Capitolo 1

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Il danno è fatto.

Wendy

Cosa si prova ad avere una famiglia come la mia?
Caos. Si, è la parola esatta per descrivere ogni momento con loro. Persino adesso, a tavola mi sento di essere ad una festa con tanto di musica che suona a palla, quando in realtà ci sono solo sette persone immerse in quattro discussioni diverse.
Ma ci sono abituata ormai e come sempre mi godo queste cene fantastiche, per non parlare della cucina della nonna. I suoi piatti si sciolgono sul palato con un esplosione di sapori e mi sembra di mangiare in un ristorante a cinque stelle, almeno immagino che i piatti abbiano questo sapore.

"Wendy, Leonard mi ha detto che sarai tu la responsabile della tavola calda finché lui è via." La voce forte di mio padre fa restare tutti in silenzio aspettando la mia risposta. È seduto come sempre a capo tavola con lo sguardo color nocciola rivolto verso di me.

Lo zio Leonard, suo fratello maggiore, è stato veloce a dare la notizia ma non mi sorprende, lui e papà trovano sempre il tempo per parlare.

"Si papà, è così, inizialmente volevo rifiutare ma credo sia una buona opportunità per fare esperienza." Dico riuscendo a contenere a stento il mio entusiasmo.

Lo zio ha deciso di prendersi una pausa e per i prossimi tre giorni andrà in campeggio con i suoi due figli Colton e Asher, lasciando che sia io ad occuparmi di tutto. La sua piccola tavola calda sarà nelle mie mani e stento a crederci. Passare da cuoca a capo per tre giorni interi è un sogno che diventa realtà.

Papà sorride evidenziando le leggere rughe al lato dei suoi occhi e agli angoli della bocca. Per avere quarantanove anni è ancora un bel uomo.

"Sono fiero di te tesoro." Dice poi rendendomi ancora più felice.

"Grazie, papà." La mia voce si addolcisce come sempre e sono davvero al settimo cielo di rendere mio padre così orgoglioso di me.

"Si, una buona opportunità per dare fuoco a quel posto." Aaron, mio fratello maggior scoppia a ridere per la sua stessa battuta che tra l'altro mi fa alzare gli occhi al cielo. Emily, sua gemella condivide la sua risata mentre mia madre li guarda con disappunto.
Lo sapevo che quel silenzio aveva la sua fregatura. Stava aspettando il momento giusto, come sempre, per dire la sua. Li guardo male e mentre mia sorella, più consapevole cerca di darsi un freno, Aaron ride ancora di più. Ventitré anni e non sentirli dico fra me e me.

"Basta voi due sono sicura che se la caverà alla grande!" Dice mia madre passando gli occhi da uno all'altra.

"Già smettetela, Wendy al massimo manderà in bancarotta tutto." Adam, mio fratello più piccolo si aggiunge ai due e mi sento veramente in mezzo a tre pagliacci. Esasperata, guardo la nonna vicino a me osservare tutto con interesse e poi allunga una mano posandola sopra la mia.

"Non ascoltare questi delinquenti, bambina, sono sicura che farai un ottimo lavoro." Sorride dolcemente e io ricambio. Come sempre è la mia alleata più fedele.

Finisco la cena mangiando e incalzando altre battute ma non me ne lamento, so che stanno solo scherzando, anche se mi vendicherò prima o poi.

Quella notte dormo pochissimo, per l'emozione continuo a ripetere tutti i programmi dei prossimi giorni per essere sicura di gestire al meglio il posto. Lo zio ha scelto me quindi è mio dovere non deluderlo.

La mattina mi alzo dal letto prima della sveglia e con tutto l'entusiasmo nelle vene quasi inciampo mentre corro al bagno per prepararmi. Allo specchio per fortuna non vedo neanche una briciola di occhiaie. Gli occhi color nocciola brillano e la giornata non poteva iniziare meglio di così.

La Cerbiatta Innamorata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora