Capitolo 36

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<<Dobbiamo muoverci e intervenire, il prima possibile!>> aveva ordinato Kingsley quella mattina, appena Harry e Ron erano arrivati al Ministero.
<<Cosa sta succedendo?>> domandò Harry
<<I Dissennatori si stanno alleando con i prigionieri ad Azkaban. Se non ci muoviamo tutte le celle resteranno vuote!>> I due ragazzi si prepararono velocemente e seguirono Kingsley. Insieme ad una squadra di Auror si Materializzarono su una riva vicino ad Azkaban. Harry non aveva mai visto quel posto dal vivo, era terrificante. Le urla dei prigionieri si sentivano forti e chiare, nonostante ci fosse il mare a separare la prigione dalla terra ferma.
<<Dobbiamo andare là e sorvegliare tutti i prigionieri, prima che scappino!>> tutti seguirono gli ordini di Kingsley e si diressero verso la prigione. Una volta arrivati, Harry vide un' atmosfera orribile . Quel posto era spaventoso, voleva che quella missione terminasse al più presto.
<<Dividiamoci! Sorvegliate tutte le celle!>>. Harry camminò piano e andò a sorvegliare alcune celle sul lato est della prigione, insieme a Ron. Si fermarono e qualcuno provò a parlargli.
<<Signor Potter, mi chiedevo quando ci saremmo rincontrati.>> Dolores Umbridge era seduta sulla sua brandina e lo osservava intensamente. Azkaban non sembrava avere alcun effetto su di lei.
<<Non mi saluta neanche? Molto maleducato da parte sua>> continuò la donna con quella voce mielosa che faceva innervosire Harry.
<<Non sei tu che devi dirmi cosa è giusto fare e cosa no. Sbaglio o sei tu ad essere rinchiusa ad Azkaban?>> rispose lui freddamente.
<<Oh Signor Potter! Lei non impara mai vero? Il Signore Oscuro se ne sarà davvero andato solo quando tutti i suoi seguaci saranno morti. Ma lei continui la sua vita tranquilla, così mi sarà più facile evadere da questo posto.>>
<<Tu resterai qui per io resto della tua vita, Dolores>> rispose Harry, stringendo l'impugnatura della bacchetta.
<<Oh non sia sciocco! Lasci perdere la bacchetta, non è il caso.>> Il ragazzo fece per voltarle le spalle, cercando di liberare la mente dalle parole della donna. Ma appena si girò, un Dissennatore comparve davanti a lui.
<<Expecto... Expecto...>> poi buio. Sentiva la voce di Ron, in lontananza, urlare il suo nome e la risata fastidiosa di Dolores Umbridge.

<<Si riprenderà?>> domandò Ron preoccupato al Guaritore del San Mungo.
<<Sì, si riprenderà. Ci vorrà tempo però. Ora deve riposare. Non ho mai visto un danno del genere provocato da un solo Dissennatore. Sapete per caso se il Signor Potter soffrisse di depressione?>> domandò il Guaritore
<<No... noi... non era un momento particolarmente felice, ma... >> provò a dire Hermione, bloccandosi. Aveva paura che il suo migliore amico non ce la facesse a riprendersi completamente. Il Dissennatore che lo aveva attaccato gli aveva provocato un grave danno, era sul punto di morte quando Ron e Kingsley lo avevano portato a San Mungo. Il suo ragazzo le strinse la mano, per rassicurarla. Il Guaritore se ne andò, lasciando i ragazzi soli.
<<Credi che dovremmo avvertire Ginny?>> domandò Ron
<<Per il momento non turbiamola, si sta godendo un pomeriggio con Luna a Diagon Alley. In ogni modo non potrebbe fare niente per Harry, si preoccuperebbe e basta>> rispose Hermione.
<<Allora dovremmo andare a prendere Teddy, di solito Harry lo portava con lui per passare insieme il weekend>> disse il ragazzo
<<Si hai ragione, comunque per il momento Harry non può ricevere visite, perciò non ha senso restare qui>> detto ciò se ne andarono.

Ginny e Luna erano sedute ad un tavolo al Paiolo Magico. Finalmente la rossa era riuscita a rilassarsi un po' e a non pensare a Harry per qualche ora.
<<Comunque non ti ho raccontato come è finita con Neville...>> disse Luna, con una sottile nota di tristezza
<<Oh giusto... come è andata?>>
<<Ho fatto come hai detto tu, gli ho parlato chiaramente. Lui è stato sincero, almeno. Mi ha detto che spesso lo mettevo in imbarazzo con i miei discorsi, ha proposto di non parlare in pubblico del mio lavoro. Naturalmente mi sono rifiutata e per ora siamo divisi. Lui è tornato da sua nonna, mentre io vivo ancora nella nostra casa.>>
<<Mi dispiace molto, Luna. Hai fatto la cosa giusta, però. Tu... come stai?>>
<<In un primo momento è stato difficile, ero un po' triste. Ma adesso sto meglio. È come hai detto tu, forse non era destino>> . Le due amiche parlarono per un po' e infine si salutarono. Era quasi ora di cena quando Ginny tornò a casa di Ron e Hermione.
Nel frattempo i due erano stati a casa Thonks, avevano spiegato la situazione ad Andromeda e detto a Teddy che Harry era a riposare in un luogo rilassante. Così avevano portato il bambino a casa loro e lui aveva subito chiesto quando sarebbe potuto andare a trovare Harry. Loro gli promisero che lo avrebbero portato da lui il prima possibile.
Ginny quasi non fece in tempo ad entrare in casa che Teddy la travolse.
<<Zia Ginny! Allora non sei più impegnata!>> esclamò abbracciandola.
<<Cos... ah, no... ora non sono più impegnata. Sono tutta per te Teddy!>> e lo prese in braccio. Lo coccolò un po' e poi aiutò Ron ad apparecchiare. Tutti e quattro si sedettero per gustare la cenetta preparata da Hermione.
<<Per chi è quello Teddy?>> chiese Ginny, vedendo il disegno che il bambino aveva portato a tavola.
<<Per Zio Harry! Glielo darò appena mi portano nel posto>> disse lui felice
<<Quale posto scusa?>> chiese la ragazza, insospettita
<<Il posto in cui sta riposando Zio Harry!>> Ginny si sentì mancare. Si alzò, prese Ron per il polso e lo condusse in salotto.
<<Cosa vuol dire che Harry è in un posto per riposarsi?>> chiese arrabbiata
<<Noi volevamo dirtelo Ginny, ma poi...>> Ron non riuscì a terminare la frase che la sorella lo interruppe.
<<Dov'è?>> chiese ancora più arrabbiata
<<Al San Mungo>> rispose subito Ron <<Tranquilla, entro domani si sarà svegliato e potremmo...>> ma Ginny non ascoltò altro. Attraversò il salotto e si diresse verso la porta, uscì e si Smaterializzò. Comparve al San Mungo poco dopo e andò dai Guaritori.
<<In che camera risiere il Signor Potter?>> chiese ancora ansante
<<Al momento dorme, gli abbiamo dato una Pozione Soporifera così...>>
<<In che camera è?!>> esclamò Ginny
<<308, terzo piano>> si affrettò a dire il Guaritore. La ragazza salì le scale, diretta alla camera di Harry.  Aprì la porta della camera 308 e poco distante vide il letto, su cui era disteso il ragazzo. Si affrettò a raggiungerlo.
<<Oh Harry... mi dispiace tanto...io...>> e scoppiò in lacrime. Prese un sedia lì vicino e si sedette,rimanendo accanto al letto.
<<Io non ti abbandonerò mai più, te lo prometto>> disse tra i singhiozzi, accarezzandogli i capelli. Lo guardò intensamente, sperando che lui si svegliasse. Voleva tenerlo d'occhio, avverrebbe vegliato su di lui, anche tutta la notte se necessario. Prese la mano di Harry e la strinse. Per tutta la notte cercò di non dormire,di resistere.
Verso cinque di mattina avvertì un movimento da parte del ragazzo. Ginny stava per addormentarsi, ma si ravvivò subito.
<<Harry...>> sussurrò, continuando a tenergli la mano. Piano piano il ragazzo aprì gli occhi e si rese conto di dove si trovava.
<<G...Ginny...>> disse con voce roca. La ragazza scoppiò in lacrime, ma poi si fece forza. Aveva pensato a cosa dire ad Harry per tutta la notte ed era giunto il momento.
<<Harry io sono una stupida. So che non meriterei mai di stare al tuo fianco. Tu sei fantastico, perfetto aggiungerei. Mi hai resa felice come nessuno prima. Mi dispiace tanto per...>> ma il ragazzo la interruppe.
<<Ti amo>> disse semplicemente
<<Cosa? Harry ma... certo anche io ti amo... ma...ti ricordi quello che è successo... noi...>> Ginny rimase spiazzata, aveva paura che Harry avesse subito un danno alla memoria. Era impossibile che fosse così semplice. Si aspettava di dover convincere Harry, di dover versare qualche lacrima. Sapeva che lui non avrebbe urlato, ma di sicuro non si aspettava questo. Il ragazzo sorrise.
<<Certo che mi ricordo. Questo mese senza di te è stato impossibile, Ginny. Mi sembrava di morire ogni giorno, mi sentivo vuoto. Non avevo più un motivo per andare avanti. Quando quel Dissennatore mi ha aggredito non sono riuscito ad evocare un Patronus perchè io non volevo veramente vivere. Sapevo che la vita senza di te sarebbe stata orribile e preferivo la morte. Certo c'era sempre Teddy, non avrei mai voluto abbandonarlo. Ma sapevo che ci saresti stata tu per lui. Per farla breve, Ginny, la mia vita senza di te non ha senso>> La ragazza rimase paralizzata. Non sapeva cosa dire.
<<Io... mi ero... pensavo...>> cominciò << Avevo un discorso bellissimo da farti... uno di quelli che ti ricordi per tutta la vita... ma alla fine sei stato tu a farlo a me...io...>> provò a blaterare. Harry rise, per la prima volta da tanto tempo.
<<Beh vuoi restare lì? Non mi dai neanche un bacio?>> Ginny aveva quasi le lacrime agli occhi per l' emozione. Si buttò sopra a Harry e lo baciò in tutta la faccia.
<<Ti amo!Ti amo!Ti amo! Ti amo!>> diceva ad ogni bacio. Harry l'abbracciò forte. Non voleva lasciarla mai più. Era così bello poterla toccare, finalmente. Si guardarono negli occhi intensamente.
<<Sei bellissima>> le disse lui. Ginny arrossì e sorrise.
<<Non è vero! Sono stata sveglia tutta la notte, avrò un aspetto orribile!>> rispose ridendo.
<<Secondo me sei sempre stupenda>> ribatté Harry, baciandola sulla labbra. Ginny rimase sopra di lui, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
<<Mi sei mancato tanto>> disse la ragazza sussurrando
<<Anche tu>> rispose lui, stringendola più forte. Rimasero abbracciati per alcuni lunghi minuti. Ginny si addormentò in quella posizione, Harry sorrise e chiuse gli occhi.
Furono svegliati dai Guaritori qualche ora più tardi. Ginny non voleva andarsene e li convinse a permetterle di restare. Loro esasperati, accettarono. La ragazza rimase tutta la giornata con Harry. I due parlarono molto e si divertirono. Era incredibile come riuscissero, stando insieme, a rendere piacevole anche quella situazione.

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