Capitolo Venticinque - prima parte

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Capitolo Venticinque

Conseguenze

I funerali di Re Fhior si svolsero una settimana dopo la sua morte. Sia Aaron che il resto del suo gruppo avevano bisogno di tempo per riprendersi dallo scontro, fisicamente ed emozionalmente. Aaron aveva perso i sensi per due giorni, ma considerando che sarebbe dovuto essere morto, non poteva lamentarsi. Sotto insistenza di Atheena, aveva lasciato l'infermeria non appena in grado di camminare per passare diverse ore in spiaggia. Come lei aveva ipotizzato in passato, anche solo la vicinanza con l'oceano aveva velocizzato la sua guarigione esponenzialmente. Le sue braccia erano ancora severamente ustionate ed Aaron cercava di non farsi distrarre troppo dal pensiero che quelle cicatrici lo avrebbero lasciato sfregiato a vita: era sopravvissuto, e questo era ciò che importava.

Il principe aveva visto Enea due o tre volte da quando si era ripreso. Il cavaliere controllava continuamente che stesse bene per poi tornare al fianco di Charlie ed aiutarlo con l'organizzazione del funerale e l'organizzazione delle truppe per l'attacco. Aaron non aveva idea di quale forza gli richiedesse stare in piedi senza lamentarsi vista la frattura scomposta del suo braccio.

Il neo-eletto Re non si era fatto vivo, ma Aaron immaginò che si facesse tenere aggiornato da Enny sulle condizioni dell'infermeria. Il principe non lo avrebbe cercato finchè l'amico non avesse elaborato il proprio lutto in pace.

Atheena se l'era cavata con qualche graffio ed una costola rotta quando l'automa l'aveva lanciata contro le finestre. Ogni suo respiro sembrava sofferto, ma come il principe, stava guarendo più in fretta di quanto un mortale avesse mai potuto fare. Lo seguiva come un'ombra da una settimana, come se avesse paura che crollasse da un momento all'altro. Aaron cercava di dimostrare la propria forza ogni volta che ne aveva la possibilità, ma lei lo fermava sistematicamente con un rimprovero.

Poco prima del funerale, si erano seduti in riva al mare in ascolto delle brezza marina. Le barche erano interamente rivestite di nero in segno di lutto. Come era tradizione, il corpo del Re sarebbe stato portato a largo e gettato in mare, così che gli dei potessero accogliere la sua anima.

Aaron si alzò con un salto e si stiracchiò le braccia. La pelle tirava sotto la maglietta, ma cercò di ignorare il dolore.

-Non dovresti muoverti così tanto – obiettò Atheena puntuale. – La pelle deve avere tempo di riaquistare la propria elasticità e..-

-Oh per l'amor degli astri! – sbuffò Aaron.

Atheena sembrò sul punto di ribattere ma si morse la lingua. Non era la prima volta che lo faceva in quella settimana: sembrava sul punto di dirgli qualcosa e poi si bloccava.

-Devo per caso entrare nella tua testa per capire cosa mi stia nascondendo? – minacciò Aaron pur sapendo che non ne avrebbe avuto la facoltà. Ormai aveva capito che poteva accedere ai pensieri della ragazza solo quando lei glielo permettesse, consciamente o inconsciamente.

Lei guardò l'oceano. -Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto quando ti ho curato. – ammise.

Aaron rise. -Qualunque cosa sia, mi hai salvato la vita. Te ne sarei eternamente grato anche se significasse che debba essere il tuo schiavo a vita. –

Lei sembrò pesare la sua offerta. Rise imbarazzata. – Temo sia più complicato di così. – spiegò. – Non c'era molta energia rimasta nell'ambiente dopo lo scontro e quindi ho ... ah... accidentalmente attinto dalla mia stessa energia. –

-Non pensavo si potesse fare – disse sorpreso. Osservò le proprie dita piegarsi come se non le riconoscesse più.

-Medea mi aveva detto fosse possibile, ma molto pericoloso – rispose. Giocò con i propri capelli per non guardarlo negli occhi. Aveva smesso di tingerli anche di fronte al resto degli abitatanti di Xenia e cadevano bianchi sulle sue spalle. -Ci sono sempre delle... controindicazioni. –

Aaron alzò un sopracciglio. – È per questo che mi segui da tutta la settimana, aspetti che una controindicazione si verifichi? –

-Oh no, conosco già il prezzo. – prese un lungo sospiro prima di continuare. – Per farti vivere ho attinto dalla mia forza vitale. Respiri perchè io posso respirare, cammini perchè io sono in grado di camminare e così via. Sei vivo perchè io lo sono... Quindi se io dovessi morire ... –

-Oh – rispose Aaron capendo il pensiero inespresso. Scrollò le spalle. -Dovremo solo far in modo che tu non muoia quindi, no? Non mi sembra questo grande problema: sei piuttosto indistruttibile. –

Atheena rise come se un grande peso gli si fosse sollevato dalle spalle. -Andiamo, il funerale sta per cominciare. –

L'intera popolazione di Xenia era riunita in lutto di fronte alla barca con il corpo del sovrano avvolto in pesanti drappi neri. Il sacerdote pronunciò le parole di commiato che Aaron ricordava dal funerale della propria madre.

-Che gli dei accettino l'anima del nostro sovrano. Un eroe, un padre, un vero re del mare. – alzò le braccia al cielo per accogliere la benedizione degli dei.

Charlie spinse la barca in acqua fino a che il mare gli raggiunse le ginocchia e poi la lasciò andare con la corrente. Il popolo rimase in silenzio fino a che la barca non scomparve dall'orizzonte.

Charlie si girò verso il suo popolo e chiamò a se Necla, la Guardia Reale che li aveva aiutati in battaglia.

-Popolo dei Vestri. – proclamò. -È con grande tristezza che dichiaro la nostra terra in guerra contro le Terre Bianche. –

Mormorii e pianti si levarono dalla popolazione, ma nessuno si oppose: la notizia doveva essere già trapelata dalle truppe nella settimana trascorsa.

-Macharia combatte la nostra battaglia da decenni. – continuò levando un pugno al cielo. -È venuto il momento di porre fine a queste ingiustizie, la Regina Nera rimpiangerà il giorno in cui ha deciso di opporsi al Regno dei Vestri! –

Il suo proclama fu accolto con un grido di battaglia. Onore e rispetto bruciavano nel petto dei vestriani. Aaron riconobbe in loro un popolo di combattenti.

Il principe sentì un formicolio dietro la nuca. Medea lo stava fissando intensamente da dietro la folla con un sorriso. Atheena notò la direzione del suo sguardo ed emise un verso simile ad un ringhio. In un battito di ciglia, Medea era scomparsa. 

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora