Capitolo 28

1.6K 45 2
                                    

<<Dobbiamo proprio alzarci?>>chiese Ginny, con la testa appoggiata sul petto di Harry. Era sabato mattina e i due erano distesi nel letto.
<<No se non vuoi, anzi credo che potremmo impiegare in nostro tempo in un modo più costruttivo.>> rispose lui, baciandola e posizionandosi sopra di lei. I due si baciavano appassionatamente quando furono interrotti da alcuni rumori provenienti dal piano terra. Harry si alzò subito, prese la bacchetta e uscì dalla camera, seguito da Ginny.
<<Stai dietro di me>> le ordinò. Scesero le scale con cautela, osservandosi intorno. Dopo poco videro una figura cespugliosa seduta sul tappeto del salotto.
<<Da quando avete spostato il tavolino?>> domandò Hermione
<<Hermione!>> esclamò Ginny,raggiungendola
<<Ci hai spaventati... è successo qualcosa?>> domandò Harry
<<No.. io...beh...sì>> rispose la ragazza, sedendosi. << Si tratta di Ron...>> e scoppiò in lacrime.
<<Hermione, calmati, cosa ha fatto mio fratello?>>
<<Io... abbiamo litigato. Una litigata grossa. Vedete da quando è successa quella faccenda... con Draco...lui è diventato più geloso. Oggi non voleva neanche farmi incontrare uomo per lavoro... così abbiamo iniziato a discutere e beh... io ho esagerato... gli ho detto che se non si fidava di me, non mi amava veramente e lui... è andato in camera, chiudendo la porta a chiave>> Hermione pianse più forte e Ginny l'abbracciò.
<<Tranquilla, gli passerà>> tentò di rassicurarla Harry
<<No, non stavolta! Non l'avevo mai visto così. Ho sbagliato...>>
<<Non è tutta colpa tua, anche lui a volte esagera con la gelosia, è fatto così.>> disse la rossa
<<Proverò io a parlare con lui, cercherò di farlo ragionare, tranquilla>> aggiunse il ragazzo
<<Io non volevo disturbarvi... scusate... solo che non sapevo dove andare... i miei sono in vacanza non so dove e quindi...>>
<<Non ti preoccupare. Harry parlerà con Ron e noi staremo qui, Kreacher ti preparerà una tisana va bene?>> la rassicurò Ginny. Hermione annuì, visibilmente sollevata. Harry andò in camera da letto, si vestì e scese in salotto. Dopo aver salutato le due ragazze, si Smaterializzò. Arrivò direttamente davanti alla casa in cui abitavano Hermione e Ron. Bussò forte alla porta e dato che non ricevette risposta decise di chiamare Ron.
<<Ron! Apri la porta! Sono io... Harry>> dopo poco la porta si spalancò e un ragazzo dai capelli rossi si presentò davanti a lui. Aveva gli occhi arrossati, probabilmente aveva pianto. Harry entrò s si sedette sul divano, aspettando che Ron dicesse qualcosa, ma non successe, perciò decise di prendere l'iniziativa.
<<Senti Ron, so cosa è successo tra te e ...>> non riuscì a terminare la frase che il rosso iniziò a parlare.
<<Credi che io sia... alla sua altezza? Non penso di valere abbastanza per lei. Io sono solo... solo Ron, lei è straordinaria. >> Harry si rese conto subito quale fosse il vero problema.
<<Ron c'è un motivo se durante la battaglia tu e Hermione vi siete baciati, c'è un motivo se state insieme, c'è un motivo se convivete. Lei ti ama più di quanto immagini. Non ti lascerebbe per nessun altro. Tu sei tutto quello che desidera.>>
<< È che da quando Malfoy... lei... insomma... io non voglio perderla, non voglio che trovi una persona migliore di me>>
<<Non è chiudendola in casa che risolvi la questione>>
<<Ma io vorrei solo che passasse un po' di tempo con me>>
<<Perchè non glielo dici?>>
<<Non è così semplice, come parlare con te. Con lei ho sempre paura di dire la cosa sbagliata, di sembrare stupido. Non ce la faccio a parlarle Harry>> Il ragazzo capì che il problema di Ron era davvero serio e necessitava una soluzione.
<<Sai perchè io e Ginny non litighiamo mai? Beh perchè parliamo molto. Siamo sinceri l'uno con l'altra, in modo da evitare fraintendimenti. È ora che anche tu e Hermione risolviate i vostri problemi parlando. Quindi ora vestiti. Hermione è con Ginny a casa nostra, preparati e andiamo.>> Ron rimase bloccato, così Harry decise di insistere.
<<Dovete semplicemente parlare, dirvi tutto. Dovete risolvere questa questione che va avanti la troppo tempo. Insomma non vorrai perderla?>> a quelle parole il rosso si alzò e fu pronto in meno di un minuto. Si Materializzarono a Grimmauld Place e si diressero verso il salotto, dove le ragazze stavano bevendo il tè. Appena Ron entrò nella stanza , Hermione si voltò verso di lui e mormorò il suo nome.
<<Forse è meglio che parliate da soli>> disse Harry, facendogli strada verso il suo studio. Aprì la porta e fece entrare Ron e Hermione. La richiuse e si diresse verso Ginny.
<<Come hai fatto a convincerlo? E poi non credi che si uccideranno, chiusi lì dentro da soli?>> chiese lei
<<Ho parlato con Ron e lui sa cosa deve fare. Penso che dopo questa chiacchierata non ci saranno più le solite enormi liti. Naturalmente discuteranno spesso, ma credo che saranno in grado di risolvere i loro problemi, d'ora in avanti>> rispose Harry sedendosi vicino a lei. Dopo circa mezz'ora Ron e Hermione non erano ancora usciti dallo studio del ragazzo e Harry cominciò a preoccuparsi. Forse l'amico non aveva capito? Forse non sarebbero riusciti a chiarire? Attesero un altro quarto d'ora e finalmente i due uscirono dallo studio, mano nella mano. Harry e Ginny sorrisero.
<<Non azzardatevi più a svegliarci di sabato mattina!>> scherzò Harry, prima di vedere Ron e Hermione sparire.
<<Finalmente! Non ne potevo più delle loro liti!>> disse Ginny sdraiandosi sulle gambe di Harry. Lui le accarezzò i capelli con dolcezza e la baciò.
<<Non sarai stanca spero!>> disse Harry in tono malizioso, approfondendo il loro bacio. Il ragazzo si posizionò sopra a Ginny e le baciò il collo.
<<Tu non mi stanchi mai>> sussurò la ragazza all'orecchio di Harry.

&quot;Guarda i miei occhi&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora