Capitolo 61

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Ero ancora arrabbiata con Negan per ciò che era successo con Alpha e tutti si erano accorti che le cose tra di noi non stavano andando bene, più di una volta Carl ha dovuto portarmi via da casa, perché ci mancava poco che facevi fuori Negan.
Quella mattina avevo deciso di andare in ricognizione da sola, non volevo nessuno con me, avevo bisogno di tempo per pensare a cosa avrei fatto della mia vita. La storia con Negan non doveva mai nascere e mai andare avanti, poi le cose sono cambiate, ma allora ero solo una ragazzina, volevo innamorarmi e vivere la mia vita con il mio lui. Ora? Ora era tutto diverso, ogni volta che Negan mi toccava lo scansavo, non volevo che mi toccasse con quelle mani, mani che avevano toccato un altro corpo di donna, a solo il pensiero il mio stomaco mi si rivoltava.
Flashback
<< Non mi devi toccare con quelle mani hai capito? Mi fai schifo Negan >>
<< Evelyn ti prego. Non ricominciare >>
<< Cos'è che dicevi? Io sono tua e nessuno mi può toccare? E allora perché per te deve essere diverso? Perché? Dimmi il perché >> gli urlai in faccia e lanciandogli qualunque cosa che mi capitasse in mano, peccato che lo mancavo sempre: << Bimba ti prego. Non credi che stai esagerando? Ti ho spiegato per filo e per segno come sono andate le cose, perché non mi vuoi credere? >>
<< Tu vuoi fiducia Negan? La fiducia va conquistata, come ti sentiresti se io andassi a letto con qualcuno e quel qualcuno è un tuo nemico? Eh? Come ti sentiresti? >>
<< L'ho già fatto Evelyn! Tu sei andata a letto con il mio peggior nemico ed ero sposata con lui >>
<< La questione è diversa Negan >>
<< Chissà perché per voi donne è sempre diverso... spiegamelo Evelyn... ora voglio una cazzo di risposta >>
<< Avevo perso la memoria. Non mi ricordavo più niente. Ero vuota dentro Negan. Vuota >>
<< Hai sempre in mente la stessa scusa Evelyn. La stessa >> tirai fuori il coltello, stavo per lanciarglielo, ma qualcuno mi fermò, quel qualcuno era Carl: << Mamma ti prego basta >> mi prese il pugnale e me lo mise in tasca: << Ti prego basta. Vieni andiamo a fare un giro >> Carl mi prese per mano e mi condusse fuori da casa nostra.
<< Quanto vorrei che tuo padre fosse in vita Carl. Non sai quanto lo desideri in questo momento >>
<< Mamma lui è morto. Morto per salvarci ed è ora che tu perdoni Negan e vai avanti con lui. So che non ha iniziato bene con noi e con Alexandria, ma ora è cambiato e questo grazie a te. Perdonalo e vivi una vita felice con lui. Non sopporto di vederti così triste e amareggiata. Se lo ami, sposalo, vivi felice insieme a lui, me, Judith e Lydia. Insieme siamo una famiglia. Nessuno prenderà il posto di papà perché una parte di lui vive in noi e in Judith >>
<< Carl tu la fai così semplice. Ancora non ci credo che tra poco avrai 19 anni. Sei così cresciuto. Quando ti ho visto per la prima volta ero soltanto un bambino e ora guardati, sei ormai un uomo >> Carl mi abbracciò fortemente: << Ti voglio bene mamma >>
<< Ti voglio bene anch'io >>.
Fine flashback
Avevo girato tantissimo quella mattina, finché non mi ero imbattuta in una casa abbandonata e dal quel che avevo visto delle cose non erano ancora state "saccheggiate". C'erano tantissime provviste e tantissime cose che a Judith sarebbero piaciute, tipo libri da leggere, fumetti, passione che Carl le aveva passato, così senza pensarci due volte, misi tutto dentro allo zaino e caricai in macchina, tornai dentro e finii di prendere le ultime cose finché non sentii dei rumori provenire all'esterno, presi il mio fucile e lo puntai verso la porta, pian piano mi avviai verso la porta l'ingresso che avevo lasciato aperta, ma non appena vidi chi era il mio disturbatore e abbassai verso terra il fucile: << R-Rick? >>

 C'erano tantissime provviste e tantissime cose che a Judith sarebbero piaciute, tipo libri da leggere, fumetti, passione che Carl le aveva passato, così senza pensarci due volte, misi tutto dentro allo zaino e caricai in macchina, tornai dentro e...

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<< E-Evelyn? >> eravamo entrambe increduli, io pensavo che fosse morto su quel ponte e forse anche lui mi credeva morta. Appena misi giù il fucile lui fece altrettanto con la sua pistola, non potevo crederci era vivo, era davanti a me, dovetti appoggiarmi a qualcosa, perché vedevo tutto sfocato: << S-sei vivo >> dissi prima di perdere i sensi e cadere a terra.

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