Capitolo Tredici - seconda parte

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-E c'è dell'altro- continuò Aaron. Tirò su il mento per darsi l'autorità che non sentiva di avere. -Vorrei offrirti di tornare a Macharia con me ed aiutarmi a rimettere mio padre sul trono. –

Era da giorni che il principe pianificava di fare la sua proposta, ma ogni volta che ci pensava la paura del rifiuto lo aveva bloccato in partenza. Non era solo l'idea di perdere l'unica persona che potesse dare un senso ad i suoi poteri, ma anche quella di infrangere ogni sua possibilità di ottenere un valido aiuto nell'opporsi ai ribelli. Aaron aveva immaginato ogni singola risposta uscire dalla bocca di Atheena, ma si ritrovò comunque spiazzato quando lei scoppiò in una fragorosa risata.

-E perché mai dovrei accettare?- rispose lei ricomponendosi. Aaron cercò di concentrarsi su altro che non fosse quanto melodiosa la sua risata era suonata nelle sue orecchie. Nonostante la sua risposta di scherno, Il principe aveva visto i suoi occhi verdi brillare di interesse.

-Multipli ragioni – offrì. Raccolse le mani dietro la schiena e strinse le spalle per darsi un tono regale. Il padre gli aveva insegnato ogni dettaglio su come intrattenere inchieste dove richiedeva qualcosa ma senza abbassarsi al livello di effettivamente chiedere. Aaron si sentì immediatamente uno sciocco e sciolse la posa. – Potresti ottenere posizioni di rilievo a corte, incoraggiando l'idea della magia come uno strumento per il bene e potrei offrirti protezione a tempo indeterminato –

Atheena alzò gli occhi al cielo. -Ed io che pensavo che mi offrissi che so ... un'ala del castello – disse. Aaron non sapeva se prendere la sua risposta seriamente. Si era distratto al pensare come sarebbe stato strano vivere con la ragazza a due passi di distanza: sarebbero divenuti amici? O forse lo erano già? Dopo un mese di viaggio Aaron non aveva potuto fare a meno di notare che la ragazza fosse meno fredda nei suoi confronti. Quelli che erano stati solo radi commenti sarcastici all'inizio della Foresta Rossa, ora erano vere e proprie conversazioni.

Conversazioni che lo lasciavano stupito e sentirsi come uno stolto, ma pur sempre conversazioni.

-Se mi unissi alla tua... alla vostra causa mi disegnerei un bersaglio sulla schiena più di quanto non abbia già fatto. – riprese più seriamente. -I miei nemici non si fermerebbero alle mura del tuo castello-

Aaron sentì un brivido corrergli giù per la schiena al ricordo delle notti ghiacciate nelle Terre Bianche mentre la ragazza fuggiva dalla Regina Nera. Come poteva chiederle un sacrificio del genere?

-Per questo accetto – disse lei lasciandolo sgomento.

-Cosa?- chiese Aaron con un tono che aveva ben poco di regale. Enny si alzò in piedi di scatto.

Atheena alzò le spalle. – Non posso passare tutta la vita a fuggire. Non posso rimanere a guardare come un'osservatrice esterna tutto il male che scorre su Endhor. – Per un attimo i suoi occhi si inumidirono e lei si voltò verso l'orizzonte. Il cielo era tinto di rosa e lasciava gentili ombre sui loro visi. I suoi capelli bianchi erano quasi rosei. -Non permetterò che riaccada. – Stava pensando ad un evento del suo passato.

Aaron avrebbe bruciato il castello della Regina Nera in quell'istante se solo avesse potuto cancellare la tristezza dal volto della ragazza.

-Magari una torre – biascicò prima di potersi fermare.

-Prego?- Il suo commento l'aveva perlomeno distolta dai cupi ricordi.

-Non credo di poterti concedere un'intera ala del castello – disse. – ma magari una torre o un padiglione -

Lei sorrise. – A patto che ci siano un paio di statue in mio onore –

Enny batté la mani in segno di approvazione. – Finalmente qualcuno che riesce a farsi valere con il principe di Macharia! Sono da anni che lo aiuto e credi che io abbia mai ricevuto un piccolo busto in marmo per commemorarmi? NOSSIGNORE. –

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora