Capitolo 1

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<< Evy muoviti o farai tardi a scuola >> mi urlò mio fratello Daryl dalla finestra. Presi lo zaino e scesi le scale.
Daryl può essere scontroso e ha un carattere da duro, ma se lo si conosce fino in fondo non è così. Siamo stati entrambi cresciuti da Merle, quando non era in riformatorio, dato che nostro padre preferiva la compagnia di una bottiglia e della sua ubriachezze anziché crescere i propri figli. Sono considerata la pecora nera della famiglia, se così posso definirmi, entrambi i miei fratelli sono stati in prigione e in riformatorio, ma io? Non ho mai infranto la legge e non ho mai infranto le regole di casa che i miei fratelli mi imponevano .
Montai in moto e indossai il casco: << Andiamo >> risposi a mio fratello, mise in moto e mi aggrappai a lui.
Arrivata a scuola, avevo già gli occhi di tutti su di noi, le ragazze della mia classe sbavano dietro a Daryl, era il prototipo di ragazzo bello e pericoloso; scesi dalla sua moto e gli passai il casco: << Ogni giorno la stessa storia. Perché continui ad accompagnarmi a scuola? Posso andare da sola. Sono grande abbastanza. Non ti fidi di me? >>
<< Di te mi fido. Sono loro di cui non mi fido >> e indicò un gruppo di ragazzi che ci stava fissando: << Se osano solo sfiorare te, mia sorella, li mando tutti in ospedale e Merle è d'accordo. Ora va in classe. Ci vediamo all'uscita della scuola >> "Fratelli".
<< Evy? >> sentii chiamarmi, così feci qualche passo indietro e mi voltai

<< Evy? >> sentii chiamarmi, così feci qualche passo indietro e mi voltai

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<< Claire? Come stai? >> domandai alla mia migliore amica: << Bene dai. Anche oggi ti ha portato Daryl? >> Claire aveva sempre avuto una cotta per mio fratello: << Come ogni giorno e come ogni giorno mi verrà a prendere. Una vera tortura >>
<< Tortura? Magari avessi un fratello come il tuo. Bello e iperprotettivo >>
<< Troppo iperprotettivo. Ma se lo vuoi così tanto te lo presto... ma sono sicura che me lo restituirai molto presto. È un completo rompi scatole >>
<< Non credo che mi stancherò così presto. Comunque hai sentito la novità? Avremo un nuovo professore di ginnastica >> mi disse Claire mentre appoggiammo lo zaino sul banco: << Un nuovo professore? Si sono accorti che quello che avevamo non ne combinava una giusta? Speriamo che questo sia quello giusto >>
<< Ragazze eccolo >> ci urlò Annie già sulla soglia della porta, io e Claire ci guardammo e corremmo per vedere di chi stava parlando Annie: << È lui? >> chiesi alle mie amiche: << Si è lui. Può farmi fare tutta la ginnastica che vuole >> rispose Annie con un po' di bava alla bocca: << Perché sta camminando al rallentatore? >> domandò Claire anche lei in balia del nuovo professore: << Voi siete matte. Completamente matte >> alzai gli occhi al cielo cosa che non passò inosservato al nuovo professore.
<< Molto bene mocciosi. Io sono il vostro nuovo professore di ginnastica. Io sono Negan e con me sappiate che non si scherza >> mentre parlava fissai le mie amiche, avevano gli occhi a cuoricino, erano completamente andate e tutto per questo prof di ginnastica? << Bene iniziate a correre. Voglio che fate 10 giri della palestra senza sosta. Cominciate >> iniziammo tutti a correre, iniziare già così la giornata era la cosa peggiore, già 10 giri della palestra, io sono abituata a correre, ma gli altri? Eravamo già a metà che molti dei miei compagni avevano già mollato: << Siete solo dei bambocci... mollate già subito? Forza in piedi e riprendere a correre >> urlò Negan alquanto serio. A fine corsa, ero l'unica che aveva completato i dieci giri senza fermarmi: << Come ti chiami ragazzina? >>
<< Evelyn Dixon >> risposi seria e decisa: << Bene. Fino a quando voi altri non corrette come Evelyn. Io vi starò con il fiato sul collo >> forse era meglio che tenevamo l'altro professore. Finita l'ora di ginnastica mi cambiai e fui la prima a uscire dal camerino: << Evelyn puoi venire un attimo qui? >> mi domandò il prof, mi avvicinai a lui: << Voglio che ti iscrivi alla corsa campestre. Sei molto dotata. Hai un talento >>
<< Mi dispiace, ma non posso! Sono occupata con altre attività >> mentii al professore: << Che risposta del cazzo è? E dimmi... con quali attività sei occupata? >> non sapevo cosa rispondere, ma fortunatamente Claire arrivò in mio soccorso: << Deve aiutare i suoi fratelli a lavoro >> Negan guardò prima me e poi la mia amica: << Andate >> corremmo subito via dalla palestra: << Rimangio ciò che ho detto poco fa. Può essere bello quando vuole, ma è troppo crudele. Ma perché a te non fa paura?  >>
<< Prova a vivere con due delinquenti e un ubriacone >> le risposi senza pensare a ciò che avevo detto. Durante le altre lezioni, prestai poca attenzione, perché il mio sguardo era fermo e concentrato sul prof di ginnastica: che per quasi tutte le ore, era fuori a far lezione, ma non appena si sentì osservato, alzò lo sguardo ed io a quel punto guardai dentro in classe "Che stupida. Mi sono fatta beccare come un'allocca". Finalmente quel giorno di scuola terminò e come ogni pomeriggio, davanti al cancello c'era Daryl ad aspettarmi. Corsi da lui, mi passò il casco e l'indossai, montai sulla moto e solo a quel punto mi accorsi che avevo lo sguardo di Negan su di me e su mio fratello: << Puoi andare Daryl >> Daryl accese la moto e andammo a casa.
<< Com'è andata a scuola? >> mi domandò Merle non appena entrai in cucina: << Come ogni giorno. Scusa ma ho un sacco di compiti da fare >>
<< Hai sentito Daryl? Ha tanti compiti da fare >>
<< Piantala Merle! Lasciala stare. Se può avere un futuro meglio del nostro lasciala studiare e fare i compiti >>
<< Non sai che ci servono dei soldi per farla studiare? Quest'anno può studiare perché il sottoscritto ha rubato e si è fatto qualche mese di prigione >>
<< Merle smettila... stai parlando di tua sorella. Nostra sorella. La vuoi con noi mentre andiamo a rubare o rivendere le cose rubate? >>
<< Certo che no! Non voglio che finisca dietro alle sbarre, non me lo perdonerei mai >>
<< Ecco. Evy, vai pure a studiare. Ti chiamo non appena è pronto >> ogni giorno era sempre una litigata con quei due e ogni giorno stringevo i denti e andavo avanti, speravo che prima o poi le cose cambiassero, ma più andavo avanti e più sembrava che peggioravano.

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