Capitolo 35

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Il giorno dopo Harry si svegliò, con l'infantile speranza che fosse stato tutto un sogno. Ma naturalmente non era così, perciò si alzò e andò a vedere se Teddy fosse sveglio. Il bambino dormiva ancora, perciò Harry andò di sotto. Non mangiò nulla a colazione e iniziò subito a lavorare. Quello era l'unico modo che gli rimaneva per distrarsi dal pensiero di Ginny. Chissà se stava bene? Si sentiva così vuota anche lei? I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo di Teddy.
<<Zio! Andiamo al parco?>> domandò il bambino
<<Mh... va bene dai. Prima facciamo colazione e poi andiamo al parco.>> dettò ciò, chiese a Kreacher di portare qualcosa da mangiare a Teddy. In poco tempo il bambino mangiò latte e biscotti. Harry lo portò al piano di sopra e lo aiutò a vestirsi. Dopo una mezz'oretta finalmente uscirono. Il ragazzo non aveva nessuna voglia di divertirsi, ma cercó di fingersi contento, per rendere felice Teddy. Trascorsero una mattinata al parco, giocando in riva al piccolo laghetto e rincorrendo i piccioni. Nonostante le mille distrazioni, Harry aveva un unico pensiero in testa: Ginny.

Ginny quella mattina non so era alzata dal letto. Era rimasta in camera a fissare il soffitto. Ormai era quasi ora di pranzo, ma la ragazza non aveva intenzione di muoversi. Ad un certo punto, qualcuno bussò alla sua porta.
<<Ginny?>> disse esitante Hermione, aprendo di poco la porta << Co..come stai?>>
<<Male>> rispose lei
<<Ieri sono stata da Harry...>> disse la ricca sedendosi sul bordo del letto. Ginny so tirò subito su.
<<Come sta?>>
<<Esattamente come stai tu, ma si riprenderà, anzi vi riprenderete.>>
<<Ne dubito>>
<<Io no, invece. Harry mi ha chiesto di assicurarmi che tu stia bene, perciò...>> prese Ginny per mano e iniziò a strattonarla <<È ora di alzarsi! Tra poco il pranzo sarà pronto e tu non resterai chiusa qui dentro per tutta la giornata.>> La rossa non aveva nessuna voglia di alzarsi, ma assecondò Hermione, che era stata tanto gentile da preoccuparsi per lei. Andò in bagno e si lavò la faccia. Ci impiegò più del previsto, dato che continuava a piangere. Quando finalmente si calmò, scese in cucina. Trovò Hermione e Ron che la attendevano. Lei cucinava mentre lui apparecchiava il tavolo. Si sentì subito in colpa per non averli aiutati minimamente.
<<Scusate, avrei dovuto darvi una mano...>>
<<Non preoccuparti, ora siediti e cerca di mandare giù qualcosa>> le disse Ron. Così Hermione servì loro il pranzo.
<<Ti avverto, non sono una cuoca brava come tua madre, ma ci ho provato>> disse. Ginny le sorrise e iniziò a mangiare. Il pranzo con Ron e Hermione fu molto piacevole e la distrasse per un po'. Ma sentiva sempre di non essere completa, come se le mancasse qualcosa. Le mancava il suo Harry.

Era passata qualche settimana dal litigio tra Harry e Ginny. I due non si erano ancora incontrati né rivolti la parola.La ragazza non sapeva se andare a parlare con lui, per cercare di farsi perdonare, oppure aspettare che lui avesse le idee più chiare. Sapeva solo che quella situazione non poteva andare avanti per molto. Sentiva la mancanza di Harry, aveva bisogno di rivederlo, di riabbracciarlo. Ormai tutta la famiglia Weasley era venuta a conoscenza della loro litigata. Molly era molto preoccupata per la figlia e l'aveva invitata a tornare a casa. Ginny,però, preferiva stare con Ron e Hermione. Cercava di dare loro più intimità possibile, di tornare la sera tardi e partire la mattina presto. I due provavano a confortarla e a non farle mancare niente. Inoltre facevano visite regolari ad Harry, che era sempre più magro. Sembrava che il ragazzo non mangiasse più. La verità era che aveva troppe cose per la testa, non riusciva a rilassarsi e a mangiare. Kreacher continuava ad insistere, preparandogli i suoi piatti preferiti, ma invano. Harry provava a tenersi occupato con il lavoro, in modo da non pensare a Ginny. Naturalmente non era facile. Non sapeva cosa fare; aveva bisogno di lei, ma allo stesso tempo ancora non riusciva a togliersi dalla teste le cose orribili che gli aveva detto.
Una domenica mattina Harry si alzò presto, di vestì e si Smaterializzò. La sera prima era stato particolarmente male per la situazione con Ginny, non sapeva come affrontare la cosa. Così in poco tempo si trovò a Godric's Hollow. Andò verso il cimitero e cercò le tombe dei suoi genitori. Si inginocchiò e iniziò a parlare.
<<Ciao mamma, ciao papà. Purtroppo in questo periodo non va molto bene. Io e Ginny abbiamo litigato. Lei mi ha detto che... mi ha detto che...>> fece un respiro profondo. <<Mi ha detto che sono un bugiardo, che l'ho trattata come se fosse un ripiego. Pensava che l'avessi tradita, quando in realtà non era così. Non si fida di me?>> rimase in silenzio per alcuni minuti poi continuó . << Sapete, per San Valentino le ho regalato un bracciale magico, capace di far rivivere i nostri ricordi più belli. Spero che lo usi, ma vorrei averne uno anche io...>> una lacrima gli rigò il viso, ma ci fece caso. Continuò a fissare intensamente le lapidi.
<<Ho paura. Ho paura di trascorrere la mia vita senza di lei. Mi manca tantissimo, ma non riesco a parlarle>> dopo una quarantina di minuti si alzò e salutò i genitori, prima di Smaterializzarsi.

Ginny era stesa sul letto, nella camera degli ospiti a casa di Ron e Hermione. Continuava a fissare il braccialetto che Harry le aveva regalato. Per ora aveva rivissuto i ricordi solo dal suo punto di vista, ma aveva paura di guardarli da quello del ragazzo. Si fece coraggio e strinse il ciondolo a forma di "H".
Un giovane Harry percorreva i corridoi di Hogwarts, con passo veloce. Si dirigeva verso la torre di Grifondoro, e tra poco avrebbe scoperto se la squadra avesse vinto o perso la Coppa del Quidditch. Si trovò davanti al ritratto della Signora Grassa, disse la parola d'ordine ed entrò. La sala comune era in festa, chi gridava, chi cantava e chi ballava. Tutti applaudirono quando lui entrò, ma A Harry importava solo di una persona. Cercò tra la folla una bellissima chioma rossa. Ginny lo guardò e si immersero l'una negli occhi dell'altro. Quella era la ragazza più bella che avesse mai visto. La rossa si diresse verso di lui e lo abbracciò. Un abbraccio molto intenso. Harry si staccò leggermente e senza averlo premeditato, senza averci pensato la baciò. Un bacio lungo e pieno di amore. Dolo alcuni lunghi istanti, forse ore o parecchi giorni di sole, si staccarono e il ragazzo tornò alla realtà. Cercò Ron tra la folla e infine lo trovò. Lui era pietrificato, non sapeva cosa dire. Dopo alcuni momenti, fece un segno di assenzo con la testa. Harry era veramente felice. Ginny lo faceva sentire così bene. La prese per mano e uscirono dal buco del ritratto, per dirigersi al Lago Nero.
Ginny tornò alla realtà e una lacrima percorse il suo volto.
<<Mi manchi, Harry>> sussurrò.

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