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Mi guardò come se si fosse spezzato qualcosa dentro i suoi occhi, come se non si aspettasse un'uscita del genere da parte mia

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Mi guardò come se si fosse spezzato qualcosa dentro i suoi occhi, come se non si aspettasse un'uscita del genere da parte mia.
E dio quanto avrei voluto non farmi scappare quelle parole, i suoi occhi si spensero insieme a tutto quello che ci circondava.
Ho il terribile vizio di riuscire a dire o fare la cosa più sbagliata in ogni situazione.
Lo guardai in cerca di qualche modo per correggere ciò che ormai era stato fatto.
<<i-io non volevo essere così scortese>>
Dissi sottovoce cercando il suo contatto attraverso la mia mano, che lui scansò istintivamente.
<<no, hai ragione.>>
Si alzò ed uscii dalla stanza con un aurea cupa intorno a sè.

Strinsi la coperta nei miei pugni e cercai di non gridare, di non buttare fuori tutto quanto.
Mi alzai e andai verso di lui, ma una volta uscita dalla stanza trovai la porta della camera accanto aperta.
D'istinto sbirciai e i miei occhi si incrociarono con quelli del moro, seduto ai piedi del letto con lo sguardo quasi dissolto ma con il suo mezzo ghigno sempre presente.
Rimasi a guardarlo per qualche minuto e poi una lacrima scese veloce sul mio viso, lui si avvicinò e mi guardò più intensamente.
<<vorrei chiudere la porta, ma potrebbe essere scortese lasciarti lì fuori a piangere>>
Disse appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia conserte.
<<ma non ho voglia di consolarti, non ne sono per niente capace>>
Concluse abbassando lo sguardo e sospirando, come se in questo momento lui non provasse nulla.
Mi asciugai il viso e lo guardai con un mezzo sorriso.
<<non serve consolarmi, sto bene>>

Tirai su con il naso, lui scosse la testa e poi si mise le mani in tasca lasciando così la possibilità di ammirare il suo fisico attraverso la maglia nera quasi aderente.
<<impossibile, come si può stare bene sapendo che una persona che ritenevi affidabile e sincera si rivela tutt'altro? È difficile riuscire ad accettarlo >>
Fece per rientrare in stanza ma mi misi tra lui e la porta, come per convincerlo a farmi entrare.
<<ma che ti passa per la testolina mh?>>
Mi chiede puntando il dito sulla mia fronte, poi mi prese per un polso e mi tirò dentro l'enorme stanza.
Chiuse la porta e tornò a guardarmi con uno sguardo serio quasi assente.
<<da quando io e te abbiamo tutta questa confidenza?>>
Lo guardai come se volessi strozzarlo all'istante, ma poi mi addolcí subito al ricordo delle parole di Felix.

<<minho, perché mi odi?>>
Chiesi avvicinandomi a lui, che fece un passo indietro e sbuffò come se questa domanda ormai fosse fin troppo scontata.
<<perché sei così cocciuta Soyun?>>
Disse alzando un sopracciglio, poi si avvicinò pericolosamente a me.
<<non è ovvio il motivo? O forse devo riepilogarti tutta la mia fottuta vita da quando sto con quel biondo tinto? Non ti è bastata la bella favola che ti ha raccontato?>>
Fece altri passi in avanti e mi mise al muro, la situazione non mi infastidiva e nemmeno intimoriva.
Ero solo curiosa di vedere fin dove si sarebbe spinto.
<<forse non hai capito che rovina ogni cosa che gli sta accanto, e ci ho sperato fino all'ultimo che non succedesse anche con te. Ma ovviamente lui è quello gentile ed affascinante>>
Tirò un pugno al muro e poi mi fece cenno di andarmene.
Uscii lentamente e totalmente scossa dalle sue parole, tornai nella mia stanza e scrissi a Yunha che ormai era sparita.
Mi buttai sul letto e cercai di ricollegare i pezzi del puzzle che fluttuava nella mia testa.
Perché è tutto un casino per me?

Salve, sono viva yes!
Com'è andato a voi il rientro a scuola? Io sono già stanca ✋🏻😳
Sono sparita per nove giorni lo so🥺 scusate!!!
Comunque se vi va potete seguire la mia pagina instagram @\ joongshiii

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora