Capitolo Sette - prima parte

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Capitolo Sette

Castair

Camminavano nella foresta da ore. La luce rosata che filtrava attraverso gli alberi li seguiva nel loro percorso. A dispetto di ciò che Enny aveva proposto all'inizio del viaggio, la ragazza aveva preso il comando del gruppo. La sua idea era quella di fare rifornimenti prima della lunga traversata della Foresta Rossa e li stava guidando verso Castair. Il villaggio si trovava ai confini della Foresta Rossa e sufficientemente fuori dalla civiltà da permettergli di passare inosservati e prendere provviste.

Assumendo che la ragazza li stesse portando nella direzione giusta. Assumendo che non li stesse consegnando nelle mani dei loro nemici in cambio di protezione. L'unica sicurezza che Aaron possedeva era che non sarebbero entrati in contatto con la Regina Nera.

Il terreno era ricoperto di appiccicosa resina che rendeva faticoso alzare i piedi. Il cinguettio degli uccellini era l'unico suono che interrompeva il rumore dei loro passi.

"Quasi l'unico suono" pensò Aaron quando Enny si schiaffeggiò in viso per l'ennesima volta. L'insetto poco più grande di un pollice volò via prima di essere colpito per poi tornare all'attacco pochi secondi dopo. Le doppie ali sottili gli permettevano di essere veloce e silenzioso nonostante il tozzo corpo che sostenevano.

-Dannati Stingers – disse massaggiandosi la gota. Un punto rosso sanguinante si stava già formando lì dove era stato punto. – Inutili nella catena alimentare, eppure continuano a sopravvivere all'estinzione... Non capisco perchè non prendano di mira anche voi! –

-Il sangue degli Alastyn è notoriamente più dolce – rispose la ragazza. Uno stormo di Stingers le volò affianco senza degnarla di nota come per confermare la sua affermazione.

Enny sbruffò. Era la prima volta che Aaron non vide il suo ego gonfiarsi all'implicazione che derivasse dalla stirpe delle creature marine.

-Quindi abbiamo deciso di ignorare il fatto che quando voi due vi siete sfiorati avete guadagnato un'ustione di terzo grado? – chiese Enny. Aaron guardò la propria mano fasciata. Il dolore era un sordo richiamo agli avvenimenti della sera precedente. Il principe aveva attentamente evitato l'argomento fino a quel momento. Parte di se sapeva che se ne avesse parlato la ragazza sarebbe fuggita portando con se la mappa e lui sarebbe rimasto solo con le sue domande. Ed Enny.

-Un incantesimo di protezione comprato nel Regno dei Vestri prima di partire – rispose lei senza voltarsi. Gli arbusti rossi erano sempre più radi ed il camminamento stava diventando meno impervio. Persino la polvere rossa nell'aria era sempre meno fitta. Aaron riusciva a distinguere più chiaramente i corpi dei suoi compagni di viaggio.

-La magia è proibita nel Regno dei Vestri ed a Macharia – si oppose Enny. I suoi capelli biondi erano coperti da un sottile strato di resina che gli dava dei riflessi rossi come se stesse diventando parte integrante della natura intorno a lui. Aaron era sicuro che i suoi capelli fossero incollati sulla sua testa come se un Troll li avesse leccati. -Deve essere stato un incantesimo molto costoso –

-E non molto utile – continuò il principe. – Visto che ti avevamo nelle nostre mani nella Biblioteca. –

La ragazza si girò verso di lui. – Non ricordo alcuna parte di quella circostanza durante la quale alcuno di voi due sia stato in grado di disarmarmi e/o mettermi in pericolo – alzò un sopracciglio perplessa. – A meno che voi non steste fallendo di proposito perchè sono una ragazza? –

Enny sbuffò rumorosamente. -Stai forse suggerendo che due cavalieri della Guardia di Macharia non potrebbero disarmare una ladruncola qualunque? – chiese con superiorità. -Perchè in quel caso...-

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora