Il mattino seguente ci alzammo presto per poter partire.
Guidó Felix, e per tutto il tragitto non spiccicó parola, meglio così non ero decisamente dell'umore.
Dopo circa un oretta finalmente ci trovavamo nel paesino di nascita del ragazzo, un luogo molto piccolo e grazioso.
Le case erano variopinte di colori delicati ed eleganti, i giardinetti perfettamente curati e le strade non troppo affollate.
<<mi sono trasferito qui qualche anno fa, >>
Iniziò a parlare ma si zittì un secondo per riuscire a far manovra e parcheggiare proprio davanti a casa sua, una villettina color crema con i cancelli neri.
<<perché mia madre ha divorziato e per lavoro ha conosciuto un uomo qui in corea>>
Finì con una smorfia, annuì e mugolai un "capisco" non avevo molto altro da dire, di sicuro non ha passato dei bei momenti.
<<e com'è quest'uomo? >>
Chiesi quasi per istinto, ma forse non era la domanda migliore da fare visto il suo sguardo.
Si morse il labbro e passò la mano nel suo ciuffo folto.
<<non importa, sveglia Yunha siamo arrivati>>
Uscí dalla macchina con fretta e si fiondò in casa senza nemmeno aiutarmi con la mia borsa, svegliai la ragazza ed entrai con lei ma del biondo nemmeno l'ombra.
Ci accolse una signora non troppo in là con gli anni, vestita con un paio di jeans skinny e una maglietta larga bianca.
<<oh Yunha che piacere vederti, e te...Soyun? Giusto?>>
La ragazza salutò con un cenno ed io annuì con un piccolo inchino.
<<si, piacere>>
Aggiunsi poi, la signora mi sorrise e poi ci portò verso le stanze.
La mia era l'ultima infondo ad un corridoio abbastanza lungo, da fuori non sembrava così grande come casa.
<<accomodati pure, tra due ore si pranza ma ti farò venire a chiamare quindi se vuoi mettiti pure sul letto>>
Entrò in stanza e socchiuse le tende per rendere l'ambiente leggermente più buio e confortevole.
<<c'è anche una televisione, non farti problemi>>
Se ne andò chiudendo la porta delicatamente e salutandomi con un cenno, feci come aveva detto e mi buttai sul letto.La stanza era abbastanza grande, ma non troppo.
Davanti all'entrata si poteva vedere una finestra luminosa che si affaccia al giardino, sulla parete di destra il letto ed un armadio, esattamente difronte al letto un piccolo comò con sopra la tv di circa 50pollici.
Le pareti tutte bianche e il parquet marroncino nocciola.
Anche casa mia è grande ma in eleganza non possono competere.Mi appisolai per circa un oretta, poi il rumore della porta che si apriva mi svegliò.
Strofinai gli occhi e cercai di mettere a fuoco.
C'era una figura in piedi davanti al mio letto e stava farfugliando qualcosa ma non capivo.
Mi misi a sedere e ripresi un attimo i sensi, mi girai di nuovo e mi fermai minuti a guardare la persona.
<<ma che diamine ci fai qui te?>>
Mi disse con un misto tra il sorpreso e l'irritato.
Balbettai un attimo e poi mi alzai subito dal letto.
<<c-cosa ci fai te qua!?>>
Dissi quasi strillando per lo spavento.
<<è casa mia idiota, e la domanda l'ho fatta prima io>>
Ringhiò avvicinandosi pericolosamente, temevo potesse alzarmi le mani quindi lo sorpassai e andai verso l'uscita ma mi prese il polso.
<<è pronto il pranzo, preparati e poi ne riparliamo>>
Sputò acido prima di uscire al mio poso.
<<odio aspettare per mangiare, ti conviene sbrigati>>
Chiuse la porta e mi lasciò confusa lì, davanti ad un letto, in una casa che credevo solo di Felix.
Che cosa diamine vuol dire "è casa mia" pensai tenendomi la testa con le mani.
Cosa diamine ci faceva Minho nella mia stanza.Spero che vi stia piacendo!!!

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𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡
Fanfic//finita// Il suo misterioso compagno di stanza sembra così distaccato e freddo, mentre la nuova scuola è un sogno ad occhi aperti.