32. Il prossimo passo sarà il matrimonio?

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Melody

<<Non te ne pentirai>> sussurra al mio orecchio, lasciandomi un piccolo bacio tra i capelli.

<<Lo spero>> mormoro distaccandomi da lui, curiosa di sapere cosa farà per dimostrarmi che il Brian che ho incontrato ha cessato di esistere.

Che al posto di quel mostro, c'è un uomo onesto e buono, pronto a mostrarmi i suoi sentimenti.

Spero che sia così.

Che non mi deluderà un'altra volta.

Se mi dovesse spezzare un'altra volta il cuore, non lo rivedrò mai più.

<<Eviterai di partire, adesso?>> chiede, guardandomi di sottecchi nell'attesa di ricevere una mia risposta.

Dovrei ugualmente tornare a casa.

<<Brian, hai comunque sbagliato. Non posso far finta di nulla. Mi hai trattata male stamattina>> spiego, incrociando le braccia al petto, osservando la sua espressione corrucciata.

<<Va bene. Ti accompagno>> propone, guardando la mia auto. Dal modo in cui la guarda ho come l'impressione che voglia fare qualcosa per impedirmi di partire.

<<Brian>> lo richiamo, guardandolo di sottecchi, con la speranza che mi dica cosa gli frulla in quella testa.

<<Aspettami qui, un momento. Devo prendere le nostre cose>> mi avvisa, dirigendosi in casa, decido di seguirlo, con l'intenzione di dargli una mano, almeno in due riusciremo a sistemare tutto ed andare via.

Se ha intenzione di dimostrarmi che con me vuole fare sul serio. Dovrà impegnarsi, però partendo da zero.

Due persone non dormono subito insieme.

<<Vengo con te>> gli urlo alle spalle, affiancandolo subito. Evito di guardare il suo volto, in cui sicuramente è stampato un sorriso a trentadue denti.

<<Voglio darti una mano>> aggiungo, per evitare che si faccia delle strane idee.

<<Ho capito, vuoi stare con me>> mi prende in giro, strizzandomi l'occhio, per poi aprire la porta di casa.

<<No!>> nego anche se una piccola parte di me aveva proprio voglia di passare un po' di tempo con lui, soprattutto ora che abbiamo fatto pace.

<<Farò finta di crederci>> continua a burlarsi di me, lasciandomi un buffetto sulla guancia.

<<È inutile>> dico, sorridendo come un ebete, felice per questo momento così tranquillo.

Inizio a sistemare casa, concentrandomi sulla camera da letto, in cui abbiamo dormito fino ad oggi. Sistemo le lenzuola, mettendo a posto tutte le cose che trovo in giro, avvicinandomi a Brian, che nel frattempo ha riempito il borsone.

<<Possiamo andare>> mi avvisa, sistemando il borsone sulla spalla, recuperando il portafoglio e le chiavi di casa.

<<Saluta il nostro nido d'amore>> aggiunge, schioccandomi un bacio sulla guancia.

<<Brian>> lo richiamo, cercando di mostrarmi seria, anche se il sorriso che emerge dal suo gesto mi tradisce.

<<Andiamo>> conclude, uscendo dalla porta d'ingresso, decido di seguirlo, godendomi la visione delle sue spalle larghe, ben definite.

<<Dammi le chiavi>> mi ordina, tendendomi la mano, scuoto la testa come segno di assenso, piazzandomi davanti alla portiera del conducente.

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