30. Potevi anche non cercarmi.

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                                        Melody

Perdersi nell'abbraccio di una persona è possibile?
Sentirsi amati e protetti può risultare eccessivo?
In questo momento mi sento bene, tra le braccia di Brian mi sento al sicuro, sono certa che niente è in grado di ferirmi o farmi male.

È assurdo dirlo e pensarlo, dal momento in cui l'uomo da cui dovrei difendermi è proprio lui.

Ed è strano sapere che è stato proprio con lui che ho condiviso tutte le mie debolezze.

Il cuore batte all'impazzata in sua presenza, la testa smette di funzionare come deve.

Tremo, balbetto arrossisco in sua presenza.

Non so cosa dire quando ho lui davanti che mi guarda con le sue iridi scure.

Ora sicuramente scapperò dalla sua stanza infilerò le mie mutande e i miei pantaloncini, e lo eviterò per l'intera giornata.

Cerco di alzarmi dal letto, provando a non svegliare Brian che continua a dormire come un ghiro, sposto le sue braccia dai miei fianchi, sperando che questo movimento non lo faccia svegliare.

Non appena mi ritrovo libera dalla sua stretta, scendo giù dal letto, bloccandomi immediatamente quando sento e vedo il corpo di Brian muoversi. Rimango immobile, fino a quando non mi accerto che si è trattato di un semplice movimento, che in genere si fa quando si dorme.

Esco dalla stanza in punta di piedi, recuperando i miei indumenti. Respiro nuovamente quando mi trovo abbastanza lontana dalla camera.
Mi dirigo in bagno facendomi finalmente una doccia fredda, per calmare i miei spiriti bollenti, che emergono nei momenti più sbagliati.

Sicuramente ieri sera Brian non mi avrà riconosciuto, avrà subito pensato di avere accanto un ninfomane che ama i piaceri  che un uomo può offrirle.

Avrei dovuto trattenermi.

E non cedere agli istinti.

Entro dentro la doccia, lascio che il getto d'acqua fredda mi tolga il profumo di Brian, con le dita sfioro il mio collo, rabbrividisco quando nella mia mente emergono i ricordi di ieri sera.

Scuoto la testa, accantonando tutto quello che mi è successo concentrandomi solo sul mio corpo e dei capelli.

Esco in pochissimo tempo, coprendomi con uno degli asciugamani che probabilmente avrà usato Brian, chiudo gli occhi, portando il tessuto, vicino al mio naso per sentire il suo odore, che come immaginavo si sente, segno che l'avrà utilizzato ieri.

Esco dal bagno alla ricerca di qualcosa di abbastanza decente da indossare,  ma indietreggio subito quando vedo l'uomo che occupa la mia mente da mesi, davanti a me.

<<Buongiorno>> mormora con voce roca, guardandomi il seno, coperto da questo stupido asciugamano.

<<Smettila!>> lo rimprovero, alzando il tessuto, per coprire il seno.

<<Sei di cattivo umore. Forse dovrei mettermi di nuovo in mezzo alle tue gambe, magari ti rilassi un po'.>> propone, spalanco  gli occhi, sentendo le mie guance bruciare già di primo mattino.

<<Ma come ti permetti? Brutto porco!>> dico alzando il tono della voce, mostrandomi offesa dalle sue parole.

Adesso pensa che basta del semplice sesso, per risolvere tutto?

Servono anche le parole.

<<Cazzo hai pensato. Che palle Melody quante volte ti ho detto che a te pensare non fa bene. Rompi le palle a me!>> afferma, ferendomi con le sue parole, che anche se dette con leggerezza mi hanno comunque ferita.

Quindi lo infastidisco.

<<Tranquillo non avevo alcuna intenzione di condividere i miei pensieri>> sbotto, entrando subito in camera, chiudendo la porta alle mie spalle non appena lo sento dire "vaffanculo"

Ho sbagliato.

Ho dato me stessa ad un uomo che non merita niente.

Cerco i vestiti che mi ha comprato Brian, con l'intento di uscire da questa casa il prima possibile.

Sorrido non appena li trovo, piegati in uno dei cassettoni dell'armadio. Infilo tutto, indossando le infradito, legando i capelli in una coda alta.

Esco a passo felpato da casa sua, rifugiandomi nello stesso luogo in cui mi ha portato ieri. Sedendomi a gambe incrociate nella sabbia osservando il mare.

Ripensando ai bei momenti che ho condiviso con i miei genitori.

Vorrei tornare una bambina, solo per rivedere e stringere mio padre.

Non so il motivo per la quale trovo sollievo ad ascoltare il rumore delle onde, o perché mi perdo a guardare l'acqua così azzurra.

<<Ti ho trovata>> alzo gli occhi al cielo, quando vedo l'uomo con cui ho condiviso il letto, sedersi accanto a me.

<<Potevi anche non cercarmi>> sbotto, evitando i suoi occhi, che nonostante il litigio che abbiamo avuto stamattina, continuano a mettermi in imbarazzo.

<<E invece l'ho fatto>> ribatte, provando a toccarmi la mano, che allontano appena in tempo.

<<Bravissimo. Adesso tocca a te, nasconditi.>> sputo acida, concentrandomi sul cielo ricoperto di nuvole.

<<Sei ancora arrabbiata con me>> deduce, ignoro la sua affermazione, provando a pensare che accanto a me non ci sia nessuno.

<<Non roviniamo questa giornata>> propone, come se avessi deciso io, di discutere con lui.

<<Brian tu rovini tutto. Continui a confermare la mia teoria. Tu non sei adatto a me, siamo troppo diversi. Io tendo a pensare ad analizzare ogni cosa, prima di agire. Tu invece ti butti, fregandotene delle conseguenze.>> ammetto, alzandomi, pulendomi il sedere dalla sabbia, che è rimasta attaccata.

<<Siamo perfetti insieme>> afferma, dandomi per un momento l'impressione che sia realmente così.

<<No, io non sono disposta a starti dietro. L'ho fatto due mesi fa', nonostante tutto quello che mi hai fatto avevo comunque deciso di avvicinarmi a te.>> sbotto, pentendomi immediatamente di tutto quello che ho fatto con lui ieri sera.

Avrei dovuto insistere, urlare, discutere con lui, per tornare a casa da mia madre e Jeremy, le uniche persone che mi hanno sempre trattata con rispetto.

<<Non hai sbagliato>> ribatte, provando ad avvicinarsi nuovamente a me.

<<Invece si, perché la stessa sera in cui mi ero decisa, ti ho beccato a baciare mia sorella. Ridendo di me, e dei miei principi.>> sbraito, spingendolo con tutta la forza che possiedo riuscendo ad allontanarlo.

<<Ti fai rivedere dopo due mesi, pretendendo qualcosa da me. Fedeltà e devozione. Privandomi di vivere la mia relazione con Jeremy. L'unico uomo che mi ha trattata come una persona e non come un giocattolo>> aggiungo, asciugando le lacrime scese con il dorso della mano.

<<Tu non meriti amore Brian. Sei troppo egoista e infantile. Non hai ancora capito nulla dalla vita.>> concludo, voltandogli le spalle, per allontanarmi da lui prima che sia troppo tardi.

Ha giocato con me, per troppo tempo.

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