Melody
Non ho mai odiato nessuno. Non ho mai desiderato di picchiare qualcuno, fargli del male. Ma adesso si è innestato il desiderio, di ferire Brian, esattamente come lui ha fatto con me.
Stringo ancora le fotografie che ritraggono mia madre che quest'uomo mi ha gentilmente mandato, consapevole che mi ha in pugno.
Sarò costretta a rimangiarmi tutto, affinché mia madre non venga nemmeno toccata.Questa volta ha vinto lui, la giustizia non farà il suo corso. Io sarò una sua complice, per non dire l'assassina. Perché quando scegli di rimanere in silenzio, dai il colpo di grazia all'anima di un uomo.
Lo umilierò.
Dirò di lui una cosa non vera.
Tutti lo odieranno.
Ed io odierò me stessa, non riuscirò più a guardarmi allo specchio.
Ho deluso anche mio padre.
Caccio un sospiro, asciugando le lacrime che sono scese, concentrandomi sul mio lavoro. Occupandomi dopo di questa faccenda, parlando con il diretto interessato.
Magari se gli spiego le mie motivazioni, mi lascerà in pace.
Potrebbe capire che è la scelta giusta da fare.
Rimango con gli occhi incollati, nello schermo del computer, per tutto il giorno dimenticandomi persino di mangiare.
Solo così riesco a cancellare i miei problemi.
Mi distraggo dal mio lavoro solo quando, qualcuno bussa alla mia porta entrando poco dopo.
Sorriso subito, quando vedo Fabio sedersi davanti a me.
<<Ciao>> mormoro, togliendomi gli occhiali che ho indossato fino ad ora, concentrandomi sul mio interlocutore.
<<Ciao, non ti ho visto nella pausa pranzo.>> afferma, rivolgendomi un sorriso timido.
<<Ho avuto molto lavoro da fare>> invento una scusa, guardando solo adesso l'orario.
Devo parlare con Brian.
<<Dovresti fare una pausa>> suggerisce, guardandomi con maggiore intensità, con le sue iridi scure.
Non sono profondi come quelli di Brian.
I suoi parlano.
Scuoto la testa, non appena mi rendo conto del pensiero stupido che ho appena rivolto ad un detenuto, concentrandomi nuovamente su Fabio, che si gratta la nuca quasi in imbarazzo.
<<Puoi farmi un favore, potresti portarmi qui il signor Brown, devo fargli un controllo>> affermo, un po' spaventata da quello che potrebbe pensare Fabio, dalla mia strana ed insensata richiesta.
<<Ok, lo vado subito a chiamare>> accetta, senza alcun problema alzandosi di colpo dalla sedia, dirigendosi direttamente verso l'uscita della stanza.
È andata bene.
Mi preparo mentalmente al nostro incontro, concentrandomi sul discorso che dovrò fargli, che possa in qualche modo convincerlo.
Sono ingenua.
Spero nell'impossibile.
<<Eccoci>> annuncia Fabio facendo la sua irruzione nella stanza, con Brian affianco, che sorride non appena incrocia il mio sguardo.
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Il detenuto.
RomanceBrian, un uomo che dalla vita ha avuto tutto. Si ritroverà solo, in un ambiente pericoloso e infame,diverso dalla sua villa lussuosa. Cambierà, si trasformerà in un uomo violento, un assassino che ucciderà chiunque ostacolerà il suo cammino. E se i...