Capitolo 34

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Dopo aver ascoltato il racconto di Ginny, Hermione le offrì un po' di tè. Era molto preoccupata per lei, dato che sembrava distrutta.
<<Grazie>> mormorò quando la riccia le portò una tazza di tè << Posso restare qui per un po'? Non me la sento di ritornare alla Tana>>. Le lacrime continuavano a scenderle lungo il volto.
<<Puoi restare per tutto il tempo che vuoi, sorellina>> disse Ron abbracciandola.
<<Forse dovreste andare a vedere come sta Harry, l'ho visto davvero a pezzi quando... quando....>> e scoppiò di nuovo a piangere. Il fatto che non smettesse di piangere fece preoccupare ancora di più Hermione e Ron. Ginny non piangeva mai, era una ragazza molto forte. Il rosso le accarezzò i capelli, cercando di calmarla.
<<Andrò io da Harry, non preoccuparti. Ora riposati. Ron porterà le tue cose nella camera degli ospiti e starà con te>> disse la ragazza prendendo il cappotto e uscendo dalla porta.

Nel mentre Harry era tornato in salotto e piangeva, come non aveva mai fatto. Singhiozzava come un bambino, noncurante di tutto il resto. Avrebbe voluto andare da Ginny, abbracciarla e perdonarla, ma proprio non ci riusciva. La ragazza lo aveva ferito nel profondo, aveva bisogno di tempo. Ma in quei pochi minuti in cui rimase solo, si rese conto che la sua vita senza Ginny non aveva senso. Quasi non si accorse che qualcuno si era appena Materializzato dietro al divano. Hermione andò verso di lui e lo abbracciò.
<<Come sta Ginny?>> disse asciugandosi velocemente le lacrime, ma invano. Pronunciare quel nome gli faceva male. Hermione rimase colpita; Harry, anche in un momento del genere, metteva la salute di Ginny davanti alla propria.
<<Lei... beh penso che tu riesca ad immaginartelo, ma tranquillo ci penseremo io e Ron. Ora è casa nostra>> Il ragazzo annuì, senza riuscire a fermare le lacrime. La ragazza non sapeva cosa dire, vedere Harry in quello stato la faceva stare male. Decise di farsi coraggio e parlò.
<<Harry, lo so che è difficile per te ascoltare in questo momento, ma davvero, Ginny non pensava quelle cose... lei ti ama, e sa che tu la ami>> Harry non parlò per qualche istante.
<<Sai cosa ho imparato durante questi anni?>> la sua voce era seria, priva di emozioni. Hermione scosse la testa. <<Quando si è arrabbiati, si tende a dire quello che si pensa nella parte più profonda del cuore. Di sicuro la rabbia ingigantisce queste sensazioni, ma c'è sempre un basamento di verità. Io non sono riuscito a rendere felice Ginny, non del tutto almeno, non come lei desiderava. Oggi ha detto semplicemente ciò che pensava nel profondo del...>> ma la ragazza lo interruppe.
<<No Harry, non è vero! Ginny con te è felicissima! Prima ha solo espresso ciò che temeva. Lei teme che tu possa trovare qualcuno migliore di lei, nonostante sappia che la ami>>. Harry la guardò per un momento e sospirò.
<<Hermione io adesso non ce la faccio a parlarle... non ci riesco. Credi che non mi sia venuta l'idea di correrle dietro? Ma non posso. C'è qualcosa che... che mi blocca. La amo, la amerò sempre. Ma ho bisogno...di riflettere,di essere sicuro di renderla felice...io...>> e iniziò a piangere. La ragazza lo abbracciò forte.
<<Certo Harry, è ovvio che tu non riesca a parlarle adesso... forse hai bisogno che lei ti chieda scusa o magari di...pensare.>> rimasero abbracciati per alcuni lunghi attimi. Poi Hermione si staccò e asciugò alcune lacrime rimaste sul viso di Harry.
<<Vuoi che rimanga a cena?>> chiese
<<Non preoccuparti, vai da Ginny e fai in modo che stia bene>> detto questo, la ragazza lo baciò sulla fronte e si Smaterializzò. Harry rimase da solo per qualche istante e poi si alzò per andare a prendere Teddy. Si Materializzò davanti a casa Thonks e bussò. Come sempre Andromeda gli aprì, sorridendo.
<<Ciao, caro... ma stai bene?>> chiese perplessa.
<<Si certo... tutto bene>> disse cercando di sorridere. La donna era ancora molto sospettosa, ma decise di lasciare perdere. I due entrarono in casa e Andromeda andò a prendere Teddy.
<<Zio Harry! Ma... dov'è Zia Ginny?>> domandò il bambino abbracciando Harry.
<<Lei... è impegnata>> rispose il ragazzo. <<Beh... allora andiamo...>> e sorrise alla Signora Thonks. Lui e Teddy tornarono a Grimmauld Place e Kreacher preparò la cena. Il bambino mangiò tranquillamente, ma Harry non toccò cibo. Poco dopo si diressero in salotto, dove Teddy si divertì con alcuni vecchi giochi di Ginny. Il ragazzo decise di osservare le carte che gli aveva dato Kingsley. Dopo un'ora circa, Harry portò Teddy nella sua cameretta.
<<Per quanto sarà impegnata Zia Ginny?>> domandò il bambino, mentre il ragazzo lo metteva a letto.
<<Non lo so, piccolo. Non lo so>> rispose lui, baciando Teddy sulla fronte.

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