Capitolo Uno - prima parte

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Capitolo Uno

Celestia

Il clangore della spada del suo compagno sopra la sua lo risvegliò dal torpore in cui era caduto momentaneamente. Con un sorriso si lanciò in un accanita serie di fendenti ed affondi per evitare di lasciar spazio ad eventuali contromosse dell'avversario. Nel giro di pochi minuti lo disarmò senza dargli il tempo di capire come questo fosse accaduto.

Enny lo fissava con un ghigno, senza preoccuparsi della spada puntata alla propria gola. Non importava quante volte Aaron lo avesse buttato a terra, battuto e picchiato a sangue, lui gli avrebbe sempre chiesto di essere il suo compagno di allenamento ed Aaron avrebbe sempre accettato.

- Un giorno di questi riuscirò a colpire il vostro regale sedere, Sire - disse Enny enfatizzando l'ultima parola.

Aaron rise e ripose la spada nella federa per porre termine alla sessione di allenamento. Il segnale fu percepito più forte di una campana d'allarmee tutti i cadetti intorno a lui intenti nei propri combattimenti lasciarono cadere le armi senza esitazione. Era inutile continuare a ripetergli che dovevano cessare di sferrare colpi solo nell'istante in cui lui lo avesse detto: il concetto di disciplina non era ancora ben chiaro a ragazzi così giovani e proprio per questo motivo non sarebbero mai stati adatti a combattere in un vero campo di battaglia per ancora molto tempo.

Sfortunatamente, suo padre non era della stessa opinione.

- Un giorno di questi la mia spada andrà accidentalmente più in là di un semplice taglietto Enny - rispose Aaron dandogli una pacca sulla spalla, poi ritornò a rivolgersi ai soldati. - Riposo! Avete il resto del pomeriggio libero -

Alle sue parole i ragazzi si dileguarono verso l'uscita come uno stormo di uccelli in periodo di caccia.

Aaron non poté fare a meno di sospirare sconsolato.

- Ho come l'impressione che questa grandiosa trovata di allenare bambini alle armi non sia stata una tua idea - disse Enny raccogliendo la sua spada da terra. La fece roteare un paio di volte prima di riporla nella federa attaccata alla propria cinghia, il che causò non poche esclamazioni d'estasi delle fanciulle che erano rimaste a guardare l'allenamento.

Aaron alzò gli occhi al cielo.

Per qualche ragione che lui ancora non aveva individuato, il suo compagno d'armi aveva da sempre avuto una notevole influenza sulla popolazione femminile a corte. Probabilmente ad attrarre l'attenzione erano le sue orecchie, poiché ricordavano la fisiologia di un Alastyn, una creatura estinta mezzo uomo e mezzo cavallo marino rinomata per la sua notevole potenza e bellezza. Il mito voleva che la visione di un Alastyn portasse fortuna a coloro che lui avrebbe degnato di un suo sorriso, ma Aaron non credeva alle dicerie. Per quanto gli riguardava, Enny poteva provenire dalla stirpe dei Troll e lui non lo avrebbe considerato per altro che quello che era. Tra l'altro, di creature mitologiche nella sua terra non se ne vedevano da diversi secoli e il Re aveva addirittura emanato un proclama ufficiale secondo cui nessuna specie esisteva più a Macharia se non quella umana.

Tuttavia, per quanto Enny potesse essere arrogante e presuntuoso, era altrettanto agile, scaltro ed intelligente al di sopra della norma. Non era solo un ottimo compagno di allenamenti, ma anche un eccellente stratega e secondo in comando. Ciò che il destino non gli aveva voluto dare negandogli nobili natali, lui lo aveva conquistato a forza di scommesse e duro lavoro. Lui ed Aaron erano amici fin da quando avevano cominciato ad affilare le prime spade dei cavalieri insieme e dopo poco tempo erano diventati inseparabili.

Aaron lo apprezzava soprattutto perché diceva sempre ciò che gli passava per la testa, cosa che invece nessuno faceva intorno a lui come figlio del Re di Macharia.

Endhor - La profezia perduta #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora