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Il mondo si fermò, la terra mancò da sotto i miei piedi e il mio cuore esplose.
Guardai Felix cercando di capire il perché di tutte queste piccole ma grandi bugie.
Lui si avvicinò e iniziò a balbettare, poi vedendo il mio viso assente tirò un'occhiata alla madre che era in piedi affianco a me con le braccia conserte.
<<Felix...>>
Iniziai ma non sapendo che altro dire corsi nella stanza in cui mi trovavo prima di tutto questo casino.
Mi chiusi a chiave e mi lanciai sul letto, mi arrivarono diversi messaggi da parte del ragazzo ma non ne lessi nemmeno uno.
Bussò alla porta e mi implorò di uscire per concedergli la possibilità di spiegarmi, e anche in questo caso non risposi.
Mi misi semplicemente nel letto e sperai con tutta me stessa di svegliarmi e scoprire che in realtà era tutto un brutto sogno, che Minho nom aveva detto quelle parole "è casa mia tanto quanto è tua" e che la madre del biondo in realtà non stesse parlando di un altra ragazza a me sconosciuta ma di me.
È terribile stare con una persona, pensare di potersi fidare e ritrovarsi con una montagna di insicurezze dovute a tante mille piccole bugie.
Le bugie fanno molto più male di una verità detta schietta in faccia.

Mi addormentai rilassandomi totalmente, e quando riaprii gli occhi per un attimo non ricordai nemmeno il perché stessi dormendo.
Poi ricollegai tutto e sbuffai, prima o poi dovrò pur uscire, pensai con la voglia di farlo sotto terra
Poi di nuovo un rumore tintinnante sulla porta mi fece rialzare le antenne.
Mi alzai e dissi :
<<Felix al momento non mi va di parlare>>
Feci per rimettermi sul letto ma la sua voce mi bloccò, nel profondo, fino alle ossa.
Come se in quella semplice frase ci fosse stata incisa una non so che di così infatuante.
I suoi toni non troppo bassi e la sua voce leggermente rauca mi sembrarono totalmente diversi dal solito.
<<non sono Felix, posso entrare un attimo?>>
Aprii la porta e ritrovai davanti a me il ragazzo, leggermente spettinato e con il viso moscio.
Mi accostai per farlo entrare e lui senza farsi pregare varcò la soglia.

<<se sei qui per darmi fastidio sappi che->>
Mi bloccò con la sua stessa voce.
<<no, sono qui per scusarmi e per...chiederti una cosa>>
Il cuore iniziò a pulsare, la paura cessò quasi del tutto.
Questo ragazzo non è mai stato così pacato nei miei confronti.
<<scusa per tutto Soyun sono stato uno stronzo>>
Annuì e incrociai le braccia.
<<oh si continua, mi piace l'argomento>>
Lo incitai e lui ridacchió abbassando il capo, poi posò il suo sguardo nel mio.
Ancora una volta mi mancò il suolo da sotto i piedi.
<<sono serio, mi dispiace, non ti spiegherò nulla perché non spetta a me..ma a Felix>>
Disse pronunciando il nome con un tono aspro e quasi schifato.
Annuì e mi misi seduta sul letto, lui mi seguì con lo sguardo e mise le mani in tasca.
<<magari chi lo sa, riusciremo ad andare d'accordo prima o poi>>
Lo guardai stupita e quasi divertita dalla sua affermazione così inaspettata e insolita.
<<lo pensi davvero?>>
Chiesi e lui si avvicinò a me con passo lento.

So che non vi interessa la mia vita privata ma volevo solo dirvi all'ingrosso il perché non è uno dei migliori periodi,
Partiamo con la mini premessa che è dalla quarantena che tutto non va per il meglio.
Mia madre è stata operata per un problema al quanto grave, ora finalmente è qui a casa e la posso vedere.
Ho passato giorni su giorni a casa con mio padre e mio fratello presi dal cambiare casa senza sapere come stesse realmente e tante cose aggiunte.
Scusate se ve l'ho scritto ma davvero ho avuto un piccolo breakdown mentale e non sono più riuscita a scrivere!
Ma eccomi !!

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora