Capitolo 5

565 22 2
                                    

Avevo appena finito di far colazione, stavo salendo le scale per andarmi a lavare e prepararmi per andare a scuola, quando aprii la porta e trovai Negan in camera mia: << Sei forse impazzito? Ti ha visto qualcuno entrare qui dentro? >> chiusi velocemente la porta e soprattutto a chiave: << No, puoi stare tranquilla, non mi ha visto nessuno. Ma dovevo vederti e dirti che oggi non sarò a scuola. Mi hanno chiamato dall'ospedale e Lucille sta male, molto male. Non supererà la mattinata >>
<< Negan... va da lei... stalle accanto e falle ricordare i bei momenti che avete passato insieme >> il poverino non sapeva dove guardare

 stalle accanto e falle ricordare i bei momenti che avete passato insieme >> il poverino non sapeva dove guardare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<< Grazie Evelyn. Ci vediamo presto te lo prometto >> mi baciò sulla fronte e lo vidi uscire dalla finestra, una lacrima rigò il mio viso, dentro di me sentivo che non l'avrei più rivisto.
<< Bene... vediamo chi interrogare >> il professore stava andando sempre più giù nel registro di classe: << Dixon e Clark >> "Ecco lo sapevo" nel mentre che io ed Annie ci alzammo, suonò l'allarme antincendio e nella classe entrò la preside: << Ragazzi, mantenete la calma. Dobbiamo andarcene subito da qua. La gente è come impazzita, si mangia a vicenda >> tutta la classe iniziò ad agitarsi e a spingere per poter uscire; ero in mezzo alla folla impazzita quando qualcuno alle mie spalle mi spinse talmente forte caddi dalle scale e sbattei più volte la testa finché non beccai uno spigolo della scala, poi il buio.
Quando riaprii gli occhi ero sdraiata in un sedile posteriore, mi toccai la testa, era fasciata, tentai di alzarmi ma: << No. Ferma. Non ti devi alzare e fare movimenti bruschi >> "Chi era quella donna? Cosa ci faceva qua con me? E soprattutto dov'ero?"
<< Chi sei? C-che cosa ci faccio qua? Che cosa sta succedendo? >> ero spaventata, mi guardai attorno e non vidi nessun volto a me conosciuto: << Daryl, Evelyn si è svegliata >> urlò la donna dai capelli corti grigi, vidi dal finestrino dell'auto, correre verso di me mio fratello, aprì la porta dietro e mi abbracciò: << Finalmente ti sei svegliata. Ho pensato al peggio >>
<< Che cosa è successo? Dove sono? Dov'è Merle? >> si staccò da me e mi asciugò le lacrime: << Hey calma. Merle sta bene. È andato in città con alcune persone a prendere dei viveri. Siamo accampati con delle persone. Sono brave persone >> li guardai uno ad uno: << Daryl? Io non le conosco >>
<< Le conoscerai. Ma spiegami cos'è successo a scuola, ti ho trovata per terra priva di sensi e con la testa sanguinante >> cercai di ricordarmi ma niente: << D-Daryl... n-non mi ricordo. Non ricordo cosa ci facevo a scuola >>
<< Devi ricordati di qualcosa. Il tuo ultimo ricordo qual è? >> pensai nuovamente, finché delle immagini nitide fecero spazio nella mia testa: << Papà voleva picchiarmi perché avevo preso una A- in storia ma tu ti sei mezzo e le hai prese te al mio posto >>
<< Beh si ricorda quello che è successo prima che succedesse tutto questo >>
<< Carol... è successo due anni fa >> la donna di nome Carol rimase stupita: << Evy, guardami, dopo cosa ti ricordi? >> guardai mio fratello: << Non c'è niente dopo >> Daryl uscì dall'auto alquanto incazzato, prendendo a calci tutto ciò che trovava, Carol entrò in macchina: << Comunque io sono Carol e non ti preoccupare per la memoria. Ben presto ti tornerà. Devi sapere che il mondo è cambiato Evelyn e noi dobbiamo sopravvivere >>
<< Sopravvivere a cosa? >>
<< Dagli zombie. È successo tutto così in fretta. Non ci hanno neanche avvertito di quello che stava succedendo >>
<< Zombie? Mi volete prendere per il culo? >> mi alzai e uscii dalla macchina, al campo c'era un ragazzino con il cappello da sceriffo, una bambina dai capelli biondi, un vecchio, un uomo vestito da sceriffo: << Vieni ti presento un po' di persone >> Carol mi prese per mano e mi presentò tutti: Il bambino con il cappello da sceriffo era Carl, aveva perso da qualche settimana sua madre, la bambina dai capelli biondi era Sofia la figlia di Carol, il vecchio era Dale, mentre l'uomo vestito da sceriffo era Rick, il padre di Carl: << Poi conoscerai gli altri. Sono in spedizione con lo stronzo di Merle >> appena si accorse di ciò che aveva detto si coprì la bocca: << Scusa... non volevo >>
<< Tranquilla... è vero, Merle è uno stronzo >> ed entrambe scoppiammo a ridere.
Ero seduta su un tronco e mi stavo specchiando per tagliarmi quella dannata fascia che mi opprimeva la testa, da sola facevo una fatica assurda: << Posso darti una mano? >> guardai dallo specchio e vidi Rick: << Si grazie >> prese un tronco e lo posizionò di fronte al mio: << Io sono Rick. Rick Grimes >>
<< Evelyn. Evelyn Dixon >> ci stringemmo la mano: << Vediamo questa ferita >> Rick prese le forbici e tagliò, stando attento ai miei capelli, la fasciatura, me la tolse delicatamente e tolse il cotone dalla mia ferita e la controllò: << Non ha fatto infezione e sta guarendo molto velocemente. Sei stata fortunata, poteva essere più grave >>
<< Sarebbe bello ricordare che cosa è successo. Ho perso due anni dei miei ricordi e questo mi fa star male, perché non ricordo più la persona che ero >>
<< Beh da quello che sto vedendo sei una bellissima persona Evelyn, al contrario dei tuoi fratelli, Daryl anche anche, ma Merle >>
<< Dipingete tutti Merle come uno stronzo, ma non è così, voi non lo conoscete come lo conosciamo io e Daryl >> disinfettò e mi mise la garza sulla testa: << Evelyn non sono il più adatto per dirtelo. Forse è meglio che te lo dica Daryl >> Rick si alzò, ma lo fermai prendetelo per un polso: << Ti prego Rick, è tutt'oggi che non vedo Daryl e non posso aspettare che me lo dica lui >>
<< D'accordo. Da quello che mi ha detto Daryl, Merle non è più lo stesso, è senza autocontrollo >> "No. Non poteva essere il Merle che conoscevo. Mio fratello non farebbe mai una cosa del genere. È vero! È sempre stato un tipo strano, ma non da perdere l'autocontrollo" << Grazie Rick >> mi alzai, ma stavolta fu lui a fermarmi: << Che cosa farai ora? Cioè volevo dire, i tuoi fratelli non ci saranno per sempre a proteggerti >> mi voltai e lo fissai dritto negli occhi: << Non sono così ingenua da non sapermi difendere. Vedrai con il passare del tempo di che cosa sono capace >> e mi allontanai sempre di più dallo sceriffo.

All i needDove le storie prendono vita. Scoprilo ora