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Quella domanda mi destabilizzò totalmente. Non sapevo cosa rispondere, avevo paura.
Ma da una parte volevo essere sincera con lui.
Presi un sospiro profondo, una mezza verità, ecco cosa serviva.
<<non lo so, forse>>
Dissi, lui si avvicinò e mi strinse al suo petto.
L'abbraccio durò qualche minuto, poi si staccó e mi lasciò un dolce bacio sulla fronte.
<<sono contento che non sia un no secco, perché vuol dire che ho una possibilità di riconquistarti...>>
Sorrise e poi pian piano si avviò alla porta.
Riconquistarmi? Ho appena sentito le parole che ogni ragazza vorrebbe udire nella sua vita eppure non mi hanno fatto un minimo di effetto.
Che sia per colpa di Minho? Mi sto facendo condizionare da lui e dalla sua storia?
Non lo saprò mai, la mente è una cosa talmente strana e contorta.
Felix è una persona importante per me, lo conosco da poco in effetti e forse è stato tutto così affrettato.
L'osservai qualche istante, e senza dire o aggiungere altro lasciò la mia stanza felice.
Anche in un momento del genere, pensavo solo ad una cosa...o meglio una persona.
Le parole e l'espressione di Minho mi erano rimaste impresse.
Provavo una compassione per lui che nessun altro probabilmente aveva mai provato per qualcuno.
Non avevo più voglia di trattenermi, avevo bisogno di vederlo, subito.
Uscii correndo dalla mia stanza e appena vidi la porta della sua camerata aperta andai verso il salotto.
Trovai la madre dei due ragazzi sul divano con in mano un calice pieno di vino bianco che emanava qualche piccola bollicina.
La salutai e lei mi fermò con un gesto.
<<chi cerchi? Oh domanda sciocca scusami>>
Prese un sorso breve dal bicchiere e poi sorridendo mi indicò il giardino.
<<Minho va lì tutte le sere>>
Senza aggiungere altro la ringraziai timidamente e mi avviai verso il giardino.
Non mi importava quello che avrebbe potuto pensare Felix o sua madre.
Qualcosa dentro di me voleva vedere quel ragazzo.

Lo trovai dopo circa 10 minuti, ormai era buio pesto e la torcia del telefono non illuminava un granché.
Era seduto nell'oscurità totale, con solo una piccola lanterna elettrica accanto a se.
Alzò lo sguardo sulla mia figura e poi lo sentì sospirare.
<<che ci fai qua?>>
Chiese tranquillamente, non sembrava infastidito dalla mia presenza.
<<non lo so>>
Risposi, lui ridacchiò.
<<c'è qualcosa che sai? Oggi sai dire solo quello>>
Mi spuntò un sorriso, che probabilmente non vide per il buio che c'era intorno a noi.
Stava iniziando a fare abbastanza freddo e lui era con una semplice felpa.
<<fa freddo, perché non torni dentro?>>
Gli chiesi porgendogli la mia mano.
Lui si alzò senza il mio aiuto e si fermò davanti a me.
<<prendi questa intanto>>
Mi mise la sua felpa sulle spalle e in silenzio tornammo in casa.
Un gesto assolutamente da galantuomo da parte di Minho, il ragazzo che fino ad una settimana fa ce l'aveva a morte con me, mi fece rimanere totalmente sbigottita.
Una volta davanti alla porta di casa gli restituì la felpa e lo ringraziai.
<<ah certo, che idiota che sono>>
Disse prima di superarmi per entrare in casa.
Si voltò verso di me con una smorfia.
<<se non vuoi farti vedere da lui con me perché hai paura che poi sia lui a scaricarti smettila di cercarmi, ti prego>>
Rimasi senza parole.

Questa settimana sono buona e quindi ecco un altro capitolo!!!

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora