Capitolo 45

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<<James!>> urlò Ginny inseguendo a fatica un bambino di due anni. James correva ridendo per tutta la casa, mentre la madre cercava invano di prenderlo. Proprio in quel momento arrivò Harry, di ritorno da lavoro. La situazione che gli si presentò davanti era molto divertente, ma non esitò ad aiutare la moglie. In poco tempo catturò James e se lo mise sulle spalle. Il bambino esultò felice e gli tirò i capelli. Harry si avvicinò a Ginny, e la aiutò a sedersi. Mancava poco più di una settimana al giorno della nascita del loro nuovo figlio. Il giorno dopo si sarebbero recati al San Mungo, e Ginny avrebbe trascorso una settimana lì, dato che non volevano si verificasse una nascita improvvisa come quella di James. La ragazza si lasciò cadere sul divano, esausta.
<<Non dovresti affaticarti troppo, Gin>> le disse Harry sedendosi accanto a lei e posizionando James sulle sue gambe
<<Come faccio a non affaticarmi? Tuo figlio corre per casa come se non ci fosse un domani, Potter!>> esclamò lei un tantino isterica. Harry contenne a stento le risate e la baciò sulla fronte.
<<James è solo un po'... irrequieto. Adesso rilassati, al resto penso io. Passeremo una tranquil...>> ma non riuscì a terminare la frase che qualcuno si Materializzò nel loro salotto.
<<Harry!Ginny! Non posso crederci!>> Hermione iniziò a gridare senza sosta.
<<Hermione calmati, ti prego! Cosa è successo?>> chiese Harry preoccupato
<<Io sono così... non riesco a... non ci credo... io...>> blaterò lei
<<Hermione! Cerca di far comprendere anche a noi cosa stai dicendo!>> esclamò Ginny
<<Sono incinta! Ho aspettato qualche settimana per esserne sicura... ma ora che ne ho la certezza... io non ci credo! Le cure hanno funzionato! Io...>> Harry le andò in contro e la abbracciò. Anche Ginny si alzò a fatica e strinse a se Hermione.
<<Congratulazioni Hermione! Sono così contenta per te e Ron...diventerò zia!>> esultò
<<Si io... stentò ancora a crederci... Ron è così felice!>> disse lei emozionata
<<Allora... quando nascerà?>> chiese Harry felice
<<Intorno a novembre circa... ma... manca poco tempo... devo iniziare a preparare... io non pensavo...>> iniziò lei ansiosa.
<<Okay, adesso non agitarti! Hai ancora tempo, non preoccuparti. Come la chiamerete?>> domandò Ginny, tranquillizzandola
<<Pensavamo... Rose... è un nome così bello!>>
<<Rose Weasley... Approvo! Sta bene!>> esultò Harry
<<Oh... non sarà Rose Weasley... vedete io e Ron abbiamo deciso di dare entrambi i cognomi. Si chiamerò Rose Granger Weasley>> disse lei contenta
<<Beh... wow... è comunque un bellissimo nome>> rispose Ginny
<<Dobbiamo festeggiare!>> dichiarò Harry. Decise di prendere una bottiglia di succo di zucca, dato che entrambe le ragazze non volevano bere qualcosa di troppo pesante per evitare di provocare danni ai bambini.
James, nel mentre, stava tirando le orecchie del povero Kreacher, che non sapeva come comportarsi. Ridendo, Harry prese il bambino in braccio e cercò di calmarlo. Ma James non accennava affatto a tranquillizzarsi. Ogni volta che il padre tornava a casa insisteva per giocare con la sua scopa giocattolo. Naturalmente Harry lo accontentò e, dopo aver riposto con cura tutti i soprammobili, lo aiutò a rizzarsi sulla scopa. Così trascorsero una felice serata, in compagnia di Hermione.

Ginny era al San Mungo da ormai una settimana e aspettava con ansia la nascita di Albus Severus Potter. Harry veniva a farle visita tutti i giorni, portando con sè James e Teddy. La ragazza non riusciva più ad aspettare, ormai. La sua pancia ingrossava a vista d'occhio e avvertiva fitte sempre più dolorose. Desiderava con tutto il cuore che quel bambino nascesse. Le sue preghiere furono ascoltare e così la notte del 14 marzo i Guaritori la sostennero durante il parto. Harry, fuori dalla stanza, era molto agitato. La nascita di Albus sembrava risultare più complicata rispetto a quella di James. Era spaventato, aveva paura che qualcosa andasse storto. Ron, Hermione, i Signori Weasley e George lo fissavano, mentre camminava avanti e indietro.
<<Andiamo amico... calmati! Andrà tutto bene, vedrai.>> gli disse Ron cercando di rassicurarlo. Ma anche il rosso aveva molta paura per la sorella.
<<No Ron! Non sto calmo...io... sto per...>> ma fu interrotto dall'arrivo di un Guaritore che, sorridendo, si rivolse a lui.
<<Signor Potter, può entrare. Mi segua.>> così Harry seguì l'uomo dentro la stanza. Hermione e Ron erano ancora terrorizzati, non sapevano se fosse tutto tranquillo. Si stringevano la mano, per darsi forza l'un l'altra. Dopo una mezz'ora il rosso non riusciva più a stare tranquillo, così si precipitò dentro la stanza. Lo spettacolo che trovò davanti fu veramente sorprendente. Ginny dormiva tranquilla su un lettino, con un dolce bambino in braccio. Harry invece era seduto su una sedia vicino al letto e piangeva senza sosta.
<<Harry!>> esclamò Hermione preoccupata, dirigendosi verso l'amico. Ron la seguì e si accostò vicino al moro.
<<Cosa è successo? Ginny sta bene? E il bambino?>> domandò Ron quasi disperato. Harry li guardò intensamente, con le lacrime che gli rigavano il viso.
<<Ha... ha... ha gli occhi... ha gli occhi di lei... ha gli occhi di Lily>> disse piangendo. Hermione e Ron si scambiarono uno sguardo ricco di affetto per l'amico. Era incredibile quanto ancora sentisse la mancanza dei suoi genitori.
<<Oh Harry...>> disse la ragazza abbracciandolo forte. Ron si unì a loro. All'improvviso a tutti e tre sembrava di essere tornati indietro nel tempo, al momento in cui si erano abbracciati per festeggiare la vittoria contro Voldemort. Sembrava che nulla fosse cambiato. Naturalmente tutto era cambiato, tutto ad accezione della loro amicizia, che sarebbe rimasta tale per sempre

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