45. Sarai mia moglie.

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                                       Melody

Me l'hanno già rubata.

Le sue parole continuano  a torturare la mia mente, non riesco a smettere di pensare a Brian, a quello che è successo tra noi.

I suoi baci, il suo sapore è rimasto impresso nella mia mente, non riesco a rimanere concentrata, o a pensare ai preparativi del matrimonio.

Continua ad  esistere sempre e solo  Brian, che con la stessa facilità della prima volta  si è insinuato nuovamente nella mia mente.

È assurdo quanto il mio atteggiamento cambi con lui. Quanto cerchi una sua piccola attenzione.

Sembro una bambina.

Non riesco a smettere di pensare al modo in cui mi ha trattata ieri, dopo che sono uscita dal negozio, non mi ha nemmeno rivolto la parola, mi ha ignorata per tutto il tragitto.

È strano quest'uomo perché prima si mostra interessato, fa di tutto pur di ricevere un minimo di attenzione da parte mia, e dopo che la ottiene, mi butta come se non gli importasse più nulla di me.

Lancio il telefono sul tavolino, massaggiandomi la testa, che con tutti questi pensieri è ormai dolorante.

Ecco l'unica cosa che è in grado di offrirmi quest'uomo, solo dolore.

Mi alzo dalla sedia girevole, per sgranchirmi un po' le gambe, che non muovo già da un'intera giornata.

Non ho nemmeno mangiato, per quanto abbia pensato e ripensato a lui.

Infatti adesso ho lo stomaco che brontola talmente forte, che se non dovessi mettere qualcosa sotto i denti potrei morire di fame.

Ci vorrebbe un bel panino, con petto di pollo impanato con la granella di pistacchio, un po' di avocado, dei mirtilli e una salsa tonnata per contornare il tutto.

Ho già l'acquolina in bocca.

Tra meno di dieci minuti finirò il turno quindi andrò ad acquistare il necessario nel supermercato più vicino.
Mi metterò subito sui fornelli, mangiando non appena tutto sarà pronto. Per fortuna stasera non dovrò aspettare Jeremy, che tornerà direttamente domani.

Il suo lavoro molto spesso lo obbliga a stare fuori più del previsto, la cosa positiva è che dopo ha due giorni di riposo.

Batto le mani quando vedo l'orologio segnare la fine del mio turno. Mi affretto a prendere la mia borsa ed il mio cellulare, uscendo come un razzo fuori dal mio studio, dirigendomi in fretta e furia nello spogliatoio per togliermi il camice.

Cerco di fare in fretta, impaziente di andare al supermercato e acquistare il necessario per la mia favolosa cena.

Mi osservo un attimo allo specchio osservando il punto in cui Brian mi ha fatto il livido, che ho coperto con il trucco, pur di non far vedere nulla al mio futuro sposo.

Caccio un sospiro di sollievo quando non vedo nessuna macchia violacea.

Chiudo l'armadietto, uscendo dallo spogliatoio e dal edificio, con la stessa velocità. La mia fame, mi acceca talmente tanto, che vado a sbattere contro qualcosa di duro.

<<Ahi>> mi lamento massaggiandomi il naso che ha sbattuto contro quella cosa.

<<Ti ho fatto male?>> chiede lo stesso uomo, che mi ha distratta per tutto il giorno, facendomi saltare il pranzo.

<<Brian>> sibilo, alzando lo sguardo incontrando subito le sue iridi scure che mi destabilizzano.

<<Non ti ho vista, andavi così veloce, che non ho fatto in tempo a spostarmi>> afferma, con un tono più dolce del solito.

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