Capitolo 14

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Eravamo entrati a Woodbury, a qualsiasi costo dovevamo salvare Glenn e Maggie, zoppicando mi aggiravo per i grandi magazzini di quella orribile cittadina, non so quante persone avevo ucciso, so solo che il loro sangue era sulla mia pelle e sui miei vestiti

Eravamo entrati a Woodbury, a qualsiasi costo dovevamo salvare Glenn e Maggie, zoppicando mi aggiravo per i grandi magazzini di quella orribile cittadina, non so quante persone avevo ucciso, so solo che il loro sangue era sulla mia pelle e sui mie...

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<< Evy? S-sei ferita? >> Rick mi corse incontro preoccupato: << Non è mio. Non lo ho trovati >>
<< Proviamo nel magazzino qui di fianco >> tirai fuori la spada e aprì il magazzino e finalmente li trovammo, Glenn era messo male, l'avevano pestato a sangue, mentre Maggie aveva la camicetta strappata, corsi subito da lei: << Evy scappa! È una trappola >> Rick mi fissò ed io fissai lui: << U-una trappola? C-che stai dicendo? >>
<< M-Merle ha mostrato senza volere una tua foto al governatore e-e lui si è invaghito di te. Rick portala via. Mettila in salvo >>
<< Maggie prima portiamo in salvo te e poi penseremo al governatore >> gli risposi senza problemi: << Ti sta aspettando... oltre quella porta >> e indicò la porta nella quale eravamo entrati in quella stanza e che dovevamo uscire: << D'accordo. Tagliamo la testa al toro >> misi a sedere la mia amica su una sedia e caricai le varie pistole che avevo: << Cos'hai intenzione di fare Evy? Non ti vorrai consegnare a lui >> caricai l'ultima pistola e la nascosi come avevo nascosto le altre: << Non sono così pazza. Fidati di me Rick. Ti amo >> e gli diedi un bacio a stampo sulle sue labbra, prima di uscire da quella porta e chiuderli dentro: << Finalmente sei uscita allo scoperto. Pensavo che non volessi più uscire da quella porta >> mi disse il governatore con un occhio solo, alzai le mani in segno di resa: << Butta a terra la spada e i coltelli >> feci come disse e contai quanti uomini aveva con se: cinque in tutto e con lui sono sei: << Sai? Sei più bella di persona. Non sapevo che esistevano ancora delle ragazze così belle a questo mondo. Mi ritengo molto fortunato >> gli sorrisi: << Puoi ritenerti molto fortunato >> gli risposi con mezzo sorriso; dalla mia manica feci scivolare un coltello e con una velocità assurda lo tirai in fronte a uno dei suoi uomini, per poi tirar fuori una pistola e iniziai a sparare ad ognuno di loro uccidendoli tutti, eccetto il governatore: << M-Merle non mi aveva detto di questo >>
<< Di questo cosa? >>
<< Non mi aveva detto che sapevi brandire ogni arma e uccidere le persone. Ti ha descritta come innocua >>
<< Innocua? Una volta! Questa sono io e non piegherò davanti a nessuno, tanto meno tu e alle tue idee psicopatiche del cazzo >> Rick uscì allo scoperto, insieme a Maggie e Glenn: << Ti prego risparmiami. Non ti verrò più a cercare. Te lo prometto >> rimisi la sicura alla pistola e andai ad aiutare Maggie: << G-grazie Evelyn >>
<< Io non la ringrazierei così velocemente. È vero, lei ti ha risparmiato, ma io non ti risparmierò. Hai violentato Maggie, picchiato Glenn, minacciato la mia famiglia e il mio gruppo e per ultima cosa, hai messo gli occhi sulla mia donna e madre di mio figlio. Meriti di morire >> Rick caricò la pistola e gli sparò, sotto agli occhi di tutte le persone presenti: << Chi non vuole restare qua senza protezione ci segua >> finì Rick.
I mesi passarono, la prigione era diventata ancora più bella e ancor di più abitabile e tutto questo grazie all'aiuto di tutte quelle persone. Avevo fatto amicizia con Michonne, anche lei era stata prigioniera del governatore. Avevo stretto amicizia anche con Sasha, Abraham, Rosita, Eugene e Tara. Dopo quella notte, tutto era cambiato: avevo scoperto di essere incinta e ora ero al quarto mese di gravidanza, ma nonostante il mio stato interessante continuavo a lavorare e a sforzare il mio corpo più del dovuto. Merle era nostro prigioniero e ancora lo dovevo perdonare per ciò che aveva fatto: << Come stanno i miei due amori? >> mi domandò Rick baciandomi dolcemente: << Più che bene. Stanno andando a riposare >> gli risposi con un mezzo sorriso: << Bene. Riposa come si deve amore >> e mi accompagnò per metà strada, finché dal nulla non comparve Carl : << Accompagno io la mamma a letto >>
<< Va bene. Ma voglio che tu le stia accanto >>
<< Ok papà >> Carl mi prese per mano e mi accompagnò a letto, mi fece sdraiare pian piano e mi coprì: << Veglierò io su di voi. Notte mamma >>
<< Notte Carl >>
"<< Bimba oggi non potrò esserci a scuola, mia moglie sta morendo. Non arriverà a fine mattinata. Mi dispiace >>
<< Va da lei. Dalle tutto l'affetto che merita >>
<< Ti amo bimba >>
<< Ti amo anch'io >>" a quelle parole mi svegliai di soprassalto e vicino a me avevo Rick e non più Carl e soprattutto non ero più in camera mia: << D-dove sono? E dov'è Carl? >> ero agitatissima, non sapevo cosa stava succedendo, vedevo Rick triste e con gli occhi gonfi : << Evy hai avuto un aborto spontaneo >> quelle parole continuavano a rimbombarmi in testa: << Carl non appena ha notato che c'era qualcosa che non andava, mi è venuto subito a chiamare. Siamo arrivati tardi >> scoppiai in lacrime e Rick per consolarmi mi abbracciò

 Siamo arrivati tardi >> scoppiai in lacrime e Rick per consolarmi mi abbracciò

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<< N-nostro figlio... n-nostro figlio non c'è più Rick. M-mi dispiace Rick. Mi dispiace tanto >>
<< Shhh andrà tutto bene Evelyn. Andrà tutto bene >>. Avevo perso il mio bambino, bambino che fu subito amato da me e da Rick e soprattutto da Carl. La sfortuna si era rivolta contro di me, non gli era bastata prendermi la memoria, ma ora aveva preso anche mio figlio e mio fratello Merle. Qualcuno l'aveva ucciso dentro alla sua cella, un colpo netto alla testa: doveva essere qualcuno che lo odiava, ma chi poteva essere? Piansi per mio figlio, per mio fratello, ma queste furono le ultime lacrime che versai e stavolta dicevo sul serio. Avevo perso troppo e nessuno poteva restituire tutto. Stavo male, non parlavo più con nessuno, nemmeno con Carl e tantomeno con Rick. Avevo tagliato ogni rapporto anche con gli amici. Volevo restare sola, sola con il mio dolore di madre, nessuno poteva sapere cosa si provava a perdere un figlio, eccetto Carol lei si che lo sapeva, infatti era l'unica che mi stava accanto, sapeva come potevo stare. Ma un giorno mentre entrambe stavamo parlando, una mandria di zombie ruppe ogni nostra protezione e ci invasero, dovemmo scappare e ci separammo. Io e Carol eravamo da sole, da sole per le strade deserte della Georgia.

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