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[...]

Mi alzai dal letto, meno felice del solito.
Infilai i piedi nelle mie ciabatte preferite, ma li ritrassi subito.
Ne presi una in mano e notai con dispiacere che qualcuno, qualcuno che presto sarebbe morto, vi aveva messo una sostanza schiumosa al loro interno.
La lanciai a terra per poi buttare la testa sul cuscino.
Ma davvero? Non abbiamo più dieci anni.
Uscì dalla mia stanza per preparare una tazza di latte caldo, trovai il ragazzo a petto nudo in cucina, che voltastomaco.
<<ti vorrei informare che convivi con una ragazza e certe cose dovresti evitarle>>
Lui ridacchio e poi abbassò lo sguardo verso i miei piedi.
<<oggi non metti i tuoi coniglietti morti ai piedi?>>
Chiese con sarcasmo.
Io lo guardai e poi mi chinai per prendere il latte dal frigorifero.
<<pensavo a qualcosa di più innovativo da uno come te, non il classico scherzo che si faceva alle elementari>>
Versai il latte nella tazza e lo guardai sorridendo, lui posò il suo caffè e poi si avvicinò.
<<sei proprio seccante>>
Fece per uscire ma poi si bloccò.
<<in ogni caso hai un viso davvero raggiante 'sta mattina>>
Ghignò e se ne andò.
Misi una mano sulla mia faccia per capire, ma nulla, allora corsi in bagno per guardarmi allo specchio.
Strinsi i pugni e guardai in basso, ma davvero quel ragazzo è così infantile?
Mi lavai la faccia, più e più volte e dopo la tredicesima finalmente il disegno disgustoso che mi aveva praticamente tatuato sulla fronte dava segni di cedimento.

Forse però la cosa migliore da fare potrebbe essere ignorarlo, in fondo è questo che vuole.
Non vuole avere a che fare con me, e così sarà.
Se proprio non vuole vedermi, sentirmi o parlarmi farò di tutto per averlo lontano.
Infondo è stata una sua richiesta.

[...]

Finite le lezioni mi addentrai nei mille corridoi, finche non vidi in lontananza una testa bionda.
Corsi per raggiungerlo.
<<f-felix>>
Dissi quasi senza fiato, mi basta poco per morire.
<<ma chi si rivede, tutto okay?>>
Mi chiese vedendo il mio viso sbiancato e il petto fare su e giù troppo velocemente.
<<s-si ho solo corso per..mi puoi fare un favore>>
Lui annuì e poi ricominciò a camminare con me accanto, ancora sofferente.
<<vorrei cambiare stanza, è possibile?>>
Lui inclinò la testa e poi sospirò.
<<in realtà no, ma potrei provare a fare un'eccezione, ad una condizione>>
<<quale, sono disposta a tutto>>
Lui mi lasciò uno sguardo e poi sospirò nuovamente.
<<potresti smetterla di guardarmi come se avessi cercato di stuprarti? Da quella sera non fai altro che guardarmi male>>
Abbassai lo sguardo, sicura di esser diventata totalmente rossa per l'imbarazzo.
Annuì lievemente e lui mi sorrise.
<<ora posso sapere perché vuoi scappare da quella stanza?>>
Presi fiato per rispondere ma qualcuno mi tirò dallo zaino facendomi cadere all'indietro.
Mugolai per il dolore e poi alzai lo sguardo.
<<e levati di mezzo, non si riesce a camminare>>
Disse il moro lanciandomi uno sguardo omicida.
Il suo viso così privo di emozioni che mi intimoriva, e non poco.
Sbuffò e poi guardò Felix.
<<Minho ma sai essere solo uno stronzo nella tua vita?>>
Il biondo mi allungò la mano per aiutarmi a tirarmi su da terra, poi continuò.
<<e poi ti chiedi il perché i t->>
Non gli diede il tempo di finire la frase che il biondo finì con le spalle contro gli armadietti e le mani del moro sul colletto della camicia.
<<prova solo a finire quello che stavi dicendo, e potresti non rivedere la luce>>
Spalancai gli occhi per lo stupore.
Non erano amici?
<<Minho vattene, ti conviene>>
Così fece, si allontanò con fare altezzoso, ma pieno di rabbia.
Il biondo mise una mano sulla mia spalla e poi mi guardò con compassione.
<<ti faccio cambiare stanza subito, o meglio dopo il corso di inglese, ho una media alta e non posso farla calare>>
Ridacchiai e annuì.
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Si ma date un po' di segni di vita, mamma mia :(
Mi sbatto per scrivere e a malapena mi cagate :>

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora