Capitolo Sei - prima parte

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Capitolo Sei

Piani e patti

Thea e Gregrory si erano svegliati poche ore dopo, completamente ignavi del rischio che avevano corso. Enny aveva strappato un ulteriore pezzo della propria maglia e lo aveva offerto alla ragazza che aveva accettato senza storie. Avrebbero potuto costruire una fasciatura con il fogliame, ma Enny non avrebbe avuto la possibilità di sfoggiare i propri addominali perfetti. Era normale per gli Alastyn avere dei muscoli scolpiti? Aaron cercò di non fare mentalmente paragoni con se stesso. Gregory sembrava altrettanto entusiasta del continuo flettere di Enny visto come avesse catturato l'attenzione di Thea.

I cavalieri avevano passato il tempo raccogliendo bacche e frutti del bosco ed alla ricerca di sorgenti d'acqua fresca per riempire le proprie borracce d'allenamento. Non erano molto capienti, ma almeno gli avrebbero permesso di viaggiare per qualche ora alla volta prima di doversi fermare per cercare ristoro.

"Viaggiare verso dove?"

Il principe non lo sapeva. Come dopo ogni visione, il suo cervello era annebbiato e gli risultava difficile prendere una decisione così importante. Non aveva ancora riprovato a prendere la pagina delle Historiae dalla ragazza, ma non sembrava che questa avesse alcuna intenzione di fuggire, quindi decise di poter sprecare un altro paio di minuti per raccogliere le idee. D'altronde, la loro imminente decisione non era dipendente dal risultato di una qualche impresa che un cavaliere aveva compiuto secoli prima.

La Foresta Rossa era quieta in attesa della sua decisione. Il sole filtrava fra le alte fronde degli alberi lanciando una luce rossastra sui loro volti. Le foglie avevano cominciato a cadere da qualche mese a Celestia, ma qui le stagioni sembravano non esistere e gli alberi erano ancora folti di foglie rosse e arancioni.

-Per quanto mi renda estatico stare in un silenzio imbarazzante per ore – disse improvvisamente Enny mentre metteva la sua borraccia nella tasca dei pantaloni. La sua maglia irreparabilmente stracciata lasciava trasparire il petto ferito dalla fuga dalla Biblioteca il giorno prima. Il cavaliere continuava a toccare la fasciatura che aveva avvolto intorno al profondo taglio sul braccio. -Dobbiamo decidere dove andare e dobbiamo deciderlo ora, prima che i ribelli trovino il passaggio e ci facciano una visitina nella Foresta Rossa –

Il principe si mise le mani fra i capelli. Erano feriti, stanchi e senza provviste. Avevano bisogno di ristoro e ne avevano bisogno nel minor tempo possibile.

-Re Fihor era disposto ad aiutare Macharia – propose. – Forse potremo chiedere aiuto ancora una volta-

-Re Fihor avrebbe lasciato morire centinaia di ragazzi Machariani senza allenamento per il principio di non avere tante perdite quante Macharia – ribattè Thea mentre il sangue le saliva alle gote. Il fervore con cui lo aveva interrotto era stato subito spento dalla realizzazione di essere andata contro la catena di comando. Le abitudini erano tarde a morire. -Intendo dire ... dubito che possa aiutarci –

Del come Thea fosse venuta a sapere di queste informazioni confidenziali, Aaron non aveva il minimo dubbio. Lanciò uno sguardo assassino ad Enny che si impegnò ad ignorarlo beatamente.

-Concordo- rispose quello che nel mentre aveva preso a pulirsi le unghie con la punta della sua spada. - Spero solo che la notizia dell'assedio gli arrivi il più tardi possibile così che non possa sfruttare la nostra debolezza a proprio vantaggio -

Gregory alzò una mano per chiedere la parola. Aaron sollevò il mento per concedergliela.

-Verrà a sapere dell'assedio in un modo o nell'altro – disse il cavaliere. -Sua figlia è stata assassinata, sicuramente la sua posizione è compromessa in nostro favore a prescindere ... –

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora