Capitolo Uno - terza parte

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Sebbene lo spirito di Aaron fosse più rivolto verso l'ala Est, la sua mente sapeva che dovesse dirigersi ad Ovest, verso la sua stanza.

Lontano da sguardi indiscreti e da servitori curiosi alla ricerca di qualcosa di nuovo da raccontare in giro, l'ala Ovest era la sede delle stanze regali.

I suoi passi riecheggiavano sulle pareti mentre si allontanava dalla zona più affollata della sua "umile dimora". I drappeggi sparsi nel corridoio rendevano la zona più accogliente del resto del palazzo, ma non per questo meno fredda. Se i Nerasties avevano veramente progettato quelle stanze, Aaron avrebbe voluto fargli presente un paio di appunti sul fattore "riscaldamento".

Si ritrovò a battere i denti fino a che non poté entrare nella sua stanza.

Sebbene fosse di dimensioni notevoli, la stanza di Aaron era di certo l'ambiente più confortevole e caldo di tutta la casa. Per sua esplicita richiesta ci era stato aggiunto dentro un camino ed un'ampia finestra che dava sulla piazza del mercato, un pò per la luce ed un pò per il calore. Ogni giorno prima di andare a dormire poteva sentire i suoni e le fioche luci delle bancarelle in chiusura, i bambini scherzare e i paesani ballare; ma la cosa più bella di tutte rimanevano le stelle, quelle stelle così perfette e così luminose che fin da bambino lo avevano sempre affascinato. Secondo un'antichissima leggenda, un popolo di un lontano passato era riuscito a rovinare la natura a tal punto da non riuscire a vedere ne' le stelle di notte ne' il sole di giorno. Aaron non riusciva a credere che qualcuno fosse mai riuscito a compiere un gesto tanto malvagio e tanto stupido quanto distruggere la stessa natura in cui la popolazione stesse vivendo, ma qualcosa nella sua testa lo portava a ripensarci ogni volta che guardava in alto. In realtà, prima di Endhor, non erano state trovate vere testimonianze dell'esistenza di vita sulla Terra, ma c'erano solo dicerie, leggende e miti che popolavano spesso gli incubi dei bambini.

Ma non certo i suoi incubi, lui ne aveva di ben altra natura.

Il suo letto era talmente grande da poter ospitare comodamente ben tre persone ed era costeggiato da un maestoso armadio in mogano che conteneva tutti i suoi abiti più preziosi, sia quelli da gala che quelli che usava per andare in giro.

Tutto era in perfetto ordine, con l'eccezione della sua scrivania, che aveva chiesto espressamente alla servitù di lasciare intoccata. Sopra vi erano sparsi tutti i suoi appunti di calcolo ed economia e libri sulla Storia di Macharia. Ogni tanto si dedicava anche alla lettura di testi magici e di alchimia, ma la maggior parte delle volte dava la precedenza alle materie che gli sarebbero servite come futuro sovrano. A suo padre non piaceva che Aaron si interessasse di strumenti sovrannaturali, anche perché non erano ben visti ne' dal Consiglio ne' dalla maggior parte dei cittadini. La guerra in corso aveva condizionato l'opinione pubblica riguardo le arti magiche più di quanto ad Hadrian piacesse ammettere.

Aaron era distrutto dalla doppia sessione di allenamenti giornaliera e decise di stendersi un secondo sul letto per potersi rilassare.

Notò immediatamente la lettera appoggiata sul suo cuscino: non aveva bisogno di leggere il mittente per sapere chi l'avesse mandata.

Lui ed Enny avevano escogitato questo metodo di comunicazione quando erano bambini ed il Re non gli permetteva di vedersi: Enny avrebbe consegnato il documento ad uno dei servi interni, raccomandandogli la più assoluta segretezza e sostenendo l'importanza vitale del compito ed Aaron non doveva far altro che ripetere il procedimento inverso.

Non erano veloci ed efficaci quanto i Krestins per i messaggi fra le nazioni, ma svolgevano egregiamente il loro compito.

Aaron aprì la lettera e cominciò a leggere:

"Mi hanno riferito che la seduta del Consiglio di oggi è per la pianificazione di un nuovo schema d'attacco.

Il tuo unico vero amore,

Enny"

"Dannazione" pensò non appena la richiuse ignorando il commento di Enny.

Se suo padre aveva intenzione di pianificare un nuovo attacco a sorpresa alla Regina Nera, poteva significare solamente che voleva dare una svolta significativa alla guerra che ormai infuriava da decenni ai confini.

Ma potevano permettersi un'attacco del genere?

Le forze della Regina Nera erano stanche tanto quanto le loro, quindi non potevano attaccare, ma sarebbero riusciti a difendersi a lungo ed infliggendo gravi perdite sul lato di Macharia.

Forse suo padre poteva contare su qualche asso nella manica che non aveva svelato fino a questo momento, ma dalle sue precedenti mosse, Aaron aveva l'impressione che questo Consiglio non gli sarebbe piaciuto per nulla.

Scrisse un paio di righe di ringraziamento ad Enny e lasciò la risposta sul cuscino.

Era troppo stanco per alzarsi, magari avrebbe aspettato solo qualche altro istante prima di mettersi in moto.

Poteva chiudere gli occhi, ma solo per poco tempo... un paio di minuti al massimo. Le sue palpebre si fecero pesanti e prima che potesse accorgersene, Aaron era scivolato nell'incoscienza. 

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora