Capitolo Dodici
La profezia delle tre corti
Fra la deviazione causata dall'incendio e il tentato annegamento di Atheena, i compagni avevano perso due giorni sulla tabella di marcia. La ragazza giurò di conoscere una strada che gli avrebbe permesso di aggirare il bosco senza entrarci per poi continuare al ridosso delle Dorsali.
Quello che aveva omesso, era che la strada fosse tutta in salita. Il terreno sdrucciolevole non offriva molti appigli per le suole delle loro scarpe già consumate ed Aaron si ritrovò più di una volta con il bacino per terra. Tali avversità non sembravano toccare minimamente nè Enny nè la ragazza, i quali saltavano con destrezza da un sasso all'altro per evitare il fango. Proseguivano in silenzio, intenti a ripensare alle parole che lo spirito bianco gli aveva rivelato. Aaron pensò che il suo consiglio fosse sensato, anche se criptico: doveva eseguire qualunque fosse il suo destino. Un consiglio a cui avrebbe volentieri acconsentito se solo avesse saputo come fare. Ciò che lo disturbava maggiormente erano le premonizioni che i suoi compagni di viaggio avevano ricevuto.
Dopo diverse ore di camminata, Atheena gli ordinò di fermarsi. Il cielo notturno era limpido sopra le loro teste. Aaron si ritrovò a nominare mentalmente tutte le costellazioni di cui il padre gli aveva parlato nelle lunghe notti estive quando si allenavano fino a tardi.
"Andromeda, Aries, Hercules, Gemini, Perseus ..."
-Mi chiamano figlia della foresta perchè è li che sono nata ed è con i boschi che la mia magia risuona meglio – cominciò la ragazza senza preavviso. Si era seduta su un tronco e stava lavorando su un principio di fuoco. Lei notò che i due cavalieri erano rimasti in piedi. – Vuoi sapere del tuo futuro destino, no?–
Aaron si affrettò a sedersi e passarle dei legnetti. Un brivido che non aveva nulla a che fare con la magia gli passò attraverso la schiena quando le loro mani si sfiorarono. La ragazza mormorò una parola in una lingua sconosciuta e delle lingue di fuoco fuoriuscirono dalle sue dita.
-Solo una persona al mondo si riferirebbe a me con quel nome – continuò. Le fiamme si riflettevano nei suoi occhi verdi dandole un'aria cupa. – Il fatto che gli spiriti bianchi ne fossero a conoscenza può solo che provare il fatto che sapessero di cosa stessero parlando. –
-Ho come l'idea che abbiano utilizzato dettagli della nostra vita di cui solo noi siamo a conoscenza con lo scopo di farci credere a ciò che dicevano – aggiunse. – Il mio nome, qualunque cosa significasse ciò che hanno detto ad Enny ed il riferimento all'impresa di tuo padre non possono essere un caso. –
Aaron alzò un sopracciglio. – Impresa di cui solo la famiglia reale dovrebbe essere al corrente e che noi non abbiamo mai nominato in tua presenza. –
Lei scaccio le sue obiezioni con la mano. – I segreti viaggiano più velocemente dei Krestins fra i Regni – disse. – Immagino abbiate intuito che non avessi nulla a che fare con Lord Alastor ed ho il presentimento che c'è ancora qualcosa che voi non mi stiate dicendo riguardo la vera ragione per cui non mi avete arrestato quando ne avevate la possibilità –
Aaron ed Enny si scambiarono uno sguardo colpevole e continuarono a tacere.
-In ogni caso – continuò. - Il vero motivo per cui ero lì era quello di prendere possesso della profezia perduta e portarla indietro alla ... resistenza-
-Lavori per la resistenza? – chiese Enny.
-Cosa sarebbe la resistenza?- disse il principe nello stesso istante.
Atheena sembrò perplessa. -Il Circolo ... sul serio non ne hai mai sentito parlare? –
Aaron sentì il sangue salirgli alle guance. Avrebbe dato qualunque cosa per non sentirsi così inetto di fronte a due delle persone più intelligenti che avesse mai conosciuto nella sua vita.
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Endhor - La profezia perduta #Wattys2020
Fantasy*Completa - in revisione* Tre doni, tre terre |Bagnate dal sangue, distrutte da guerre; Solo chi cominciò le potrà finire |O nel tentare i regni dovranno perire; Tre popoli, tre scontri; |Il cerchio di Endhor distruggerà le corti. Il volere degli as...