Capitolo Ventuno - terza parte

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Il cacciatore non ne sembrò scioccato dietro i suoi occhi vitrei ed attaccò la pianta. Questa sembrava immune alla sua spada, che si infranse inutilmente contro il suo stelo mentre questo di avvolgeva intorno al suo collo. Atheena udì un netto "crack" ed il cacciatore cadde a terra esanime. Le rimanenti radici si fiondarono sulle sbarre della sua cella e le sue catene e le infransero come fossero di cartapesta. Le foglie della pianta crebbero a dismisura formando un bozzolo.

Clangori di spade e stivali che marciavano provenivano dal corridoio.

"Scappa" ripetè il bambino nella testa di Atheena.

La bambina si lanciò dentro il bozzolo, che la inglobò senza esitazione. Atheena sentì il suo corpo dissolversi e le grida di battaglia cessarono.

Aaron si ritrovò sbalzato nel suo corpo e lasciò la mano di Atheena come se bruciasse. Lei sembrò ferita dal suo atto.

-Scusa – disse. -Non avevo mai provato a fare una cosa del genere. –

-Quindi non lo avevi mai visto? – chiese interessata. – Non eri lì veramente? –

Una svolta violenta della barca gli precluse la possibilità di confermare la sua ipotesi. Enny lanciò un grido cadendo dall'amaca e Charlie si alzò in volo.

-Aaron! – gridò Nettuno. Il padre di Enea stava a sento trattenendo il timone. Le correnti del fondale marino stavano cercando di mantenere la barca in posizione eretta, ma i venti erano talmente forti che costringevano le vele a piegarsi nonostante i suoi comandi.

Lui ed Atheena si fiondarono fuori dalla cabina e furono travolti in pieno da piccoli vortici d'aria violenti.

-Charlie! Un aiutino? – urlò Aaron di rimando. Strinse le mani intorno alla balaustra per sostenersi.

Charlie era stato costretto ad atterrare. Aaron lo vide alzare le mani per comandare le nubi, ma nulla sembrò rallentare la distruzione. Dopo pochi secondi riaprì gli occhi sconfitto: si sarebbero capovolti.

-Fumisli! – esclamò Atheena. I suoi occhi erano puntati sulle nuvole, dove dei rivoli di nebbia sfrecciavano senza controllo.

"Non nebbia" capì Aaron. "Creature magiche"

Enny estrasse la spada e la agitò verso il cielo. -Mostrate i vostri volti, vigliacchi! –

Una folata di vento lo scaraventò dall'altra parte del vascello in risposta.

-Io sono Atheena, figlia della foresta! – esclamò la ragazza. – In nome dei fiori, vi chiedo di cessare le ostilità e- AH! Maledetti!–

L'albero di mezzana la colpì in pieno petto facendola atterrare vicino all'amico. Sarebbe stata una scena comica se solo non fossero stati per morire.

Aaron guardò il fondo marino in cerca di una soluzione disperata. Uno dei Gamki lo salutò con la mano. Non sembrava turbato dalla distruzione che stesse avvenendo sopra il pelo dell'acqua, prova che chiaramente i Fumisli non avessero potere fuori dal cielo.

"Lavorano per Jasmine" disse il Gamko nella sua mente. Il suo tono era pieno di risentimento e disprezzo. "Noi aiutiamo il figlio del mare"

Come a prova di ciò, la creaturina gli fece cenno di saltare in acqua. Aaron era troppo scioccato per ridere della sua proposta: vista l'altezza delle onde, sarebbe stato un suicidio, ma che altra scelta avevano?

-Dobbiamo abbandonare la nave! – gridò ai suoi amici. -Saltate in acqua! –

Charlie non se lo fece dire due volte: si gettò nell'uragano con un agile salto. Aaron vide i Gamki accoglierlo sotto l'acqua ed incapsularlo in un'immensa bolla d'aria. Il principe gli mostrò entambi i pollici in su per far capire che stesse bene.

Enny era corso al capezzale del padre e gli stava urlando qualcosa contro. Nettuno sorrise e gli poggiò una mano in fronte con un cenno di commiato. Enea scacciò la sua mano e continuò a parlare con fervore. Nettuno disse qualcosa che Aaron riconobbe come "Sono fiero di te" e lo spinse in acqua.

Aaron seguì i Gamki con lo sguardo quando lo racchiusero nella bolla con Charlie. Il principe vestriano lo tenne stretto fra le braccia mentre Enny si dimenava come un forsennato per tornare in superficie.

Nettuno salutò Aaron con la mano. – Non abbandonerò la mia Lady Flower a se stessa! – gridò. – È l'ultima cosa che mi è rimasta di lei, proteggi il mio Enea, figlio del mare! –

Aaron capì che nessuna quantità di forza avrebbe costretto l'uomo a lasciare il vascello.

-Atheena dobbiamo muoverci! – gli disse.

La ragazza era livida in volto. – Sotto l'acqua. – mormorò. – Dobbiamo immergerci, sotto l'acqua. –

Aaron l'aveva vista così spaventata solo una volta: quando era rimasta intrappolata sotto la superficie del ghiaccio del Lago di Theiran e pensava di stare per morire affogata. Come aveva fatto a non pensarci prima? Era come chiedere ad un soldato mutilato dalla guerra di tornare a correre in battaglia dopo pochi giorni di riposo. Certe ferite ci mettevano tempo a rimarginarsi. Purtroppo, il tempo non era dalla loro.

L'ultima vela della barca si stracciò con un ululato del vento.

-Atheena, fidati di me. – disse fingendo una sicurezza che non aveva. – Non ti lascerò affogare –

Atheena si lasciò prendere per mano e chiuse gli occhi. Insieme, si lanciarono in acqua.

Ancora in volo, i due stregoni furono sbalzati in avanti da un'esplosione alle loro spalle, mentre un fulmine colpiva la barca in pieno. Aaron sprofondò in acqua con la consapevolezza che Nettuno fosse andato per sempre. 

... 

Nota Autrice: 

Siamo quasi alla fine del primo libro! Se vi sta piacendo la storia, non dimenticate di mettere like ad ogni capitolo! Aiuta moltissimo la storia ad essere vista da piu' persone e mi incoraggia a continuare a scrivere! (just joking, continuerei a prescindere, ma fa sempre bene all'autostima sapere la propria storia viene letta hahaahha) 

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora