Capitolo Tredici
Xenia
Erano settimane che Aaron non aveva una visione. Aveva immaginato che con l'arrivo della ragazza nella sua vita, avrebbe smesso di incontrarla nelle ore notturne, ma anche questa notte si ritrovò sbalzato fuori dal suo stesso corpo.
La visione cominciò come molte altre: la ragazza correva in un bosco.
Il principe percepì subito qualcosa di diverso. La ragazza aveva i capelli di un rosso accesso e correva reggendosi le pensanti gonne per non inciampare negli arbusti che le si ponevano davanti. Non era la prima volta che Atheena si tingesse i capelli, ma erano i suoi movimenti meno eleganti che facevano dubitare il principe di ciò a cui stesse assistendo. La ragazza indossava un abito complesso, pieno di orli dorati e stoffe fiorate e forse era proprio il volume che le impedisse una fuga agile.
"Non mi devono trovare. Non mi devono trovare" continuava a pensare.
Si voltò cercando di vedere se i suoi assalitori la stessero seguendo.
Aaron sussultò alla vista del suo volto: quella non era Atheena. Il suo viso era più rotondo, i lineamenti meno spigolosi. Le sue orecchie erano pienamente umane, non appuntite come quelle dei sangue misti. I suoi occhi erano di un marrone così scuro che rasentavano il nero. Se gli occhi fossero veramente lo specchio dell'animo, quelli della ragazza mostravano un'animo in conflitto con se stesso. Le labbra fine ed il naso lungo le davano un aspetto regale, l'illusione rotta solo da una lunga cicatrice biancastra che gli attraversava la guancia destra.
La sua corsa arrivò ad una conclusione quando inciampò su un sasso nascosto dalle foglie. Con un grido di rabbia la ragazza afferrò la gonna e la strappo con violenza, rivelando un paio di braghe in pelle a coprirle le gambe. Aveva una caviglia slogata, forse rotta. Non avrebbe potuto continuare per diversi giorni. Aaron sentì determinazione nei suoi pensieri mentre lanciò i resti delle sue gonne dietro i cespugli. Con una mossa veloce, afferrò un coltello nascosto dentro i pantaloni e si tagliò di netto i capelli. Strinse il pugno su un mucchio di terra e fango sotto di se e se li sparse sul volto e fra i capelli rimasti rendendosi irriconoscibile.
Un rumore di zoccoli arrivò nella sua direzione. La ragazza si trascinò vicino all'arbusto di un albero e si sedette come se stesse facendo un pisolino pomeridiano.
Due cavalieri si fermarono vicino a lei. Attraverso la foschia della visione, Aaron riconobbe lo stemma blu e giallo del Regno dei Vestri.
-Stiamo cercando una fuggitiva – disse uno non scendendo da cavallo. La sua espressione disgustata lasciava intuire che non volesse avvicinarsi ad un vagabondo. -Tu... hai visto da che parte è andata? –
La ragazza alzò un braccio in direzione Ovest. – Di là – disse con una voce molto più profonda di quello che Aaron avesse immaginato.
I cavalieri proseguirono in quella direzione senza un accenno di ringraziamento.
La ragazza sospirò di sollievo ed i suoi lineamenti si dissolsero.
Aaron si svegliò con la bocca asciutta e la mano fasciata che gli bruciava intensamente. Non sapeva cosa fare di una visione del genere. Era forse un'altra strega che era riuscita a fuggire agli assassini delle corti? Se era nel Regno dei Vestri forse avrebbero potuto aiutarla e chiederle ausilio nell'impresa da compiere.
Il principe si stava per alzare quando realizzò che Atheena ed Enny fossero già in piedi.
-... non credo sia una buona idea – stava dicendo Enny. – Temo Aaron non reagirebbe bene alla notizia. –
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Endhor - La profezia perduta #Wattys2020
Fantasy*Completa - in revisione* Tre doni, tre terre |Bagnate dal sangue, distrutte da guerre; Solo chi cominciò le potrà finire |O nel tentare i regni dovranno perire; Tre popoli, tre scontri; |Il cerchio di Endhor distruggerà le corti. Il volere degli as...