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Entrai nella classe esattamente pochi istanti prima che la campanella diede inizio alla lezione.
Mi misi vicino alla finestra e disposi il mio astuccio sul banco, accanto al mio quaderno color giallo pastello.
Amo l'ordine, mi fa sentire più sicura e in pace con me stessa.
La professoressa entrò con un ticchettio di sottofondo, indossava un paio di scarpette con un paio di centimetri di tacco.
Non sembrava troppo anziana,anzi probabilmente sarà sui 45 anni massimo.
Si mise a sedere dietro la sua grandissima cattedra, di legno aranciato e scintillante.
Si tolse glo occhiali e sorrise calorosamente.
<<Buongiorno, mi presento per i nuovi arrivati>>
Mi indicò con la mano, e istintivamente mi alzai porgendo un inchino.
<<sono la professoressa di matematica, materia molto temuta dagli adolescenti. Infatti molti di voi quest'anno scopriranno di soffrire della famosa patologia chiamata matematichese>>
A queste sue parole la classe ridacchiò, come in segno di approvazione.
<<sono una professoressa molto flessibile, ma non tollero assolutamente i nullafacenti>>
Prese fiato e poi mi rivolse uno sguardo.
<<tocca a lei signorina>>
Mi alzai nuovamente e mi schiarì la voce.
<<sono Soyun, Park Soyun>>
Mi scrutarono tutti dalla testa ai piedi, e questo mi mise leggermente soggezione.

La professoressa si alzò ed iniziò a camminare avanti e indietro.
<<signorina Park sa già come sono i criteri di valutazione?>>
Scossi la testa, si strofinò le mani facendo intrecciare le sue sottili dita ornate da anelli.
<<penso lei sappia le varie sezioni, ci sono per ogni materia. Se lei è brava in matematica rimarrà nella A, ma se in lingua inglese non è brava potrebbe anche finire nella D. Per farle un'esempio>>
Corrugai la fronte, nessuno mi aveva mai accennato di queste "usanze" mia madre mi aveva semplicemente spedita nella scuola di famiglia.
<<questo è per stimolare i ragazzi ad essere costanti in tutte le materie, si può essere bocciati in ogni singola materia, non esiste la bocciarura generale.>>
Ritornò a sedersi e poi aprì un quaderno bianco, perfettamente conservato.

<<bene, mi sembra che manchi qualcuno...>>
Lesse ad alta voce i nomi dei componenti della classe, facendo scorrere lentamente il suo indice sull'elenco.
<<dove diamine è finito il signor Lee?>>
Si morse il labbro e sbuffò.
<<ha intenzione di essere assente il primo giorno?>>
La classe rimase in silenzio.
Come ad averlo chiamato, la porta si spalancò.
<<Buongiorno>>
Disse impassibile il moro prima di entrare in classe.
<<penso che anche il preside voglia ricevere un suo Buongiorno, quindi perché non va a trovarlo?>>
Il ragazzo si bloccò e sorrise porgendo un inchino.
<<ha ragione, anche lui necessita di questo privilegio>>
Dopo queste sue parole uscì dalla classe richiudendo la porta alle sue spalle.
Come può essere così scortese con una professoressa in una scuola così "prestigiosa".
<<bene, anche quest'anno ne approfitto per dirvi di non prendere spunto dal signorino Lee>>
Dopo queste sue parole iniziò la lezione, che passò velocemente.
Probabilmente perché 20 minuti erano già volati nel parlare.

[...]
Dopo il suono della seconda campanella mi avviai nella lezione di letteratura, dato che la professoressa precedente mi ha dato gentilmente il mio orario.


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Spero che vi stia piacendo, oggi mi metto e scrivo l'11esimo e il 12esimo capitolo -si sono già arrivata a questi ma li sto pubblicando piano piano-

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora