Capitolo Dieci - seconda parte

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Improvvisamente, l'acqua cessò di attaccare lui ed Enny. Il vortice si era riconcentrato ai piedi del lago, dove aveva circondato la ragazza. Lei era allo stremo delle forze ed colpi di luce più fiochi e meno frequenti la costringevano a retrocedere. Aaron vide a rallentatore il suo piede scivolare sulla sponda.

-NO! – gridò correndo nella sua direzione, ma sapeva già fosse troppo tardi.

Con un ultima spinta, il vortice risucchiò la ragazza nel lago ricongelandosi sopra di lei.

Aaron si inginocchiò sulla banca del lago e vide terrorizzato che la ragazza ne fosse intrappolata sotto la superficie. Batteva pugni contro il ghiaccio cercando di frantumarlo, ma senza risultati. Aaron affondò il coltello nel ghiaccio ripetutamente senza scalfirlo. Enny lo raggiunse e provò la stessa tattica con la spada. Aaron non sapeva quanto tempo fosse passato da quando la ragazza era stata sommersa. Secondi? Minuti? Quanto tempo poteva passare prima che un essere umano affogasse nell'acqua congelata? La ragazza aveva smesso di sbattere il proprio pugno contro il ghiaccio. I suoi occhi verdi erano rassegnati, ma sereni. L'acqua aveva sciolto ciò che era rimasto della tintura dei suoi capelli, rivelando il suo colore bianco naturale.

-No, no, no, NO! – gridò Aaron. La ragazza era l'unica speranza che il suo popolo avesse per sfuggire alla prigionia. E c'era di più nella sua disperazione: lui la conosceva, era sua amica. L'aveva vista soffrire, gioire, vivere e crescere con lui, non poteva accettare di vederla semplicemente ... morire.

Uno strano formicolio partì dal marchio sulla sua mano per estendersi in tutto il corpo. Aaron guardò come un osservatore esterno il suo corpo brillare e muoversi senza che lui lo controllasse. Sapeva cosa stesse succedendo senza capirlo veramente: lo sentiva nelle ossa, l'energia che stava attirando dall'ambiente intorno a lui e che si stava accumulando nei suoi palmi. Non si era mai sentito così forte, così veloce ... così vivo. Era difficile riuscire a formulare un pensiero coerente in un tale stato di euforia, ma l'immagine della ragazza sotto il lago lo riportò alla realtà. Istintivamente posò le mani sul ghiaccio che si sciolse immediatamente, soffice come fosse fatto di panna.

La ragazza non si muoveva più, stava sprofondando verso il fondale del lago. Aaron si tuffò per riprenderla e fu colpito immediatamente dalla sensazione di un milione di aghi che si infilavano nella pelle. Non sentiva esattamente freddo, ma mano a mano che si allontanava dalla superficie, era sempre più difficile attrarre energia per riscaldarsi. Aaron allungò la mano e con una bracciata afferrò la figura fluttuante della ragazza. Nuotò verso l'alto con tutta la forza che aveva nelle gambe e spinse la ragazza sopra la superficie dell'acqua. Enny l'afferrò prontamente e cominciò a soffiarle in bocca per costringere l'acqua ad uscire dai polmoni. Aaron si accasciò vicino e le prese il polso per controllare il battito cardiaco, senza trovarlo. Le posò le mani sul petto e cominciò a premere ritmicamente per permettere al sangue di circolare.

"È finita, è finita" continuava a dire una vocina nella sua testa. Lui non l'ascoltò e continuo a muoversi.

Aaron percepì il corpo dell'amica rimettersi in vita sotto le sue mani. Era come se potesse vedere l'energia che veniva risucchiata dall'esterno per aiutare gli organi a riprendere il loro funzionamento. La ragazza sussultò e si girò per vomitare l'acqua che aveva ingerito. Enny fece qualche passo indietro mentre Aaron gli teneva la testa per evitare si facesse del male.

-Aaron – disse Enny continuando ad allontanarsi. – Non posso avvicinarmi ... non posso respirare lì –

Aaron era troppo stordito per capire di cosa stesse parlando.

Intorno a loro ogni singolo arbusto o filo d'erba era appassito. Il cerchio continuava lentamente ad estendersi secondo dopo secondo.

"Le creature magiche prelevano energia dall'esterno" aveva detto Lili.

Era forse quello che Aaron stesse facendo? Era lui il responsabile di quella morte? Era lui il motivo per cui Enny non poteva avvicinarsi?

Il principe si rese conto di stare ancora brillando di energia. Con un'immeso sforzo di volontà, comandò il suo corpo di diminuire ciò che stesse facendo. Non sapeva bene come o cosa fare e si ritrovò a pensare con rammarico a quella volta che il padre decise di metterlo sul suo primo cavallo senza insegnargli a cavalcare. In quel momento come allora, si lasciò guidare dall'istinto e ottenne il risultato sperato. Il cerchio di morte fermò la sua avanzata. Enny si sedette al suo confine. Aaron non aveva bisogno di guardare l'amico negli occhi per sapere che fosse terrorizzato e che parte di quel terrore era causato proprio da lui.

Lasciò che la sua attenzione si concentrasse sulla ragazza. Le sue mani avevano ancora un colore grigiastro e le sue labbra erano tinte di viola, i primi segni dell'ipotermia che il suo corpo stava combattendo. Tremava così violentemente che Aaron temesse si potesse fare male sbattendo contro il terreno. La prese fra le braccia e concentrò il calore che aveva immagazzinato su tutto il suo corpo per riscaldarla. I suoi vestiti si asciugarono in pochi minuti e la ragazza riuscì a rilassare i muscoli in tensione.

-Non ti preoccupare Marion, andrà tutto bene, sei viva ed andrà tutto bene. Sei viva. – disse il principe più per rassicurare se stesso. Il suo cuore batteva talmente forte che aveva paura il suono della sua voce ne sarebbe stato coperto.

La ragazza fissò i suoi occhi verdi su di lui.

-A...Atheena – rispose con voce gracchiante. – Il mio nome è Atheena.– 

.....

Nota Autore: Yai! Il vero nome della ragazza e' stato rivelato! Cosa ne pensate della storia? Fatemi sapere nei commenti! 

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora