43. Adesso sono costretta a nasconderlo.

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                                       Melody

Come faccio a tornare sempre con lo stesso uomo? Perché  finisco sempre con lui? Perché continuo ad accettare le sue condizioni?

Anche oggi ha vinto lui, è riuscito a convincermi per mettersi alla guida, per accompagnarmi in negozio in cui probabilmente mi starà già aspettando Amanda.

<<Come ti senti?>> chiede, mantenendo gli occhi  fissi sulla strada. Dal suo sguardo serio, riesco a intravedere della rabbia e della delusione.

Mi sorprende.

Era veramente sicuro di riuscire a convincermi di perdonarlo?

Che avrei annullato le mie nozze, per un uno come lui? Così vuoto e superficiale?

Non ha proprio capito nulla di me.

<<Bene.>> mi limito a dire, osservando la strada dal finestrino, lasciando che il silenzio faccia compagnia ad entrambi.

<<Rimarrò con te, anche dopo.>> afferma senza nemmeno chiedermi il permesso, convinto che lo lascerò indisturbato nella sala, a guardarmi mentre provo l'abito per il mio matrimonio.

<<Assolutamente no!>> mi rifiuto alzando il tono della voce, incrociando le braccia al petto.

<<Non ho chiesto il tuo permesso>> ribatte, fermando l'auto quando arriviamo all'indirizzo che la mia amica mi ha dato.

<<Stai qui>> gli ordino, scendendo dall'auto, lanciandogli un'occhiata truce, quando lo vedo slacciare la cintura di sicurezza.

<<Ripeto, io verrò con te>> dice tra i denti, uscendo dalla mia auto, chiudendo lo sportello con forza.

Non lo sopporto.

Perché deve sempre mettermi i bastoni fra le ruote?

<<No, tu non verrai da nessuna parte. Fatti gli affari tuoi. Torna da mia sorella!>>sbotto, spingendolo per allontanarlo quando lo vedo piazzarsi davanti a me.

<<Smettila con questa storia. Ti ho già raccontato la verità. Dovrei essere io quello incazzato!>>esclama togliendomi le mani dal suo petto.

<<Anche? Ma con quale faccia, vieni ancora da me? >> sbraito, schiaffeggiando le sue luride mani, che hanno osato sfiorarmi di nuovo.

<<È tu con quale coraggio, ti sposi con un altro? Dopo tutto quello che abbiamo vissuto>> mi urla in faccia, afferrando entrambi i miei polsi, per attirarmi a lui.

<<Non c'è mai stato nulla tra di noi. Era tutta una bugia.>> chiarisco, liberandomi dalla sua stretta, spingendolo un'altra volta, riuscendo ad allontanarlo.

<<Ah si? Quindi, quando mi hai detto di amarmi , era una bugia? Non lo pensavi?>> domanda, inchiodandomi con le sue iridi scure.

<<Sei stato tu ad avermi mentito. Io ho solo provato a dimenticarti, e ci sono riuscita>> mento, dando ascolto alla mia testa, ed ignorando il mio cuore, che mi sta supplicando di interrompere le nozze, e di perdonarlo.

Non lo farò.

Ascoltare i miei sentimenti mi ha solo distrutta.

<<Guardami in faccia.>> mi ordina, afferrando nuovamente il mio polso, per attirarmi a sé.

<<Dimmelo ora>> sussurra, accarezzandomi la guancia, tracciando dei cerchi immaginari con il pollice.

<< Non provi la stessa emozione che sento io quando ti ho così vicina? Ascolta il mio cuore>> sussurra, portando la mia mano sul suo petto, facendomi sentire il suo cuore, che batte velocemente esattamente come il mio.

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