Capitolo Ventidue - seconda parte

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Atheena soffocò una risata e rispose con calma. -Salve, siamo nuovi ed ahimè ci siamo imbattuti in una brusca traversata, dove possiamo trovare delle nuove divise? –

La ragazzina squadrò Atheena dalla testa ai piedi mettendosi in punta di piedi. Quando fu soddisfatta che non la stessero prendendo in giro, riportò la sua attenzione sugli scaffali.

-Non ne abbiamo al momento, NESSUNO mi ha comunicato avessimo dei nuovi pesci ... ehm ... reclute! – disse esasperata. – NESSUNO mi comunica mai nulla! –

Atheena si chinò per guardarla dritta negli occhi. -Non vorremo causare problemi signorina, se ci può indicare dove siano, andremo per la nostra strada. –

La ragazzina alzò il mento e sorrise. – Proseguite dritti e girate a destra per le mense. La locandiera vi darà dei vestiti puliti, dite che vi manda Nina. –

Fecero per fare un passo avanti quando Nina gli si parò davanti una seconda volta. -E TU – disse puntando pericolosamente una penna ad Aaron. – Vedi di farti una doccia prima di entrare nelle ali nobili, sento la puzza di pesce su di te da quanto sei entrato! –

-Prego? – rispose offeso. Atheena lo prese per un braccio e lo spinse in avanti. Nina li guardò torva uscire dalla sua visuale e continuò ad urlare ordini.

-Ricordatemi di promuovere quel demonio – mormorò Charlie. -Spirito di un leone per una cosina così piccola –

-Mi ha dato del pesce marcio – obiettò Aaron.

-Bene, quindi ho due buone ragioni per promuoverla – ribattè lui.

-Shh voi – li zittì Atheena. -La ragazzina ha magia nelle vene. Va protetta. –

Lasciarono passare un gruppo di servitori prima di continuare a parlare.

-Come fai a saperlo? – chiese Aaron.

-Ha sentito l'odore del mare su di te – rispose lei come se fosse ovvio. -Tutti gli esseri dotati di magia riescono a percepire la fonte del potere di un altro, specialmente se l'energia è ... fresca –

Aaron sentì il sangue salirgli alle guance. – Quindi è così che odoro a te e Charlie? – Per qualche motivo il principe non trovava l'idea di odorare come un merluzzo al naso della ragazza molto allettante.

Charlie ed Enny soffocarono una risata ed Atheena scrollò le spalle come se non importasse.

L'ingresso della mensa era esattamente dove Nina aveva suggerito. Il corridoio continuava verso l'interno del palazzo, ma un grande arco di legno alla loro destra si apriva su una grande sala piena di tavoli. Un profumo intenso di cibo caldo risvegliò lo stomaco di Aaron. Quando era l'ultima volta che avevano avuto un vero pasto caldo?

Voci e schiamazzi si sentirono dall'esterno come se ci fosse in atto un qualche tipo di competizione.

-Di cosa profumo io esattamente? – chiese il principe vestriano.

-È ancora troppo presto per dirlo. – rispose lei. -Non hai usato la tua magia a sufficienza per esserne intrinso. –

-Probabilmente di piccione – suggerì Aaron ancora abbattuto dal fatto che la sua fragranza principale fosse eau de poisson.

-O di nuvole – si intromise Enny. -Sogni, unicorni ... qualcosa su quelle linee. -

Atheena li diresse verso la mensa. Le urla dei servitori erano causate da un'intenso torneo di braccio di ferro fra delle guardie ed un ragazzo dell'età di Aaron. Il ragazzo indossava la divisa dei servitori ed aveva una corporatura estremamente gracile, come se non mangiasse da diversi giorni. Il principe non capiva come potesse tenere testa all'immensa guardia, ma il braccio del ragazzo non vacillava. Enny sgranò gli occhi quando il soldato cominciò a perdere terreno ed il ragazzo sbattè il suo pugno sul tavolo senza versare una goccia di sudore. I suoi capelli rossi erano vivacemente scomposti, ma il ghigno sul suo volto non sembrava toccato da fatica. Gli altri servi in divisa gridarono di gioia e lo sollevarono sulle proprie spalle.

-Tommy! Tommy! – cantavano estatici.

Il ragazzo si godeva l'attenzione e sembrava ignavo degli sguardi assassini che la guardia gli stesse lanciando. Un uomo altrettanto grande dietro di lui gli sussurrò qualcosa ridendo mettendogli una mano sulle spalle.

Atheena sondava la stanza alla ricerca della locandiera ma lanciava sguardi fugaci al ragazzo in aria come se potesse esplodere da un momento all'altro. Si mossero vicino al bancone del cibo.

-Oh oh – mormorò Charlie con un tono che non poteva implicare nulla di buono. Si coprì immediatamente il volto con il mantello e diede le spalle al gruppo di guardie. – Quelli sono i guardiani della sala reale. – sussurrò.- È da settimane che mi cercano nei boschi! –

Aaron riconobbe l'uomo sconfitto come uno dei cavalieri che aveva incontrato nella visione di Charlie. -Forse saranno troppo distratti con questo che- ah come non detto –

Il soldato si alzò, forse alla ricerca di qualcosa da bere e si mosse nella direzione del bancone. Dritto verso di loro.

Atheena afferrò Charlie per un braccio e si pose fra lui ed il soldato. Enny ed Aaron imitarono il suo gesto costruendo una barriera umana apparentemente casuale.

Il soldato si appoggiò al bancone e gridò qualcosa di sconcio alla cameriera nelle cucine. Come a rallentatore Aaron lo vide girarsi nella loro direzione.

Atheena gli diede un pizzico dietro la schiena. -Nasconditi in piena vista, ricordi? – sussurrò.

-Cosa? – chiese. Non poteva vederla, ma Aaron avrebbe potuto giurare stesse alzando gli occhi al cielo.

-Prope – mormorò lei nella lingua degli astri.

Aaron si sentì spinto verso Enny da una forza invisibile ed intuì che l'amico si fosse mosso nello stesso modo. Aaron capì quale fosse il piano della ragazza troppo tardi, quando le sue labbra si poggiarono su quelle di Enny. Sentì la bocca dell'amico piegarsi in una risata e la sua rispondere allo stesso modo contro la sua volontà. Si chiese se suo padre e Frendrel si fossero mai trovati in una situazione del genere durante la propria impresa. Aaron pregò con tutto se stesso che Enny non fosse in grado di percepire il suo odore di pesce marcio.

Il soldato guardò nella loro direzione e distolse subito lo sguardo con uno grugnito. Enny gli cinse la vita con un braccio e la guardia si alzò dalla sua postazione per tornare verso i propri compagni.

Aaron si staccò da Enny e diede una gomitata ad Atheena. -Gentile da parte tua. –

-Ha funzionato, no? – alzò le spalle.

-Non capisco di cosa tu ti stia lamentando, sono un ottimo baciatore – rispose l'amico lanciando uno sguardo fugace a Charlie. – Ah! E complimenti, sei migliorato dall'ultima volta. –

-Chiudi. Il. Becco. – mormorò il principe fra i denti. Non sarebbe entrato nei dettagli di come entrambi avessero perso una scommessa da reclute e di come fossero stati costretti ad un lungo bacio di fronte all'intero campo. Il primo bacio di Aaron in assoluto, per la cronaca.

La locandiera uscì da dentro le cucine e gli sorrise calorosamente. -Ah! Fanciulli, come posso esservi utili? –

Era una giovane donna dai folti capelli castani. I suoi occhi irradiavano calore e lo misero subito a suo agio.

-Ci manda Nina – offrì Atheena. -Ci servirebbero delle nuove divise. –

La locandiera annuì e poco dopo il loro piccolo gruppo era l'emblema della servitù vestriana. Larghi pantaloni blu scuro e camicia bianca per Enea, Charlie ed Aaron e una vestito azzurro per Atheena. Aaron non si era mai sentito così ridicolo in vita sua.

-Nuove divise saranno il mio secondo emendamento – disse Charlie dando voce ai suoi pensieri. -Ora da questa parte, la sala del trono non è lontana. – 

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora