sposarti! Senza dirmi niente!>> gridò
<<No Ginny, non hai...>>
<<Invece ho capito benissimo. Io per te non sono niente, meno di niente. Sono semplicemente un ripiego vero? Sono una di cui approfittare, quando non sai come passare il tempo, no? Certo perché il grande Harry Potter non poteva di certo amare una come me! Ma almeno potresti essere sincero! Sei un bugiardo, mi hai trattata come se non valessi nulla, come se fossi un passatempo! A caso il grande Salvatore del Mondo Magico si innamora di Ginny Weasley! Ma a chi vuoi farlo credere? Sai solo mentire!>> disse tutto d'un fiato, ma si accorse subito di aver esagerato. Harry la guardava. Come poteva pensare quelle cose di lui? Come poteva dire che non l'avesse mai amata? Non l'aveva forse trattata bene? Aveva decisamente fallito come ragazzo. Ginny pensava di non valere nulla per lui. L'aveva appena descritto come un egoista a cui piace essere al centro dell'attenzione.
<<Harry...>> mormorò Ginny. Aveva esagerato lo sapeva. Non pensava niente di tutto quello che aveva detto, neanche una parola.
<<Ti voglio fuori da questa casa, subito.>> disse il ragazzo. Non urlava, non gridava. Era serio, e forse era anche peggio. Ginny capì di averlo ferito infinitamente e si sentì svenire.
<<Harry... ti prego...io... non puoi cacciarmi... ti prego...>> disse quasi sussurrando, tra le lacrime.
<<Questa è casa mia e ti voglio fuori di qui. Vai su e prepara le tue cose, poi vattene>> Ginny non si mosse, era sconvolta. Era enormemente pentita per ciò che aveva detto, sapeva di aver sbagliato. Non riuscì a fare neanche un passo.
<<Accio cose di Ginny!>> disse e in poco tempo i bagagli della ragazza volteggiarono giù per le scale, fermandosi davanti a lei. Harry non la guardò neanche e si diresse in camera. Non riuscì nemmeno a rivolgerle un ultima occhiata. Ginny capì che doveva andarsene, così prese le sue cose e salì in auto, piangendo a dirotto. Accese la macchina e dopo due minuti si trovò davanti alla casa di Ron e Hermione. Scese dall'auto e bussò. Una ragazza riccia aprì la porta e Ginny cadde ai suoi piedi, piangendo.
<<Ginny!>> gridò Hermione, cercando di aiutarla ad alzarsi. Sentendo la sua ragazza urlare, Ron arrivò all'ingresso, dove vide sua sorella che piangeva a dirotto.
<<Ginny! Cosa è successo?>> disse portandola dentro, e facendola sedere sul divano.
<Harry...>> mormoró lei. Piano piano raccontò tutto quello che era successo e i due la ascoltarono.
<<Come ha potuto! Come ha potuto tradirmi così! Senza dirmi niente! Io ho esagerato, ho detto delle cose orribili, è colpa mia se non sono ancora a casa con lui. Ma non le avrei mai dette sei lui... se lui...>>
<<Ora bastà!>> esclamò Ron, quasi urlando. <<A volte sai essere davvero stupida, Ginny! Come fai a pensare che Harry sceglierebbe Cho e non te? Ti ama immensamente e niente gli farebbe cambiare idea!>>
<<Ma...Cho...aveva....un'anello...e la lettera...e...>>
<<Hai per caso letto cosa c'era scritto nella lettera? No naturalmente! Il giorno prima Cho era venuta nell'ufficio di Harry, per convincerlo ad uscire con lei. Ma Harry l'ha minacciata, scrivendole una lettera, in cui diceva che se fosse tornata da lui o si fosse intromessa nella vostra relazione, avrebbe parlato con Kingsley per farla trasferire in un posto di lavoro molto lontano! L'anello invece era per te! Cosa credi che volesse chiedermi Harry, ieri mattina, quando mi ha chiesto di incontrarci?! Voleva la mia benedizione naturalmente!>> Ginny rimase spiazzata. Allora Harry non aveva fatto niente, non l'aveva mai tradita. Si sentì svenire, di nuovo. Era tutta colpa sua. Non l'aveva lasciato spiegare, gli aveva solo urlato contro. Lo aveva offeso e ferito.
<<Il... loro... si... sono baciati e poi... perchè portare...l'anello... a lavoro...>> provò a dire.
<<Cho gli è saltata addosso, ovviamente! Ho visto tutta la scena e Harry l'ha scansata subito. Ha portato l'anello a lavoro perchè non voleva che tu lo vedessi. Doveva essere una sorpresa! Domani ti avrebbe chiesto di sposarlo!>>. Ginny inizió a piangere a dirotto. Aveva perso Harry, il suo Harry. Dopo quello che aveva detto non l'avrebbe mai perdonata. L'aveva perso per sempre.

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