E aveva ragione, l'alcol che avevo in corpo mi appesantiva tutto.
Eppure nonostante le mie condizioni, non troppo pessime, riuscivo bene a capire quello che stava succedendo.
E non so se ne ero stupita o terrorizzata dalla situazione.
Ero letteralmente attaccata a Minho, intento a cercare di farmi salire la rampa di scale che sembrava infinita.
<<p-perchè lo stai facendo?>>
Chiesi con un filo di voce, non rispose, forse la musica alta aveva fatto perdere la mia flebile voce, oppure era sempre il solito Minho menefreghista e stava facendo tutto questo solo per potermi sbattere in faccia tutto un domani.
Mi staccai dal suo collo per attaccarmi al scorri mano, e con una leggera spinta sul suo petto cercai di allontanarlo.
<<va via, ce la faccio..>>
Mugolai, lui fece spallucce e poi sparí dal mio raggio visivo.
Come immaginavo, non gli importava nulla.
Cercai di fare le scale un scalino alla volta, molto lentamente.
Ce la stavo facendo, anche senza di lui.
Mi faceva male la testa e la confusione mi stava facendo impazzire.Arrivata all'ultimo gradino inciampai, vidi tutto girare ma non toccai suolo.
Sentí una stretta ferrea sui fianchi, una volta riassestata a terra mi girai.
Fissai il ragazzo forse per minuti, ma lui non fece una piega.
<<non avevi detto che ce la facevi da sola?>>
Chiese con sarcasmo dopo diversi minuti, io abbassai il viso e poi lo rialzai per guardarlo dritto in faccia.
<<si, infatti>>
Mugolai, lui ridacchiò e poi mi prese per un braccio portandomi in bagno.
Mi fece lavare la faccia e bere una quantità indescrivibile di acqua, poi mi misi seduta sul water chiuso per cercare di rimettere insieme i pezzi.
La testa non girava quasi più, ma il mio stomaco si contorceva.
<<grazie>>
Dissi quasi sottovoce, il ragazzo era appoggiato con le mani al lavandino e appena sentì queste parole subito si girò.
<<non ci sarà una seconda volta, sappilo>>
Ringhiò , ormai avevo pienamente ripreso conoscenza considerando che era una buona mezz'ora che ci trovavamo chiusi in bagno al silenzio e senza confusione.
Lo guardai un istante e poi annuì.
<<lo so, ma ormai non importa più>>
Dissi tranquillamente, lui si mise seduto sul bordo della vasca, che si trovava quasi attaccata al water.
Prese un pacchetto di cicche dalla tasca e me ne porse una, la presi ed iniziai a masticarla.
Aveva un sapore orribile, sapeva di scarpe.
<<che roba è?>>
Chiesi un po' disgustata, lui assottiglió gli occhi e poi sbuffó.
<<liquirizia, certo che sei strana. Piace a tutti>>
Lo guardai confusa e poi mi affrettai a sputare la gomma marroncina e dal sapore nauseante.
<<vuoi tornare giù?>>
Chiesi, mi guardò per un istante e poi scosse la testa.
<<non mi piace la confusione, sto bene qua>>
Lo assecondai e tornai al mio posto, i suoi occhi erano puntati su di me, probabilmente per lo stupore della mia scelta.
Ma non potevo farci nulla, qualcosa mi diceva che dovevo restare, che dovevo stare lì con lui in quel momento.
Lo guardai e subito distolse gli occhi.
<<dimmi un po', hai qualche animale domestico?>>
Subito alzò la testa e si schiarí la voce.
<<non pensare che io voglia parlare con te>>
Sbuffai e mi misi seduta sul bordo della vasca con lui.
<<solo per stasera, puoi essere gentile?>>
Lui guardò il nulla, poi si mangiucchió le dita silenziosamente.
Non sapevo cosa pensare di questo ragazzo.
<<ho tre gatti>>
Disse senza guardarmi, sorrisi e poi mi misi seduta dentro la vasca e mi giustificai con la scusa "almeno sto fresca".
Stranamente lui fece lo stesso, le nostre gambe erano quasi inteecciate.
<<vedi Minho, mi piacerebbe che tutti i giorni sia così tra me e te>>
Lui scosse la testa e sospiró.
<<io no, goditi questa serata>>La porta del bagno si aprì velocemente, entrò Felix terrorizzato.
Appena mi vide così vicina al moro mi corse incontro.
<<ma hai idea di quanto tempo è passato? Un'ora. E te non tornavi, pensavo che, che lui ti avesse fatto qualcosa!>>
Gridò furioso mentre indicava Minho.
Quest'ultimo si alzò e guardò il moro dritto in faccia, poi lo spintonò per allontanarsi.
<<Felix non mi ha fatto nulla>>
Cercai di aiutare per la prima volta il moro, ma senza successo.
<<devi starci alla larga>>
Ringhió, Minho mi guardò con la mascella serrata, leggere quello che stava provando o pensando era impossibile.
<<ha ragione, stammi lontana>>
Chiuse la porta con rabbia.La serata finì, male.
Chiesi subito a Felix di riportarmi nei dormitori, mi chiusi in stanza e rimasi lì fino al mattino seguente.Capitolo un pochino brutto lo so, ma perdonatemi sto cercando di arrivare al succo della storia.
Spero che comunque non vi stia dispiacendo.MAGARIII più avanti farò un capitolo in cui potrete fare domande ai personaggi ~ mi sembra una cosa carina e mi piacerebbe farla ^ ^

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𝐥𝐞𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰// 𝐬𝐞𝐥𝐟𝐢𝐬𝐡
Fanfic//finita// Il suo misterioso compagno di stanza sembra così distaccato e freddo, mentre la nuova scuola è un sogno ad occhi aperti.