Melody
<<Io non voglio giocare.>> sussurro, provando ad allontanarmi dalle sue labbra, che non fanno altro a confondermi. Facendomi dimenticare l'odio e il rancore che dovrei nutrire nei suoi confronti.
La mia mente smette di funzionare quando c'è lui nei paraggi, dimentico tutto quello che mi ha fatto, arrivando poi a questo punto.
Io a due millimetri dal suo viso.
Desiderosa di poggiare le mie labbra sulle sue, solo per sentire il suo sapore.
Una matta ecco cosa sono.
Continuo a desiderare un uomo, che non fa' per me. Gli corro dietro come una tredicenne alle prese con la sua prima cotta.
Non dovrebbe essere così.
Sono ormai grande per queste sciocchezze.
<<Allora perché continui a provocarmi?>> domanda, avvicinandosi ancora di più al mio viso.
Basterebbe solo che uno dei due provasse a parlare, per far sì che le nostre labbra si sfiorino.
È tutto sbagliato.
Continuo ad annegare nei suoi occhi dimenticandomi persino le parole che devo pronunciare.
È un assassino.
L'unica cosa che mi riporta alla realtà, dandomi finalmente la forza necessaria per allontanarmi da lui.
<<Basta così. Io non ti sto provocando. Sto facendo il mio lavoro>> ribatto, tornando nuovamente in me, accantonando finalmente il desiderio di assaporare le sue labbra.
<<Chiamiamolo così. Dovresti smetterla di negare l'evidenza.>> mi rimprovera, come se fosse così semplice.
È vero io nutro una profonda attrazione per lui, che mi obbliga ad abbassare le difese, perdonando ogni cattiveria fatta.
Cancellando anche l'omicidio che ho assistito. In questo mi faccio tremendamente schifo, è assurdo dimenticare una cosa del genere.
Infatuarsi di un uomo che ha ucciso a sangue freddo un altro uomo. Obbligandoti persino a rimanere in silenzio, perché altrimenti la stessa sorte sarebbe toccata a te.
La ragione mi riporta alla realtà, mostrandomi i vari motivi che mi spingono ad allontanarmi da un individuo cosi pericoloso.
I sentimenti, perdono fin dall'inizio con Brian.
<<Ascoltami, io non sono interessata a te. Non sei il mio tipo>> affermo, cercando di ignorare le farfalle nello stomaco.
È un assassino.
<<È perché ho ucciso un uomo a sangue freddo, non è così?>> domanda di getto, infastidito dalla mia affermazione.
<<Si. Non potrei mai guardare un uomo come te. Sei troppo crudele, non hai cuore>> affermo, facendo un passo indietro, convinta che potrebbe farmi del male.
<<Bene. Tornate nella tua scrivania e non rompermi più le palle, chiaro?>> sbraita, sdraiandosi nuovamente, questa volta girandosi nel lato opposto, dandomi le spalle.
Mi limito ad annuire tornando nel mio posto, con mille dubbi.
Avrò fatto la cosa giusta?
La stretta che sento al cuore, mi fa capire che ho esagerato con le parole. Nonostante sia un uomo privo di ogni principio, che risponde con la violenza ad ogni provocazione, sento il bisogno di avvicinarmi a lui, per scusarmi.
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Il detenuto.
RomanceBrian, un uomo che dalla vita ha avuto tutto. Si ritroverà solo, in un ambiente pericoloso e infame,diverso dalla sua villa lussuosa. Cambierà, si trasformerà in un uomo violento, un assassino che ucciderà chiunque ostacolerà il suo cammino. E se i...