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dopo aver salutato il mio tassista, mi addentrai nella mia nuova casa o meglio..scuola, dato che i dormitori non so dove siano.
Mi accolse una signora ben vestita, con una gonna aderente lunga fino a sotto il ginocchio e una camicetta rosa chiusa fino all'ultimo bottone.
Il suono dei suoi tacchi rimbalzava da una parete all'altra.
Ovviamente in questo momento avevo occhi solo per i mille libri di mille colori diversi, mi spuntò un leggero sorrisino.
Il mio passatempo preferito era ed è sempre stato leggere, cosa non importa.
<<mi sta ascoltando signorina?>>
Gracchiò la signora sistemandosi gli occhiali, scossi la testa e mi inchinai per chiedere scusa.
<<tra poco arriverà il suo turor, anzi penso che la stia già attendendo in biblioteca>>
Guardò l'orologio e poi si schiarì la voce.
<<al secondo piano>>
Annuì e lasciai le valige a due uomini vestiti di rosso per poi dirigermi in biblioteca.
Oltre a quei libri all'ingresso ce n'erano altri? Di meglio in super perfetto.
Entrai nella stanza completamente ricoperta di librerie color acero, e cercai con il viso qualcuno che potesse avere l'aspetto del mio così chiamato tutor.

Una mano mi toccò la spalla, e per un secondo non strillai per lo spavento.
<<scusa scusa!>>
Sussurrò per non disturbare i ragazzi chini sui libri intenti a studiare.
Lo seguì fin fuori la grande stanza e poi sospirai.
Lui mi sorrise ed io mi fermai un'istante per osservarlo.
Era molto magro e abbastanza alzo da superarmi.
I suoi capelli biondo cenere ricoprivano parte del suo viso ma lasciavano intravedere delle dolci lentiggini.
<<se non si fosse capito sono il tuo tutor>>
Si grattò la nuca con un leggero velo di imbarazzo che li fece colorare leggermente gli zigomi.
<<oh! Si, io sono Soyun>>
Porsi la mano e lui ridacchiò.
<<non si usa più stringere la mano, ma posso chiudere un occhio e fare un'eccezione>>
Mi strinse la mano e socchiuse gli occhi per una risatina.
<<io sono Felix, bene è arrivato il momento di fare un breve giro>>
Staccò le nostre mani e mi superò, salendo ancora per il piano successivo.

[...]

Mi fece vedere le varie aule, la mensa e anche un breve tour dell'immenso giardino.
Ma ora era arrivato il momento che più attendevo, la mia stanza.
Prese un foglio dalla sua tasca e iniziò a leggerlo con attenzione.
Sgranò gli occhi e poi si avvicinò ad una porta socchiudendo gli occhi e stringendo i pugni.
Bussò due volte e si allontanò subito dopo.
La porta si aprì qualche minuto dopo, facendo intravedere una sagoma assonnata e scompigliata.
<<questa è la tua stanza Soyun, prego entra>>
Mi annunciò felix con un sorriso smagliante.
Entrai, e subito notai che la sagoma prima semi intravista era già sparita, ma poi notai anche i miei bagagli posti ai piedi di un divanetto.
La stanza era davvero enorme e aveva tre porte, felix mi spiegò che la porta di destra era la camera del mio compagno di stanza e la porta a sinistra era la mia, mentre l'ultima posta vicino ad una piccola cucina era probabilmente quella del bagno.

Lo ringraziai e lo lasciai libero, mentre io ero ormai intenta a riordinare i vestiti nella mia piccola stanzetta.
Avevo una grande finestra che dava sul giardino, un letto matrimoniale al centro e una scrivania posta sotto la finestra luminosa.

Diamo inizio alla mia nuova vita.

𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora