41. Tra un mese.

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Melody

Fa male pensare che l'uomo a cui hai donato tutta te stessa, abbia finto ogni cosa con te, per una banalissima scommessa, fatta con i suoi amici al bar.

Fa male sapere che a quella persona non gli importa nulla di te, che hai smesso di esistere.

È assurdo che tutto questo l'abbia capito dopo quasi un mese, forse in me speravo che tornasse, per provare almeno ad avere il mio perdono.

L'unica cosa che ho visto da quando abbiamo discusso, sono state chiamate che ho ricevuto i primi tre giorni, poi è scomparso.

Probabilmente doveva fingersi almeno un tantino interessato, doveva pur sempre recitare la sua parte.

Immaturo.

Quest'uomo mi fa sempre più schifo.

Adesso capisco perché uno come lui sta con una donna come Carlotta si somigliano, entrambi non hanno un cuore, pensano solo a loro stessi.

Saluto Vileda uscendo finalmente dall'edificio, impaziente di tornare a casa, dal mio uomo, che da quando conviviamo, mi sta solo dando delle certezze, non facendomi nemmeno una volta pentire della scelta che ho fatto.

Presto dimenticherò Brian.

Non dovrebbe essere difficile. In genere si cerca di dimenticare chi ti ha fatto del male.

Cancellandolo dal cuore.

Il mio cuore si blocca quando nel mio campo visivo compare proprio l'uomo che sto provando in tutti i modi a dimenticare.

Ma perché deve spuntare quando ormai sono totalmente sicura delle mie scelte?

Faccio finta di non averlo visto, continuando a camminare, ignorando i suoi occhi, ed il suo sorriso, che mi sono mancati come l'aria.

Non merita la mia attenzione.

Non dopo come si è comportato.

<<Melody>> urla il mio nome alla mie spalle, continuo a camminare ignorandolo.

Lui non è nessuno.

In fin dei conti per me è solo uno sconosciuto.

Apro lo sportello dell'auto, entrando dentro, pronta per mettermi subito alla guida, ignorando l'uomo che fino ad oggi mi ha dimostrato il suo interesse.

Ovvero pari a zero.

Sussulto non appeno vedo il suo viso sbucare dal finestrino.

<<Ti ho dato il tempo necessario per farti passare la rabbia>> afferma, come se mi importasse qualcosa di quello che sta dicendo.

<<Grazie Brian. Dovevi proprio evitare di farti vedere. Perché la rabbia sta tornando>> sputo acida, alzando il finestrino, per evitare di sentire ancora la sua voce.

<<Non ho fatto nessuna scommessa>> continua a parlare, entrando dentro la mia auto, sedendosi accanto a me.

<<Ok>> mi limito a dire, osservando le mie unghie che sono tinte di lilla.

<<Quando io e te abbiamo fatto l'amore, non sono più andato a letto con nessun'altra donna. Con tua sorella ho subito chiuso>> conclude, guardandomi negli occhi, come se si aspettasse qualcosa da me.

Vuole un bacio?

Un " ok" ti credo? Hai fatto bene ad aspettare?

Ma quest'uomo non ha proprio capito nulla!

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