Capitolo Due - prima parte

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Capitolo Due

La profezia perduta

Il bianco della neve illuminava la foresta notturna riflettendo i raggi lunari. Faceva freddo, ma la bambina non poteva muoversi... no, non doveva muoversi. Un solo piccolo gesto e i cacciatori l'avrebbero trovata. Non poteva permettersi nemmeno di respirare.

Era nascosta dietro una piccola roccia scura, forse un vecchio albero abbattuto. Se la pattuglia fosse passata di lì l'avrebbe sicuramente vista. Aveva nascosto bene le sue tracce, ma sarebbe bastato? I Cacciatori di Hustred erano noti per i loro sensi sovrannaturali e le loro capacità fisiche oltre la norma. Era la stessa Regina che selezionava la sua squadra di sicari e poi ne incrementava le doti grazie alla pratica della magia nera. Si diceva che dopo essere stati incantati, i Cacciatori non avessero più la facoltà di scelta delle loro azioni, ma che potessero vedere e capire tutto ciò che succedeva intorno a loro. Doveva essere come rimanere intrappolati in una scatola vuota per tutta lo propria esistenza, senza nemmeno la facoltà di urlare al cielo la propria miseria.

In passato, la bambina aveva temuto che la Regina potesse condannarla allo stesso destino, ma per qualche motivo a lei sconosciuto non ci era mai riuscita. Torture? Certamente, ma mai senza che le potesse perdere il controllo.

Era ormai da un anno che la bambina riusciva a sfuggire ai cavalieri ed ai Cacciatori senza che questi riuscissero a portare a casa alcun indizio, ma sapeva che questa fortuna non sarebbe durata ancora a lungo. Gli alberi e gli spiriti della foresta l'avevano aiutata più volte, ma la Regina non aveva smesso di cercarla per un solo istante.

La bambina si era tagliata e tinta i capelli, aveva indossato abiti maschili e tentato in ogni modo di sembrare qualcun altro, ma la sua aura magica continuava a tornare e lei non poteva mascherarla.

Aaron conosceva quella scena. Ogni tanto i sogni ritornavano o si ripetevano senza alcuna ragione apparente. La prima volta che l'aveva vista avrà avuto undici o dodici anni, la stessa età della bambina. Un flashback di un'esperienza che non aveva mai vissuto, ma che conosceva bene come se la memoria gli appartenesse. Aaron poteva provare tutto quello che la bambina provava e sapere tutto ciò che pensava, ma allo stesso tempo risultava un osservatore esterno dell'intera vicenda.

La prima volta che sognò la bambina dai capelli bianchi era la notte di Natale ed urlò così tanto da svegliare l'intera ala Ovest del palazzo. Ne' sua madre ne' suo padre riuscirono a fargli aprire gli occhi finché la visione non finì del tutto ed anche diverse ore dopo Aaron non era stato in grado di cancellare dalla sua mente quelle terribili immagini.

Da quella notte, almeno una volta a settimana, Aaron avrebbe rivisto la bambina. A volte nulla di tragico succedeva e lei passava tutto il tempo della visione a leggere o ad accendere un fuoco nella foresta, ma a volte il suo passato tornava a rincorrerla e lei doveva scappare.

"Scappare da cosa?" Era la domanda ricorrente che affollava i pensieri di Aaron.

A distanza di otto anni di visioni, Aaron ancora non era in grado di stabilirlo. Indubbiamente si trovava nella terra della Regina Nera, che per qualche motivo la voleva morta a tutti i costi, ma la ragione rimaneva ignota. Dare la caccia ad una bambina per nessun motivo sarebbe stato decisamente troppo crudele ed insensato, persino per gli standard della Regina stessa.

Un tonfo poco lontano da lei la fece sospirare di sollievo. Ancora una volta era riuscita a sfuggirgli, ma quanto sarebbe durata?

"Pochi mesi" le rispose mentalmente Aaron. Sapeva che al compimento del suo tredicesimo anno, la bambina sarebbe stata colta di sorpresa da un sopralluogo improvviso nel villaggio di Berchat ed i Cacciatori l'avrebbero presa momentaneamente in custodia.

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora